Capitolo 31

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Qualcosa interrompe il sonno, ma non è il solito rumore della mia fastidiosa sveglia, è la vibrazione del telefono.
Con un occhio ancora chiuso prendo il telefono, e per poco il cuore non esce dal petto quando vedo il nome.
Landon.
<<Pronto>> dico tremante.
<<Sophi, ti ho svegliata?>> Dalla voce sembra lucido, o almeno credo.
<<S..Si.. Cioè..No..Va tutto bene?>> Ho ancora la voce impastata dal sonno.
Allontano il telefono dall'orecchio per vedere che ore sono, è 1.45.
<<Sì tutto bene, sono fuori casa tua>>
Il mio cuore batte freneticamente, e il respiro diventa sempre più irregolare.
Ma Megan non lo aveva chiuso dentro?
<<Cosa ci fai a quest'ora per strada?>>
<<Devo parlarti>> sbuffa, e posso immaginarlo mentre si passa una mano tra i capelli.
<<Ne parliamo domani a scuola Lan>>
<<Lan? Mi piace come diminutivo>> Ride, e contagia anche me.
<<Dai scendi>> continua con voce supplichevole .
<<Sono in pigiama>>
<<E quindi? Ti ho già vista in pigiama, ricordi? >>
Mi scappa un ghigno divertito, ha ragione, mi ha vista più volte in pigiama che vestita.

<<Dammi due minuti>> Metto giù.

Alla velocità della luce, metto un leggings nero e una maglia bianca ,abbastanza lunga da coprirmi il fondoschiena, infilo le mie converse, e raccolgo i capelli in una coda alta.
Come un ladro scendo silenziosamente le scale. Quando apro la porta, è li in tutto il suo splendore, i lampioni lo illuminano rendendolo ancora più bello del solito, ci sono delle ciocche ribelli che gli ricadono qua e la sul volto, e i suoi occhi , quegli occhi, capaci di scatenarti migliaia di brividi, sono ancora più belli del solito.

Indossa un pantalone nero, e una t-shirt bianca, sopra ha una giacca di pelle, che gli conferisce quel look dark, che a mio parere, gli dona molto.

Esco e socchiudo la porta, non vorrei che qualcuno in casa ci vedesse.

<<Sei bellissima>> I suoi occhi mi scrutano attentamente, dalla testa ai piedi.

Non può pensarlo davvero, sono in uno stato pietoso, e ho una faccia cadaverica, tanto da fare invidia un morto.
<<Non dire cavolate>> Arrossisco non ho mai saputo rispondere ai complimenti, o meglio, non so accettarli.

<<Dico sul serio, andiamo?>> Quando parla, delle nuvolette gli escono dalla bocca, per il freddo.
<<Dove andiamo alle due di notte?>>

<<Ti va un cappuccino?>>
<<Lan sono le due di notte, non so nemmeno se ci sono bar aperti a quest'ora>> Cerco di tenere il tono basso mentre parlo.
<<Dai..>> Mostra il faccino da cane bastonato a cui non so dire di no.
Senza rispondere entro in casa per prendere le chiavi, e con estrema delicatezza chiudo la porta.

Sul viso di Landon si è piazzato un bellissimo sorriso a trentadue denti.

Mi prende per mano, e quel tocco inaspettato, come al solito, mi procura un senso di sollievo e migliaia di brividi.
<<Volevo chiederti scusa>> Ha lo sguardo basso, e continua a tenermi la mano.

<<Non servono le scuse, voglio che non parli in quel modo di Josh>> Dico in tutta fretta, pensandolo.

<<Sei andata da lui?>>
<<Si>>
<<Lo ami anche tu, vero?>>

<<Un amore diverso>> Ammetto.

Il suo viso si rabbuia e continuiamo il tragitto in silenzio, tenendoci sempre per mano.
Arriviamo al bar ed entriamo. E' semivuoto, e un odore di cioccolato si espande in tutto il locale.
<<Due cappuccini>> Dice Landon al barista che annuisce e ci sorride. Prendiamo posto ad un tavolino sulla destra.

<<Allora, cosa dovevi dirmi?>> Spezzo quel silenzio imbarazzante che si è creato.
<<Non riuscivo a dormire>> Mi guarda attentamente, e gli rivolgo uno sguardo torvo

<<E hai pensato bene di svegliare me!>> Gesticolo mentre parlo.

<<Sophi devo dirti una cosa..>> Ad interromperlo è il barista che ci porge i due cappuccini e qualche biscotto. Landon lo ringrazia con un'alzata di mento e si allontana.
Metto una bustina di zucchero all'interno della bevanda, e giro facendo risuonare il rumore della ceramica al contatto con il cucchiaino.
<<Sophi penso di provare qualcosa per te>> Mi blocco a quelle parole, e rimango con lo sguardo basso.
<<Dovevo dirtelo, non ne potevo più!>> quando alzo lo sguardo, vedo che si mantiene la testa tra le mani.

<<Lan io non posso..>> Le parole muoiono in bocca, non riesco a parlare.

<<Non dirmi che non provi la stessa cosa per me, lo vedo quando ti tocco, ti rilassi, e chiudi gli occhi per un attimo, e solo Dio sa quanto mi piace l'effetto che ti faccio>> Beve un sorso del cappuccino e resta a guardarmi.
<<Quando ci siamo baciati non eri per niente indifferente>> Continua soddisfatto.
<<Solo perchè ho perso qualche kg? ti ricordo che prima ridevi di me con i tuoi amici>>

<<Non è vero!>> Alza il tono di voce, e anche il barista si gira per lo spavento.

<<Io ti guardavo sempre, anche quando avevi qualche kg in più, e se proprio lo vuoi sapere eri bella prima, ora, e credo che lo sarai sempre>> Il barista annuisce e Landon gli rivolge uno sguardo duro, notandolo.
Bevo nervosamente il mio cappuccino, è troppo imbarazzante questa situazione.

Landon comincia a ridere e non capisco proprio cosa ci sia di divertente, prende un tovagliolo e si allunga verso di me, asciugandomi delicatamente il labbro.

<<Avevi i baffi di latte>> Divento rossa per la vergogna e mi copro il viso con le mani.

<<Andiamo, credo si sia fatto tardi>> Si alza e mi prende per un braccio, lascia i soldi sul bancone e usciamo dal locale.

Aumento il passo quando vedo che sono ormai le tre, mio padre mi ucciderà.

Arriviamo fuori casa mia in meno di cinque minuti.
<<Grazie>> Ho le braccia conserte per il freddo.

<<Grazie a te, prometti che penserai a quello che ti ho detto?>> Annuisco e gli do un bacio sulla guancia, ma lui si sposta e fa unire le nostre labbra, in un bacio casto.
Non mi sposto, no perchè non posso, semplicemente perchè non voglio.

Rispondo al suo bacio alzandomi sulle punte, e mi mantiene la vita come se potessi scappare da un momento all'altro.

Ci stacchiamo e con il fiato corto entro in casa.

<<Buonanotte piccola>>
<<Buonanotte>> Lo saluto sorridendo e chiudo la porta alle mie spalle.

Fortunatamente dormono ancora tutti e corro in camera mia.

Dopo quella dichiarazione e quel bacio non riuscirò mai a dormire.

Penso di provare qualcosa per te.

Quelle parole mi risuonano nella mente.











I chose you  -Un bellissimo disastro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora