a strange dinner-ventiduesimo capitolo

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Hermione era pronta e con il suo cangiante abito da sera si avviò verso la scala marmorea, ma esitò sul primo gradino. Aveva mille dubbi per la testa e altrettante preoccupazioni, il pensiero di rivedere Draco l'agitava terribilmente, si chiedeva come si sarebbe comportato il ragazzo in seguito alla loro notte 'romantica' e ,soprattutto, se provasse qualcosa per lei.

A bassa voce ripetè tra sè e sè "nessuna aspettativa, nessuna delusione...non devo farmi illusioni su Malfoy" , ma le sue parole non coincidevano con il suo desiderio, in cuor suo sperava di non essere indifferente al ragazzo.

prese un bel respiro e lentamente scese le scale, una volta davanti alla porta della sala principale sentì le gambe venire a meno. La tensione era altissima, non riusciva a trovare la forza neppure per spingere la maniglia

"Dorlas ho bisogno urgente" sussurrò

"Signorina Granger mi dica" domandò materializzandosi il piccolo elfo

"ti prego portami un bicchiere della bevanda più forte che hai, ne ho davvero bisogno"

"certamente" rispose l'esserino scomparendo, per poi riapparire un secondo dopo con un calice colmo di un liquido ambrato, che porse a Hermione

"sei la mia salvezza, Grazie di cuore" senza esitare prese il calice e alla goccia ne bevve il contenuto

bisbigliando tra sè frasi motivazionali spinse la porta ed entrò. All'interno vi era un enorme tavolo apparecchiato con seduti intorno dieci commensali intenti a interloquire

una volta notata la ragazza le chiacchiere cessarono per trasformarsi in sommessi mormorii.

Draco era li, seduto e la stava fissando con uno sguardo misto fra stupore e tristezza; non si poteva dire lo stesso degli altri invitati, che la stavano folgorando con gli occhi

Hermione prese una bottiglia da un tavolino accanto alla porta e si diresse verso gli ospiti sorridente

"Buona sera Signori e Signore, prima di cominciare la cena gradireste un po' di vino? Questo è il Moscato giallo, un vino bianco italiano leggero e frizzante dalle note fruttate" disse avvicinandosi al tavolo

"non sapevo che le schiave mezzosangue fossero esperte in vini, alla nostra è già tanto se diamo acqua sporca" sputò una ragazza mora, seduta accanto a Draco, con aria schifata

"Suvvia Astoria, non è nobile abbassarsi a commentare la schiavitù" la sgridò una donna austera al suo fianco

Hermione si sentì una fitta al petto e gli occhi pizzicare ma senza smettere di sorridere placidamente rispose

"Signorina mi dispiace averla turbata, non ho mai toccato vino, semplicemente il signor Foster tiene che sia preparata sulle diverse tipologie di alcolici in modo che, nonostante l'impurezza del mio sangue, possa servirvi in modo adeguato" a quelle parole Astoria storse il naso e guardò il soffitto con fare annoiato.

con lentezza la grifona iniziò a riempire i calici di ogni invitato, fino ad arrivare a quello di Draco

la mano iniziò a tremare e versò più vino di quello che il bicchiere potesse contenere e alcune gocce caddero sui pantaloni del ragazzo

"oh cielo...scusami Dr..eh Signor Malfoy mi perdoni" e con un tovagliolo provò a rimediare al danno combinato

"lascia stare mezzosangue, sono due gocce" e con la mano allontanò il tovagliolo, sfiorandole le dita, quel contatto fece irrigidire entrambi.

"ma non ti vergogni a non sapere versare nemmeno del vino? Colbert le mezzosangue vanno tenute nelle cantine ,non nelle sale" disse velenosa la ragazza mora

"Astoria datti una calmata, è stata colpa mia, ho preso contro alla bottiglia con il gomito" in tono scocciato sputò Draco

Hermione guardò il biondo con uno sguardo pieno di gratitudine e poi si sedette nell'unico posto libero accanto a Foster

la cena iniziò e gli ospiti ripresero a parlare tra loro vivacemente, la giovane era paralizzata e sentiva un nodo in gola, oltre che allo stomaco

"piccola sei stata bravissima e con quell'abito...fai sfigurare ogni dama! Non ti curare di Astoria, ha il veleno al posto della saliva" le sussurrò Colbert all'orecchio accarezzandole la schiena scoperta

avvicinandosi sempre di più al suo viso disse "ricordati di stare al gioco"

e la ragazza fece un piccolo cenno con il capo.

Avere Colbert al suo fianco la faceva sentire più tranquilla e protetta.

Il signor Foster iniziò una conversazione con suo zio Lucius

"Zio ultimamente il signore oscuro si fa vedere di rado, è più debole...ne sai il motivo?"

"No Colbert, stiamo cercando di capire il perchè di questa sua recente spossatezza,ma non ne veniamo a capo, abbiamo solamente alcune ipotesi"

"del tipo?" chiese interessato l'uomo

"nipote mio, per quanto ti voglia bene, certi argomenti devono rimanere segreti, noi della cerchia ristretta del Lord abbiamo fatto il voto infrangibile del silenzio e sai cosa succede se lo si infrange."

"e in qualsiasi caso non mi sembrerebbe prudente parlare davanti a quella mezzosangue, cara amica del signor Potter"

aggiunse acidamente Lucius

"Zio lei è l'ultimo dei tuoi problemi, appena presa l'ho obliviata e attualmente lucidare la mia argenteria è l'unica cosa che sa fare, anche se avesse la memoria le servirebbe poco dato che Potter e Weasley sono morti...una strega senza bacchette e senza alleati non va lontana" concluse il signor Foster sorridendo

A quelle parole Hermione strinse così forte la stoffa del vestito che rischiò di strapparla e cercò di mantenere la calma, non sapeva a che gioco stesse giocando Colbert, ma doveva assecondarlo in quella messa in scena.



Inexspectatus- DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora