Hermione fremeva dalla curiosità, inserì la piccola chiave nella serratura della porticina in legno antico ed una volta aperta rimase di stucco.
Dinanzi a lei si estendeva un enorme libreria incastonata in un complesso architettonico barocco, il soffitto era completamente affrescato e in centro alla sala si trovava una collezione di mappamondi e globi astronomici.
Quella stanza era un vero capolavoro, una biblioteca così ammaliante non l'aveva mai vista...
Ci saranno stati milioni di volumi, non sapeva da dove partire.
Si avvicino ad uno scaffale e con la mano iniziò a sfiorare ,uno ad uno, i dorsi dei vari libri e ad occhi chiusi si assaporò quel profumo intenso di carta che tanto amava.
In quel momento si sentì leggera, stava davvero bene.
mirando scrupolosamente ogni parte degli affreschi sul soffitto Girò la biblioteca in lungo e in largo, annusando ogni volume e prese 'orgoglio e pregiudizio' di Jane Austen
lo amava con tutta se stessa, si rispecchiava tanto nella protagonista.
Come Elizabeth anche Hermione era un'armoniosa combinazione di sensibilità, razionalità e fermezza.
Decise di andarlo a leggerlo in camera sua, più precisamente nella vasca, si era sempre immaginata la scena di lei immersa in schiuma profumata mentre si godeva il suo libro preferito.
Dal castello non poteva uscire e non sapeva nemmeno cosa le attendeva il futuro, tanto valeva sfruttare le comodità e coccolarsi un po'
Riempì la vasca di acqua calda, si legò i capelli in cima alla nuca in uno chignon e prese i Sali da bagno ed il sapone liquido alla lavanda, quel profumo delicato floreale aveva la magia di distenderle i nervi molto più di un distillato di pace.
Lasciò i vestiti sul letto e si diresse in bagno.
Era riuscita a svuotare la mente da ogni preoccupazione e si era lasciata trasportare nella tenuta di Longbourn dei Bennet.
Hermione non si accorse del tempo che passava e soprattuttò che Colbert era tornato da diverso tempo
La porta del bagno si aprì ed un signor Foster piuttosto alterato si presentò davanti a lei
La ragazza sprofondò sotto le bolle fino al collo
"Colber! Ehm signor Foster ho perso il senso del tempo, mi scusi...quando leggo mi isolo totalmente...e la vasca e..." balbettò mortificata
Severo Colbert si avvicinò alla ragazza
"te l'avevo detto che non amo aspettare, dolcezza non sei in villeggiatura, hai degli orari da rispettare"
Inginocchiandosi accanto alla vasca ad un millimetro dalla sua bocca sottovoce disse
" fra 10 minuti ti voglio in sala da pranzo"
Il suo respiro sul viso la faceva impazzire, quelle labbra carnose e perfettamente lisce, i suoi occhi che viravano dal nocciola al caramello, sentì il bisogno di volerne di più ma lui dopo averla ammonita a scendere in breve tempo se ne andò. Faceva così, la portava alle stelle per poi scomparire.
Si preparò in fretta e in vestaglia si diresse in sala da pranzo
Colbert l'aspettava e le fece cenno di sedersi a tavola,
il suo piatto era già pieno di purè ed arrosto, mangiarono silenziosamente
quando fu il momento del dolce, l'uomo si sedette di fianco alla ragazza
"Stasera ho bisogno di te in un locale, compie gli anni un mio caro amico e ci sarà molta gente, dovrai semplicemente ballare e portare i ragazzi al bar per prendere da bere...i vestiti da indossare li troverai sul letto" disse pacato
"non so perché ma ho la sensazione che la mise di stasera non sarà come quella di ieri"
aggiunse sottovoce Hermione mentre era intenta a mangiare una fragola matura senza sporcarsi, non riuscendo comunque ad evitare che un rivolo di succo scivolasse lungo il dito
"Sempre pensato che fossi una ragazza perspicace"
Detto ciò Colbert prese la mano della ragazza e con estrema lentezza mise il dito macchiato nella sua bocca succhiando via dolcemente la sostanza zuccherina
Quel gesto fece perdere un battito cardiaco alla ragazza ed il suo viso si tinse di rosso acceso
"alle 20 Dorlas ti porterà al locale, ti starà benissimo il vestitino, ci vediamo là dolcezza" concluse sorridendo il signor Foster
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Inexspectatus- Dramione
Fiksi Penggemar'non puoi amare le cose perfette, quelle sono di tutti. ti innamori delle ombre, dei graffi, delle crepe che vedi e senti tue. ti innamori di chi è riuscito a sopravvivere, nonostante tutto.'