Hermione, quando entrò nella sua stanza, pensò che fosse semplicemente deliziosa; amava il riverbero che vi era dentro. La camera si estendeva per diversi metri, il pavimento era in parquet di acero e il letto, che dava le spalle ad una larga finestra, aveva la testata in ferro battuto e decorata con diversi riccioli. I mobili di legno erano stati tutti pitturati in bianco ed ai piedi del letto giaceva un enorme tappeto. Il bagno era in marmo bianco con venature sulle varie tonalità di grigio e presentava una vasca capiente, un lavandino ed un enorme specchio.
La ragazza rimase bloccata davanti alla sua immagine. Non si riconosceva, aveva perso almeno cinque chili, lo sterno si intravedeva sotto la maglietta.
gli occhi gonfi ed arrossati ed i capelli gretti le davano una aria malsana.
L'occhio cadde sul braccio sinistro, su quella scritta impressa nella carne..."mezzosangue"...lei era questo per loro, uno scempio.
Senti il bisogno di strapparsi via i vestiti e di lavare lo sporco della sofferenza e dell'umiliazione.
Riempì la vasca e dal boudoir vicino al lavandino prese una boccetta di sali da bagno e del sapone liquido
S'immerse nell'acqua bollente e respirò, ripensò a tutto quello che voleva venisse cancellato e, insaponandosi lentamente ogni parte del corpo, scrollò da sé ogni scoria di crudeltà. Al dolce odore di patchouli e vaniglia dei sali si mischiò l'amarezza delle lacrime, le pianse tutte.
Fu il bagno più liberante di sempre.
Una volta uscita si avvolse in un vaporoso asciugamano e si abbandonò sul letto. Si fece cullare dal profumo di bucato delle coperte che la riportò all'infanzia. Nella mente i pensieri correvano veloci. Era passata da uno stato di disagio ad uno di estrema opulenza, non sapeva cosa aspettarsi dal signor Foster. Chissà come sarebbe stata la sua vita da "intrattenitrice" e soprattutto chissà perchè tra le tante ragazze intelligenti e belle lui, nobile col sangue più puro di Salazar stesso, voleva proprio lei, la mezzosangue.
Mentre era immersa nelle sue riflessioni, il piccolo elfo fece irruzione in camera con un vassoio gremito di leccornie di ogni tipo: pasta al forno, pasticcio di carne, muffin ai mirtilli e burrobirra calda.
Non fece in tempo ad appoggiarlo sul letto che Hermione aveva già la bocca piena "gravvzie Dorlvas tuvtto buonivvssvimo", l'elfo soddisfatto le fece l'occhiolino e sparì.
Dopo essersi rimpinguata per bene andò davanti all'armadio e quando lo aprì trovò una miriade di vestiti...quelli che normalmente a Londra avrebbe trovato da Harrods: maglioni d'angora, camice di chiffon, abiti in pura seta...e diversi sottovesti, gonne e bustini alquanto succinti. Ovviamente nel pensiero di Colbert un'intrattenitrice mica indossa una toga...la grifona avvampò solo a vederli.
Prese un paio di pantaloni della tuta in cotone blu notte, una canottiera grigia con gli orli di pizzo e s'infilò un paio di pantofole di lana. Legò i capelli, ancora umidi, in un morbido chignon e si diresse fuori dalla stanza per esplorare un po' il castello in quell'ora che le rimaneva prima che arrivasse Foster.
Portò con se un candelabro di quelli in camera sua, lo accese con i fiammiferi che trovò sul comodino, si diresse verso la scala di marmo e senza esitare puntò al secondo piano.
Voleva conoscere meglio il padrone di casa...per una piccola sbirciatina non sarebbe successo nulla. Il secondo piano presentava un corridoio molto più cupo, il pavimento rigorosamente in marmo, questa volta nero, e le pareti color antracite con appesi grossi quadri.
i classici quadri inquietanti di famiglia con le cornici rococò
Il primo che vide raffigurava 3 ragazzi, due donne ed un uomo. Tutti e tre avevano i capelli lunghi e biondi platino, il ragazzo li portava sciolti, mentre le due ragazze li tenevano legati in acconciature laboriose piene di trecce e perle. Denominatore comune: aria altezzosa, austera e vestiti Vittoriani pomposi pieni di drappi
Non vi era nessuna targhetta che spiegasse i soggetti del dipinto
Il quadro accanto era ancora più interessante...
STAI LEGGENDO
Inexspectatus- Dramione
Fanfic'non puoi amare le cose perfette, quelle sono di tutti. ti innamori delle ombre, dei graffi, delle crepe che vedi e senti tue. ti innamori di chi è riuscito a sopravvivere, nonostante tutto.'