Capitolo 6 - Sfogo

2.8K 199 27
                                    

Andrea pov



Ma come cazzo fa dirmi queste cose, così, dal nulla?!
Avverto la mia pelle scaldarsi a causa del battito accellerato del mio cuore, provo a rimediare alla cosa facendo dei profondi respiri.
Giro lo sguardo verso il mio interlocutore: sorride, facendo trasparire un forte affetto verso di me.
La sola visione di lui in quel modo fa allontanare, almeno un po', i miei dubbi e la mia melanconia.
In un veloce gesto interrompo i nostri sguardi, tornando a fissare il pavimento, con occhi nervosi.
Lo avverto, sento le sue labbra muoversi per marcare ancora di più quel bellissimo sorriso, rendendomi ancora più nervoso.
-Ok, allora chiudo gli occhi, fa quello che vuoi- Quelle parose, quasi mormorate dalla sua dolce voce, ha l'effetto di una droga, mi fa sentire bene; la sua "proposta" è allettante mi piacerebbe fiondarmi su di lui, ma non lo posso fare.
Sospiro, tentando di riguadagnare un poco di calma.
-Ho lasciato Erica- i suoni mi escono come a ralentatore, freddi e e tristi come un discorso ad un funerale.
-Ah, mi dispiace...- risponde il moro, con un tono scuro.
-Anche a me... Ma ho dovuto- prendo un attimo di pausa, i bei sentimenti sono ormai sfumati come uno sbuffo in una mattina d'inverno.
-Sento che mi sono innamorato di quella persona- l'ho ammesso, sento un peso svanire, ma un altro crearsi.
Volgo nuovamente lo sguardo verso Giova, il quale sta in silenzio, probabilmente a riflettere su cosa dire.
-Se vuoi sfogarti puoi farlo, come ti ho detto- slega le gambe, prima incrociate,e richiude gli occhi.
Allungo il mio braccio attorno al suo collo, lasciandomi cadere sul suo corpo.Senza nemmeno pensarci mi alzo, e lentamente mi appoggio sopra di lui.
I suoi vestiti hanno un caldo profumo, come se fossero stati appena stirati; riesco quasi a sentire il pulsare del suo cuore, un ritmo lento e pacifico.
Istintivamente abbasso le palpebre, fino a non vederci più nulla; l'unica cosa che volevo avvertire ora era quella dolce vibrazione, accompagnato dal respiro cullante di Giovanni.




Giovanni pov



Una sensazione di serenità e soddisfazione mi permea.
Sentire respiro di Andrea rallentare, il suo cuore calmarsi, è un qualcosa di unico.
Apro gli occhi e fisso il soffitto bianco, poggio una mano sulla schiena del ragazzo che ho addosso, muovendola leggermente.
Lui risponde a quel gesto con una piccola contrazione.
Mi viene quasi da tossire, il movimento involontario risveglia Andre dal torpore.
Alza l'intero busto e mi fissa.
-Scusa, mi son lasciato un attimo andare. Aspetta che mi tolgo- detto ciò si sposta con un mezzo slancio affianco a me.
-Dai non volevo. Rimettiti pure, se vuoi- rido, mentre il suo sguardo mi guarda quasi confuso.
-Ti senti meglio adesso?- continuo.
-Decisamente. Grazie- mostra un sorriso raffazzonato, imbarazzato.
-Parlami di questa persona- Calibro il tono, rendedolo il più calmo e pacifico possibile.
Noto che le mie parole lo irriggidiscono.
-Questo non devi saperlo- avverto questa frase quasi come una minaccia.
-Non ora, di sicuro. E forse nemmeno in futuro...- conclude, con voce incrinata.
-Perché?- Mi da fastidio non saperlo, odio che me lo nasconda.
Avverte la mia leggera rabbia.
-Perché... perché non posso, ok?- Andrea sembra spaventato, cosa mai potrebbe fargli paura? Rimango leggermente confuso.
-E va bene...- borbotto.
-Ma sappi che lo scoprirò, non mi puoi nascondere qualcosa- lo dico quasi come una sfida, anche nel tentativo di istigarlo.
Ottengo un semplice sbuffo come risposta.

Sotto la soglia del visibile [Camperkiller]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora