Capitolo 15 - Paciere

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Andrea pov

-Quindi te e Teo vi siete messi d'accordo?- sfoggio il mio essere cinico.
-Vuoi veramente parlare di ciò?- allarga le braccia come se fosse stufo.
-Ok, perché sei qui?- lo fisso diritto negli occhi, sembra stranamente vulnerabile, eppure appare deciso.
-Sono qui per scusarmi fisicamente, ho visto che ignoravi i miei messaggi-
-Ci sarà un motivo del perchè io li abbia ignorati, no?-
-Non m'interessa- rimango colpito dalla sua tenacia nello scontrarsi con me.
-Entriamo, non vorrei che la gente si facesse i fatti nostri- continua.
Apre il portone d'ingresso e percorriamo le larghe scale, Giova non dice una parola, sale due gradini alla volta.

Una volta giunti al piano, notiamo che Matteo ci ha lasciato la porta aperta, entriamo, ma nel vasto open space non c'è traccia di lui.
Riprendiamo il nostro discorso.
-Dai, dimmi quelle belle parole per cui hai fatto tutto sto viaggio- lo provoco.
-Mi dispiace, ho sbagliato a dirti quelle cose e mi sono comportato da stronzo- abbassa la testa.
-Ok, ora puoi anche andartene, non mi devi dire altro-
-Anche se volessi non posso- mi guarda male.
-"Anche se volessi"? Come se volessi stare vicino a me- Sento un piccolo impeto di rabbia risalire.
-Senti, io ti voglio bene, e mi di spiace per quello che è successo!-
-E allora non avresti dovuto farlo!-
-Lo so, però l'ho fatto, ho sbagliato, ma ora sono qui per rimediare-
-Ne sono certo, guarda...-
-Te lo proverò- è veramente deciso.
Non rispondo, ignorandolo.
-Non voglio che quello che provi per me si trasformi in odio- la sua voce è bassa, ma cattura la mia attenzione come non mai, giro il mio sguardo stupito fin ad incrociare il suo.
-Resterò sempre vicino a te, come ho sempre fatto, che tu lo voglia o no-
Giovanni, prima mi schifi ed ora mi dici questo, io come dovrei reagire? Maledizione, perchè sei così contraddittorio?!
-Allora perchè mi hai trattato cosi?!- sento la parte di me incazzata in difficoltà, è la prima volta che succede.
-Perchè avevo paura, principalmente... non me lo so spiegare, però so che il mio affetto per te è stato capace di sconfiggere questa paura, rafforzato inoltre dal fatto che sei scappato-
Si è preoccupato tanto al punto di superare così in fretta i suoi problemi...
-Mi vuoi davvero bene?- quella domanda, che in una situazione normale mi avrebbe cringiato a morte, uscì calma e spontanea dalla mia bocca.

Giovanni pov

Sembra essersi calmato un po', gli sorrido.
-Certo che ti voglio bene- mi avvicino a lui, prova a fare un passo indietro, ma poi si blocca e si lascia stringere tra le mie braccia.
-Mi farò perdonare, scusami ancora- continua a restare in parte freddo.

Sentiamo una porta aprirsi, ci stacchiamo istintivamente, Matteo sbuca da un angolo.
Ci volge uno sguardo.
-Vi siete riappacificati? Oh, e spero di non avere interrotto, nel caso scusate- ci sorride.
-Diciamo di si- Andrea mi ruba la parola, sentirlo mi rende felice.
-Bene allora! Volete qualcosa da bere? Se volete accendete pure la tv-
-Va bene, io dell'acqua-
-Anche io, grazie-
Ci sediamo sul divano, poco dopo Matteo ci porta 2 bicchieri.
Torna un attimo in cucina, accendo la tv.
La luce della sala si spegne, il ragazzo dai capelli scuri appoggia una ciotola di patatine sul tavolino e si accomoda di fianco a noi.

Sotto la soglia del visibile [Camperkiller]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora