Capitolo 17 - Ammissione

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NOTA: Entrambe le seguenti parti iniziano dallo stesso punto temporale, in modo tale da esprimere l'esperienza di entrambi.


Andrea pov


Mi ritrovo sopra di lui, i nostri visi sono separati da una decina di centimetri.
Guardo la sua barba, i suoi bellissimi occhi grigiastri e le sue labbra, mezze aperte in un'espressione stupita.

Senza pensarci gli do un bacio, per poi subito ritirarmi indietro, sentendomi quasi in colpa.
Lui è ancora lì, che mi guarda, immobile; gli è piaciuto?

Lo bacio nuovamente, e poi ancora ed ancora, fino a quando lui non ricambia completamente il movimento delle mie labbra.

È delicato, dolce, così innocente, eppure è anche come se volesse dimostrarmi qualcosa, come se non temesse la mia decisione impulsiva di mostrare quello che provo.

Sono felice, non me ne frega più niente del resto, voglio solo far durare tutto ciò per sempre.
Mi rialzo, lui sorride; è completamente sdraiato, con le braccia sopra la testa, i suoi iridi splendono come cristalli, è bellissimo.




Giovanni pov


Sono impietrito, lui è sopra di me e mi guarda con un'espressione nuova: mi preoccupa ma mi rincuora allo stesso tempo, è strano; l'unica cosa a me chiara è la breve distanza che ci separa, non gli sono quasi mai stato così vicino, ho un martello pneumatico nel petto.

Cosa potrebbe fare? Non vorrà mica...

Le mie preoccupazioni trovano subito conferma: la sua bocca si appoggia alla mia, lo sento quasi tremare.

Pensavo che tutti i miei muscoli si sarebbero irrigiditi di colpo, che avrei provato ad evitare la cosa, e invece sono immobile, a subire quel dolce e timido bacio.

Si tira su, quasi di colpo, noto un leggero pentimento nei suoi occhi, ma in un istante torna a baciarmi.

Dopo una sua breve insistenza ed alla confusione mentale che mi affoga, inizio a lasciarmi andare: contraccambio il bacio sempre più interamente, mi abbandono al ritmo del suo cuore contro al mio petto; ora mi sento tranquillo, come se tutto il caos se ne fosse andato via, rimango solo io e lui, nella nostra effusione.

Andrea finisce il bacio e si solleva con le braccia, gli sfoggio uno dei migliori sorrisi della mia vita, mentre mi guarda con una faccia carica d'amore.
Non credevo che un cinico come lui potesse nascondere emozioni così grandi.
Mi passa una mano sulla guancia, accarezzandomi la barba.
Restiamo in quella posizione per un tempo imprecisato, a fissarci, a scambiarci empaticamente i sentimenti.

Solleva le mani e le lascia cadere sui miei avambracci, serrandoli alla seduta del divano.
Si avvicina col viso al mio collo, avverto il suo respiro caldo che mi accarezza.
Inizia a baciarmi, roteo la testa per favorirgli il movimento, il mio cuore è a mille, ho le mani che fremono per le emozioni che provo.

-Tranquillo- mi sussurra delicatamente.
-Stai tremando anche tu- mi lascio scappare una piccola risata nervosa.
Si alza un attimo e mi sorride, come per calmarmi, per poi tornare al mio fianco.
Sento la sua lingua toccare la mia pelle, coccolandola poi con altri baci più passionali; inizio a respirare dalla bocca.

Mi lascia libero il braccio sinistro, per portare la sua mano presso il mio fianco, inizia ad infliggermi leggeri morsi, alternandoli ai baci.
Non muovo un muscolo, mi piace quello che sta succedendo esattamente così com'è.

Sotto la soglia del visibile [Camperkiller]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora