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Dopo mezz'ora io andai a dormire subito e Joker mi giraggiunse poco dopo.
Mi addormentai in un sonno profondo.
Sono circa le otto del mattino e mi svegliai lentamente per non far svegliare il mio Puddin, é cosí carino quando dorme!!
Mi misi dei jeans neri strappati, una semplice felpa rosa scuro, le adidas nere con le strisce oro e la mia borsa nera di Chanel. Uscii di casa e andai verso Arkham Asylum con la mia nuova Macchina.
Andai in garage e appena aprii la portiera, il mio Puddin mi raggiunse già elegante
-Buongiorno Puddin-
-Buongiorno mia regina-
-Che ci fai qui?-
-Ti accompagno io al manicomio-
-Ma non aveva degli affari di prima mattina il mio re?- intanto che parlavo gli feci bene il nodo alla cravatta e lui sorrise prendendomi le mie mani tra le sue
-Si appunto, Volevo chiederti se mi potevi imprestare la tua macchina per i miei affrari, tranquilla te la riporto senza neanche un graffio-
-Certo, non devi neanche chiedere Puddin-
Salimmo in macchina e mi accompagnò al manicomio, non so ancora che reazione faranno i miei vecchi colleghi, il mio vecchio capo ecc.
Senza neanche accorgermi eravamo già arrivati. J si fermo con la macchina davanti al cancello e mi guardo
-Puddin- dissi a bassa voce con le lascrime che mi scendevano dagli occhi
-Io ho paura- lo guardai e mi abbraccio
-Tu non devi avere paura, é solo uno stupido manicomio dove tu lavoravo, ma hai del tutto cambiato vita adesso e la mia regina non deve avere paura- feci di si con la testa e mi asciugai le lacrime, presi al mia pistola dal porta pistole che sta in mezzo ai nostri sedili e la misi dentro la borsa.
Gli diedi un bacio in guancia e scesi dalla macchina. Presi il telefono e contattai il numero del manicomio dove c'é la mia Amica Ashley
-Apri- J mi guardò un'attimo stranito e mi girai verso di lui
-Ti richiamo io quando ho finito-
Il cancello si apri e proseguii verso la struttura. C'era una grande porta davanti a me (J mi stava ancora guardando) e prima di aprire la porta qualcuno mi precedette.
Era Ashley,
-Harleeey-
-Ciao squinternata- ci abracciammo e J mi sorrise
-Cosa ci fai qui dopo tutti sti anni?-
-Vorrei fare una visita a un detenuto-
Salutai J e lui se ne andò con la macchina.
Entrai seguendo Ashley e molti dei miei ex colleghi mi guardarono meravigliati della mia visita, altri erano stra contenti, altri erano incazzati.
Entrai nella stanza del direttore e mi abbracciò
-Oddio Harleen ben tornata-
-Harley, cmq sono qui per vedere un detenuto.-
-Ah e chi?-
-Jerome-
-Je..Jerome. Ah...ok...si...certo....ora chiamano i colleghi, tu intanto vai nella sale delle visite- ci andai e aspetta i 5 minuti seduta sulla sedia.
Vidi Jerome dall'altra parte del vetro e si sedette in velocità sulla sua sedia e mi sorrise
-Oh ciao amore della mia vita-
-Ciao Jerome-
-Come mai non mi chiami amore?-
-Sai, sono fidanzata e sposata-
-Cosa?! E perché non me lo hai detto prima-
-Perdonami, ma non ho avuto tempo per venire a trovarti- Beh Si, lo ammetto....lui mi piace un pochino....però sono sposata con J e non posso lasciarlo, ho pure una figlia.
-Tranquilla, perdono sempre la mia fidanzata per qualsiasi cosa- sorride e alzo un sopracciglio
-Fidanzata??-
-Si, perché non lo siamo?-
-Cosa non capisci della parola SPOSATA-
-Beh almeno non hai figli-
-Invece si, una bella ragazza-
-Quanti anni ha?-
-12-
-Ah beh, sicuramente é stupenda come te- arrossii un po'...lui non sa niente di tutto, non sa che soni sposata con Joker e loro due si odiano a vicenda
-Potrei sapere chi é il padre, Harley?- stetti un'attimo zitta, poi mi feci coraggio.
-Joker- lo vidi un'attimo in mobile...
-Joker- lo disse a bassa voce
-Jerome ascoltami io...-
-Joker?!-
-Jerome ascoltami un'attimo...-
-JOKER!- lo disse urlando e tutti lo guardarono, dopo un pio di minuti tutti ricomiciarono  fare i cazzi loro
-Jerome, ascoltami. Lo so che noi due ci amavamo da morire però lo sai che io l'ho aiutato a scappare da qui e poi lui mi ha chiesto di fidanzarsi con lui e mi ha chiesto di sposarlo. Lui mi ama da morire e anche io, non lo lascerei mai per nulla al mondo-
-Io ti amo ancora, é diverso- sorrise, quel suo sorriso dolce che amavo da morire. Guardai l'orologio, sono le 10:46
-É tardi, devo andare Jerome- mi alzai dalla sedia
-Tranquilla mia dolce Harley, io uscirò da questo inferno e verrò da te. Ti porterò via da quel mostro e cosi potremmo stare insieme- lo guardai con occhi di terrore
-Tu sei un mostro- me ne andai e lo sentii ridere a crepapelle, chiamai J e tornai a casa.

•D∆N∆GED• 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora