Who are you?

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Justin's p.o.v.
Salii nell'aereo dopo aver fatto il check-in e dopo poco ci dissero di mettere i telefoni in modalità aereo oppure di spegnerli, quando lo presi dalla tasca dei pantaloni vidi che avevo un messaggio da parte di Selena.

Da: Selena
Sei già partito?

A: Selena
Ti manco già?

Non aspettai per una sua risposta e misi il telefono in modalità aereo.
Arrivai in Canada e vidi mio fratello aspettarmi, sorrisi e corsi verso di lui e lo abbracciai, lui fece lo stesso e poi camminammo fino a fuori dall'aeroporto, salimmo in macchina e misi il numero canadese sul telefono.
"Quindi ti hanno dato i soldi?" Chiese mentre metteva in moto la macchina e scossi la testa.
"Non hanno tutti quei soldi" lui sbuffò e cominciò a guidare.
"Kai, non possiamo farci niente, anche noi eravamo nella loro stessa situazione, circa cinque anni fa" lui roteò gli occhi

Quando fui a casa stetti un po' con la famiglia, poi andai a casa mia,poi andai a dormire, il fuso orario mi dava sonnolenza e in più il viaggio era stato turbolento.

Selena's p.o.v.
Ero felice, non lo avrei visto per parecchio tempo, speravo che si sarebbe dimenticato di me e tutto il resto, così avrei ricominciato la mia vita senza quella assurdità del matrimonio forzato.
Quando andai in camera feci il log in su Skype e vidi che Justin mi aveva fatto la richiesta, sbuffai e la accettai, subito dopo sentii la fastidiosa suoneria di Skype e accettai la videochiamata.
"Hey" disse appena accettai la chiamata.
"Ciao" lo salutai
"Quanta allegria" rotai gli occhi.
"Mi fai vedere il paesaggio?" Gli chiesi e lo vidi sorridere.
"Certo" si alzò dal letto e mi fece vedere il paesaggio innevato, era bellissimo, sorrisi e poi notai che Justin era in maniche corte.
"Jus" lo chiamai e lo vidi sorridere ancora.
"Jus, wow, mi piace" sbuffai sonoramente e lui rise.
"Sta zitto" dissi acidamente.
"Raccontami dei tatuaggi" scosse la testa.
"Solo quando sarai qui, con me" si sdraiò sul letto di nuovo.
"Quindi mai" ghignai e lui roteò gli occhi.
"Andiamo, non essere stronza, ti ho anche chiesto scusa" sospirai e anche lui.
"Ti va di venire qui?" Cambiò l'argomento e scossi la testa.
"Va bene" lo vidi mettere via il telefono e poi non lo vidi più, corrugai la fronte e lo chiamai più volte, stavo per chiudere la chiamata e lo vidi di nuovo con una maglietta diversa.
"Comunque sia, volevo solo dirti che.." non finì la frase.
"Vuoi qualcosa da mangiare?" Sentii una voce femminile e corrugai la fronte.
"Ti ho risposto mille volte" disse sbuffando e poi lo vidi guardare via dal telefono, come se ci fosse qualcuno nella stanza.
"Chi è?"  Chiesi e lo vidi ghignare.
"Cosa? Amore, sei gelosa?"  Chiese e rotai gli occhi.
"Non hai risposto" lui continuava a ghignare.
"Nemmeno tu" sbuffai sonoramente.
"È quella con cui dormi quando sei là?" Gli chiesi.
"Se intendi dormire come dormire, sì, c'è solo un letto" rispose e si leccò le labbra.
"Se intendi dormire in modo diverso, no, non ci vado a letto" un po' ne fui sollevata, non volevo sposarmi con uno che andava a letto con altre.
"È solo la mia coinquilina, Sel" annui soltanto.
Sentii le urla dei miei genitori, ultimamente litigavano spesso, avrei fatto di tutto per non sentirli più, mi ricordai la sua domanda, presi un grosso respiro.
"Posso venire da te?" Chiese e lo vidi corrugare la fronte.
"Non è perché voglio stare con te" spiegai e lo sentii sospirare.
"Certo che puoi venire" rispose e sorrisi debolmente.
"Mi dovrai dire i significati dei tatuaggi" gli ricordai.
"Sono tantissimi" sospirò e feci spallucce.
"Beh, Bieber, hai detto che dovevo essere con te per saperlo, e visto che passerò tutta la mia vita insieme a te, dovrò saperlo" sospirai pensandoci e sentii sospirare anche lui.
"Quando vuoi venire?" Chiese e feci spallucce.
"Domani" risposi e sgranò gli occhi.
"Dovresti festeggiare il tuo compleanno insieme alla tua famiglia" scossi la testa nel sentire quelle parole.
"Litigano sempre, non ce la faccio più" sospirò.
"Ti prenoto il biglietto, mandami i dati" annui e chiusi la chiamata.

Stavo preparando la valigia, mandai un messaggio a Lilith dicendole che per un po' sarei stata via e non la prese molto bene, diceva che dovevo stare lontana da Justin visto che era pericoloso ma non potevo farci niente, ero stata condannata a pagare per colpa  delle scelte della mia famiglia.
Quando finii di sistemare la valigia sentii vibrare il telefono, era un messaggio dall'agenzia di viaggi, era stata confermata la prenotazione.
Andai in salotto dove vidi gli altri che appena mi videro mi guardarono senza dire niente, avevano finalmente smesso di urlare.
"Domani vado da Justin" dissi tutto ad un fiato e mamma sgranò gli occhi.
"Cosa?" Chiese e feci spallucce.
"No" disse mio padre scuotendo la testa.
"Perché no? Preferisco stare con quel coglione più che sentirvi urlare tutto il giorno" dissi esasperata e papà mi guardò male.
"Modera il tuo linguaggio, Selena" scossi la testa.
"No" anche mio fratello mi guardò male, non dissi niente e tornai in camera.

Ero dell'aereo, era la prima volta che ci salivo e avevo tanta paura,  non ci potevo credere, me ne stavo andando per davvero, anche se per poco, la cosa più assurda era il fatto che stavo andando da quello stronzo di Justin.

Dormii per quasi tutto il viaggio, mi guardai intorno cercando Justin con lo sguardo, sbuffai e roteai gli occhi, non c'era da nessuna parte e il mio telefono non funzionava in Canada visto che non avevo il numero canadese.
Mi sedetti e decisi di aspettare, giocai a piano tiles, la mia attenzione fu catturata quando vidi un tipo sedersi accanto a me.
"Aspetti qualcuno, splendore?" Mi chiese, mi girai e lo guardai attentamente, sembrava pericoloso, forse per via del tatuaggio che aveva sul collo, era uno scarafaggio, sapevo che era il simbolo di una gang.
"Sì" risposi.
"Ti accompagno io, se vuoi" ghignò e roteai gli occhi.
"Ho un ragazzo" mi fu difficile pronunciare quelle parole.
"Justin Bieber" corrugai la fronte e lo guardai negli occhi, come faceva a sapere chi era?
"Chi sei?" Chiesi cercando di mantere la calma.

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