Justin's p.o.v.
Quando mi svegliai vidi che lei non era accanto a me, mi alzai velocemente dal letto e andai in cucina dove la vidi mentre preparava la colazione, mi avvicinai a lei mentre sorridevo, le cinsi la vita e le baciai la guancia.
"Buongiorno" la salutai.
"Buongiorno anche a te" sorrise anche lei, la guardai sorpreso.
"Beh, è il mio compleanno, non posso essere acida" risi e mi sedetti sul tavolo.
"Ci mangiamo in quel tavolo" mi puntò il forchettone e risi ancora.
"Smettila di ridere" rise anche lei e scesi dal tavolo, la vidi avvicinarsi al tavolo mentre teneva in mano un piatto di crepes, mi avvicinai alla mensola e presi il barattolo di nutella, appena lei lo vide sorrise ampiamente.
"Amore della mia vita" disse mentre guardava il barattolo.
"Mi sento lusingato" lei rise e prese il barattolo.
"Continua a sognare, Bieber" ci sedemmo a tavola, mentre mangiava la crepe con la nutella si era sporcata all'angolo della bocca con la nutella, lei corrugò la fronte quando si accorse che la stavo fissando.
"Cosa? Ho qualcosa in faccia?" Chiese e annui ridendo, lei prese il fazzoletto e velocemente lo tolse, mentre la guardavo sorrisi e lei mi fulminò con lo sguardo.
"Se sorridi ancora di meno" risi e sbuffò.
"Comunque dopo devo andare con mia sorella allo zoo" la informai e mi guardò, quella volta fu lei a sorridere.
"Posso venire con te?" Chiese e la guardai poi sorrisi.
"Pensi che ti lascio da sola per il tuo compleanno?" Le chiesi e sorrise ampiamente, mi piaceva quando non era stronza.
Selena's p.o.v.
Io andai a cambiarmi lui invece lavò i piatti, almeno sapeva fare i lavori domestici.
Aprii la valigia e presi una maglietta bianca, non era molto pesantemente così indossai anche la felpa, presi dei jeans neri e le scarpe dello stesso colore, poi presi il giubbotto e lo indossai dopo aver spruzzato un po' di deodorante e profumo.
Mentre cercavo uno specchietto tra i cassetti vidi una foto incorniciata, era lui insieme a una ragazza, sospirai pensando che molto probabilmente era una sua ex.
Andai da lui dopo essermi truccata, lo guardai da dietro, aveva dei jeans neri proprio come il suo giubbotto di pelle, i capelli erano tirati all'indietro, si vedevano le ali da angelo sul collo, quello era il mio tatuaggio preferito.
Si girò verso di me e sorrise ampiamente, ma era un sorriso divertito.
"Ma non fa così freddo" disse riferendosi al mio abbigliamento, alzai un sopracciglio, presi il telefono e andai sulla app del meteo, segnava meno sei gradi, glielo mostrai e lui rise, andammo fuori dove stranamente non c'era una macchina costosa ma una semplice Ford Focus, capii che probabilmente aveva una fissa per le Ford.
Salì in macchina e cominciò a guidare, il viaggio fu silenzioso ma non noioso, amavo il silenzio, era un suono a cui non ero abituata del tutto.
Fermò la macchina davanti a una bellissima casa di legno, era enorme, lui scese dalla macchina e la porta di casa si aprì, una bambina scese le scale e corse verso di lui, lo vidi sorridere e prenderla in braccio per poi darle un bacio sulla guancia, si girò verso di me e mi fece cenno di andare da lui, lo feci, scesi dalla macchina e andai accanto a lui.
"Ei, piccola, di ciao a Selena" disse dolcemente a quella che doveva essere la sorellina, lei sorrise timidamente e anche io.
"Sono Selena" mi presentai mentre sorridevo, lei nascose il volto dietro la spalla di Justin e lui rise.
Entrammo dentro dove vidi un altri tre bambini, avevano tra i sei e i dieci anni, vidi entrare nella stanza dei signori, erano davvero giovanissimi, avranno avuto almeno 38 anni, Justin fece scendere la bambina e corse verso la donna per poi abbracciarla.
"Mi sei mancato" disse lei stringendolo forte.
"Ma che diavolo ti è successo?" Chiese riferendosi ai lividi in faccia.
"Ho fatto a botte" rispose come se fosse una cosa normale.
"Non andartene più"
"Non me ne vado più, promesso" sorrisi nel vedere quella scena, salutò anche il padre e poi si girarono verso di me.
"Lei è Selena, la mia ragazza" mi indicò, andai vicino a loro e cercai di sorridere, la sua ragazza.
"Piacere di conoscervi" sorrisero anche loro.
"Il piacere è nostro" disse il padre e la bambina di prima venne di nuoco verso di noi.
"Justin andiamo! Le tigri vanno via" lui rise e la prese in braccio.
Li salutammo e andammo in macchina di nuovo, lui mise la cintura alla sorella e cominciò a guidare.
"Sono tutti tuoi fratelli?" Chiesi incredula e lui annuì.
"Tutti" rispose, lo guardai mentre lui guidava.
"Ma i tuoi sono davvero giovanissimi"
"Mia madre aveva diciotto anni quando sono nato" spiegò
"I nonni si arrabiarono molto e le dissero di andarsene" lo guardai dispiaciuta.
"Papà non lavorava, all'inizio era stata dura per loro"
Parcheggiò la macchina davanti allo zoo, ci disse di aspettarlo in macchina mentre lui andava a fare i biglietti, mi girai verso la sorellina di Justin e la guardai, cercò di nascondersi e ma la cintura glielo impediva.
Mi guardava con qui occhi enormi e azzurri, non erano vivaci come poco prima, anzi sembrava triste, corrugai la fronte e quando stavo per chiederle se stava bene fu lei a parlare.
"Non fare male a Justin" fui sorpresa nel sentire quella frase e scossi la testa per poi sorridere dolcemente.
"Non lo farò" sorrisi, vidi Justin aprire la portiera alla sorellina e scesi dalla macchina anche io.
Camminammo verso la gabbia con le Tigri, erano bellissime, una ragazza che faceva fare i giri ai bambini prese la sorellina di Justin, lui invece si girò verso di me e mi guardò negli occhi.
"E tu invece? Cosa vuoi vedere?" Chiese, mi guardai intorno e vidi che ci era permesso di andare a giocare con i Koala.
"I Koala" lo indicai, lui sorrise e per poi andare nella gabbia dei koala, i tipi che lavoravano lì ci diedero del cibo in moda da far avvicinare i koala a noi ma a me non si avvicinava nessuno.
"Oh andiamo!" Dissi esasperata e sentii la risata di Justin, mi girai verso di lui e vidi che a lui un koala stava abbracciando la gamba.
"Perché a me non mi abbracciano?" Chiesi e lui si avvicinò a me.
"Se vuoi ti abbracciò io" aprì le braccia e lo fulminai con lo sguardo.
"Provaci e ti stronco le braccia" lo fece soltanto ridere di più.
Presi il telefono e feci varie fotografie, mi girai verso di Justin e vidi che si era seduto a terra, aveva la schiena appoggiata all'albero dove sopra c'erano altri koala e ne teneva uno in braccio mentre gli dava da mangiare, era una scena adorabile per quando io odiassi Justin, sorrisi dolcemente e gli feci una foto senza che se ne ne accorse.
Si avvicinò a me e mi porse il Koala che stranamente si aggrappò a me, sorrisi felicemente e lo vidi allontanarsi per poi dare il telefono a uno dello staff, lui ci disse di avbicinarsi l'uno all'altra e di sorridere, lo facemmo e poi gli diede il telefono.
Vedemmo la sorella di Justin correre verso di noi e lui la prese in braccio.
"Ho baciato un delfino!" Disse lei felicemente.
"Hey, hey, così sono geloso" rise lui baciandole la guancia, erano adorabili.
"Andiamo a mangiare?" Mi chiese e annui visto che era già ora di pranzo.
Facemmo varie foto con altri animali prima di salire in macchina.
"Jay" chiamò il fratello che aveva lo sguardo fisso sulla strada.
"Dimmi" sorrise.
"Perché tu e Kai non siete mai a casa?" Chiese.
"Kai è dalla ragazza e io devo lavorare" rispose, ne fui sorpresa, aveva una ragazza e ci aveva provato con me spudoratamente.
Accompagnammo la sorella a casa sua e lui tornò a guidare, era strano, per un motivo o l'altro era arrabbiato o meglio, così sembrava.
Lo guardai e notai le mani strette al volante, le sue nocche erano bianche e le vene della mani erano gonfie, proprio come quella sulla tempia.
"Smettila di fissarmi, mi da noia" disse acidamente e fui sorpresa dal suo tono.
"Woah, sono io quella stronza qui" mi fulminò con lo sguardo e tornò a guardare la strada.
"Che c'è?" Gli chiesi e fermò la macchina davanti alla casa, andammo nel suo appartamento e lo afferrai per il polso.
"Mi dici che ti prende?" Chiesi esasperata e mi guardò negli occhi.
"A chi glielo hai detto?" Chiese a sua volta.
"A nessuno" mentii e ghignò
"Stai mentendo" scossi la testa e mi morsi il labbro inferiore.
"Mi avresti chiesto di cosa stessi parlando" continuò a guardarmi negli occhi.
Aveva ragione e io ero fottuta.
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Marry you?
Fanfiction"devo sposare te?" Chiesi guardandolo sconcertata. "i tuoi mi devono davvero tanto, soprattutto tuo fratello" rispose senza mai smettere di guardarmi negli occhi. "sei pazzo" mi spostai da lui. "tutti voi siete impazziti" dall'ultimo capitolo. "ti...