y'all crazy

13.2K 307 19
                                    

"Voi siete impazziti!" Guardai mamma.
"SPOSARMI? HO SOLO 18 ANNI" urlai e mio fratello mi guardò male.
"SEI D'ACCORDO CON LORO?" Urlai ancora ma lui non rispose, il suo sguardo mi fece capire la sua risposta.
"Tesoro è un bravo ragazzo" disse mio padre e risi istericamente.
"Se lo fosse non staremmo in questa situazione!" Abbassai un po' il tono della voce.
"È tutta colpa vostra" indicai mio fratello e papà.
"Avete chiesto troppo a delle persone orribili e ora sono io a pagare" una lacrima mi rigò il volto ma la tolsi subito.
"Ci dispiace tanto" disse mamma con gli occhi lucidi.

Scossi la testa e mi alzai per poi andare in camera mia, mi sdraiai sul letto, mi ci lanciai a peso morto.
Sposarmi.
Dovevo sposarmi per le cazzate che avevano combinato mio padre e mio fratello.
Mi alzai dal letto e cominciai a prendere a calci i mobili intorno a me, erano tutte cose sue!
La casa era sua.
I mobili erano suoi.
I soldi erano suoi.
E presto lo sarei diventata anche io.
Le forze cominciarono ad abbandonare il mio corpo, mi sdraiai di nuovo e mi addormentai ma io non volevo dormire, volevo svegliarmi da quell'incubo che era la mia vita.

Il giorno seguente mi svegliai, andai in bagno e realizzai di avere un aspetto orribile, il trucco era colato, i miei capelli erano spettinati e gonfi.
Sospirai pesantemente, mi tolsi il trucco e poi entrai a farmi la doccia, fu una doccia veloce visto che non potevamo permetterci di sprecare molta acqua visto che non avevamo i soldi per pagare le bollette.
Andai in cucina, mangiai un po'di mela poi andai in salotto dove sentivo delle voci, vidi un ragazzo seduto sul divano, aveva i capelli biondo scuro, gli occhi color caramello, pieno di tatuaggi.
"Bravo ragazzo".

"Buon giorno tesoro" mi salutò mamma e la fulminai con lo sguardo.
"Buongiorno un corno" sbuffai e mio fratello mi guardò male.
"Sono Justin" mi porse la mano e feci spallucce.
"Non mi importa" lo vidi ghignare ma non capii il perché.
"Vuoi che ti prenda a sberle?" Gli chiesi e rise, papà invece sembrò arrabbiarsi.
"Selena!" Mi richiamò ma il ragazzo scosse la testa.
"No, è apposto, è tutto ok" sorrise.
"Comunque sia" mi guardò negli occhi.
"Ti va di fare un giro?" Chiese e sbuffai.
"Ho altra scelta?" Chiesi e sbuffò anche lui.
"Potrei rapirti ma non mi sembra il caso" si alzò in piedi.
"Vado a prendere il giubbotto" roteai gli occhi e andai in camera per mettere il giubbotto marrone cacca che avevo, mi sistemai i capelli e mi truccai leggermente, non per lui ma perché non potevo uscire con le occhiaie in bella vista, sembravo uno zombie.
Tornai in salotto dove lo vidi parlare con mio fratello, non riuscii a capire cosa dicevano ma il biondo sembrava arrabbiato mentre mio fratello sembrava spaventato.
Perfetto, avrei dovuto sposarmi con uno psicopatico.
Presi un grosso respiro e mi avvicinai a loro.
"Eccomi" dissi e si girò verso di me per poi sorridere e progermi la mano ma non la afferrai.
Uscimmo di casa e vidi una ford Ecosport grigia parcheggiata davanti a casa mia, era la macchina dei miei sogni, sorrisi nel vederla, da vicino era ancora più bella, quando si accorse del mio sorriso mi guardò.
"Potrai guidarla" sospirai scuotendo la testa.
"Non sai guidare?" Chiese e scossi la testa di nuovo, non volevo parlare con lui.
"Il corso costa" dedusse e annui visto che non avevo intenzione di parlare.
Lui sospirò e salì in macchina, io feci lo stesso, dentro era molto più bella.
"Te lo pago io se ti va" scossi la testa.
"Così ti dobbiamo altri soldi?" Chiesi e sbuffò.
"Ascolta, i soldi non li dovete a me, li dovete alla mia gang" rispose mettendo in moto.
"Volevano uccidere tutti voi" aggiunse e sgranai gli occhi.
"Allora perché non lo hanno fatto?" Chiesi confusa.
"Perché sono io il capo" rispose come se fosse la cosa più semplice del mondo.
"Ascolta, se pensi che ti farò una statua solo perché ci hai salvati ti sbagli" lo guardai negli occhi visto che si girò verso di me ma poi tornò a guardare la strada e non disse niente.
"Mi stai rovinando la vita!" Sospirò.
"devo sposare te?" Chiesi guardandolo sconcertata.
"i tuoi mi devono davvero tanto, soprattutto tuo fratello" rispose senza mai smettere di guardarmi negli occhi.
"sei pazzo" mi spostai da lui.
"tutti voi siete impazziti"sospirai proprio come lui, accostò la macchina al lato della strada e si girò verso di me e mi guardò negli occhi.
"Non voglio che ti mi veda come il pezzo di merda che ti ha praticamente rapita" si leccò labbra.
"Non è ciò che sono, sembra strano ma è così" sospirò e scossi la testa.
"Non mi importa" guardai la strada davanti a noi e lui tornò a guidare.
Mentre guidava notai che aveva il GPS acceso, corrugai la fronte e cominciai a sudare freddo, all'inizio pensai che mi stesse portando via dalla mia città ma quando notai come prestava attenzione ai cartelli stradali capii che non era di questo posto.
"Non sei di qui" dedussi e lui annuì
"Sono canadese" rispose e lo guardai sorpresa.
"Vengo qua spesso ma fatico a imparare le strade" aggiunse e corrugai la fronte confusa.
"Tu vieni dal Canada in questa città in culo al mondo?" Chiesi e rise.
"Viaggio parecchio" rispose.
"E poi c'era una città peggiore di questa"
"Era davvero piccola avevano persino il coprifuoco" lo guardai incredula.
"Ti sei mai allontanato tanto da casa?" Chiesi e scosse la testa.
"Mio fratello sta male, non posso allontanarmi parecchio" sospirai pesantemente e lo guardai attentamente.
"Mi dispiace" scosse la testa
"Starà bene" fermò la macchina davanti a una specie di magazzino.
"Non ti muovere, hai capito?" Sbuffai.
"Faccio subito" lo ignorai.
"Selena" mi richiamò e roteai gli occhi.
"Ti ci devo chiudere dentro? Non farmi essere cattivo" sbuffai di nuovo e scossi la testa.
"Non saprei dove andare comunque" lui annuì e aprì la portiera della macchina.
"Poi ti porto a fare un giro, promesso" annui soltanto anche se non mi importava, appena lui sarebbe entrato dentro io avrei corso, avrei corso molto.
Si allontanò dalla macchina e entrò davanti a quel magazzino, vidi l'ora sulla radio della macchina, erano le 09:56, mi guardai intorno, non c'era nessuno, sorrisi ampiamente, scesi dalla macchina e la chiusi lentamente senza fare rumore, mi guardai intorno di nuovo e cominciai a correre anche se non sapevo dove ero o dove stavo andando.

Justin's p.o.v.
Presi la borsa e dopo una decina di minuti uscii dal magazzino, vidi che in macchina non c'era, sbuffai sonoramente e misi la borsa in macchina, chiusi a chiave e cominciai a chiamarla e a correre.
Sapevo che lo avrebbe fatto ma avrei preferito di no, visto che era una cosa che mi faceva salire il nervoso.

Marry you?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora