d o n t l e a v e m e

5.6K 209 5
                                    

"Kai Bieber, il fratello di Justin" rispose ma non mi fidavo.
"Suo fratello sta male" mi alzai in piedi per darmi alla fuga.
Lasciai perdere le valigie, cominciai a correre sotto lo sguardo di tutti, non stavo guardando dove andavo, guardavo dietro per vedere se mi stava seguendo, andai a sbattere contro qualcuno, mi sentii afferrare per le spalle, mi si gelò il sangue, alzai lo sguardo e quando lo vidi feci un grosso sospiro di sollievo e lo abbracciai, in un certo senso ero felice di vederlo, lo sentii ridere e ricambiò l'abbraccio.
"Wow, ti sono mancato così tanto?" Chiese ghignando, scossi la testa e cercai di riprendere fiato.
"No, c'era un tipo strano, mi ha spaventata a morte" lo sentii ridere.
"Non ridere!" Lo colpii sulla spalla.
Mi girai e lo vidi con le mie valigie.
"Certo che sei veloce" disse e andai dietro di Justin.
"Ti avevo detto di non spaventarla" sentivo il suo tono divertito e quel tipi rise.
"Aspetta, è veramente tuo fratello?" Chiesi incredula e lui annuì.
"Sì, gli ho detto di venire visto che stavo parcheggiando la macchina" spiegò e lo guardai male.

Arrivammo davanti a casa sua poi il fratello prese la macchina e se ne andò, dissi a Justin che volevo dormire e mi accompagnò nella stanza da letto, mi stesi sul letto e sospirai pesantemente, mi ero spaventata a morte, avevo ancora i battiti cardiaci accellerati.
Quando mi sdraiai pensai al fatto che Justin aveva una coinquilina e mi chiesi dove avrebbe dormito ora che ero lì.
Dopo poco mi addorntai e quando mi svegliai vidi Justin sdraiato accanto a me.
"Ei" lo salutai e sorrise semplicemente, mi girai verso di lui e lo guardai.
"Mi devi spiegare i tatuaggi"  si mise su un fianco e mi guardò negli occhi.
"Non tutti, parecchi hanno soo un significato religioso" scosse la testa e annui.
"Dimmi quali devo spiegarti"  si alzò su la manica, toccai l'occhio.
"È per mia madre" disse semplicemente.
"I numeri romani sulla clavicola" mi guardò sorpreso.
"La tua maglietta è quasi trasparente, si vede" spiegai e sorrise.
"È il compleanno di mamma" capii che era molto legato a lei.
Guardai le sue braccia, aveva davvero molti tatuaggi, forse anche troppi.
"Believe" lo indicai e sospirò.
"Sono uno molto credente" lo guardai e alzai un sopracciglio, sapevo che c'era dell'altro.
"Quando me lo ero fatto avevo un sogno nel cassetto, come i diciassettenni" sorrisi nel sentire quella frase.
"Allora c'è qualcosa di normale in te" dissi sorpresa e mi guardò male.
"Non hai il tatuaggi come tuo fratello" cambiai argomento.
"Ce l'ho, però è piccolissimo" corrugai la fronte incuriosita, lo vidi togliersi i calzini e mostrarmelo, era davvero molto piccolo, era sul mignolo e a malapena si notava.
"Quindi anche tu fratello fa parte della gang" dedussi e scosse la testa.
"No" corrugò la fronte.
"Sì" scosse la testa e sospirò.
"È complicato" annui soltanto e tornai a sdraiarmi.
"Dove dormirà la tua coinquilina?" Chiesi e fece spallucce.
"Poco mi importa" rispose e lo guardai male.
"Sei stronzo" lui annuì.
"E non sai nemmeno quanto" sbuffai roteando gli occhi.
"Ho capito una cosa" prese un grosso respiro e lo guardai confusa.
"Mi odierai comunque, giusto?" Chiese e annui.
"È probabile" risposi.
"Allora non ha senso essere gentili" scossi la testa.
"Dovrei passare il resto della mia vita con uno stronzo? Scordatelo" stavo per alzarmi ma sentire quella frase mi fece fermare.
"Vuoi che dico ai ragazzi di andarli ad uccidere?" Chiese e mi girai verso di lui visto che quando mi stavo per alzare gli avevo dato le spalle.
"Te l'ho già detto, non minacciarli" dissi con odio e lui ghignò.
"Oppure cosa?" Chiese.
"Sai, ci sono delle persone, che si chiamano poliziotti, basta una telefonata per farli venire qui" lui alzò un sopracciglio.
"Vincerei io in ogni caso, Selena" mi guardò negli occhi e ghignò, aveva un aspetto quasi da psicopatico.
"Io ho delle persone che darebbero la vita per me" si leccò le labbra.
"Potrei dire a loro di uccidervi anche da dentro la prigione" anche la sua voce aveva qualcosa di diverso ma sapevo comunque che non stava dicendo sul serio.
"Wow, saresti un ottimo attore" lui rise e tornai a sdraiarmi sul letto.
"Lo so, lo so" mi misi su un fianco e lo guardai.
"Non farei mai del male alla tua famiglia" lo guardai sorpresa.
"Non avrebbe senso, passeresti la tua vita ad odiarmi" prese un grosso respiro.
"E c'è già una lista immensa di persone che mi odiano" continuò la sua frase.
"In cima a quella lista c'è Selena Gomez" rise scuotendo la testa.
"No, penso che prima o poi smetterà di farlo" risi e fui io a scuotere la testa.
"Aspetta e spera, Bieber" mi guardò negli occhi e sospirò.
"Mai?" Chiese.
"Mai" confermai
"Ouch" si portò una mano al cuore.
"Così mi ferisci" roteai gli occhi.
"Però hai preferito stare qui con me che con la tua famiglia" non dissi niente, non volevo parlare dei miei problemi famigliari con lui visto che era lui la causa.
Continuavano a litigare, mamma dava la colpa a papà per i debiti, lui la dava a mio fratello, nessuno si prendeva le proprie responsabilità.
"Se è per i soldi" prese un grosso respiro.
"Non dovete più pensarci, ormai è tutto ok" sospirai e scossi la testa.
"Per loro e per te è tutto ok, non per me" i miei occhi diventarono lucidi, lo sentii sospirare e distolsi lo sguardo.
"Non so cosa pensi di me, e sinceramente non vorrei saperlo, ma dovresti sapere questo" mi girai verso di lui.
"Ho cercato per molto tempo una soluzione diversa" roteai gli occhi e non dissi niente.
"Io ora devo andare a lavoro" si alzò dal letto indossando la felpa e scossi la testa.
"No, non ci vai" mi guardò confuso e alzò un sopracciglio.
"Non oggi" continuava a guardarmi confuso.
"Non lasciarmi"
"Voglio stare con te" la sua espressione cambiò, da confusa a sorpresa.
"Non farti strane idee, Bieber" roteò gli occhi.
"Ho paura di stare da sola"

Marry you?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora