her suicide

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Sgranai gli occhi mentre guardavo la tv incredula.
"È impossibile, chi le avrebbe mai fatto del male?" Chiesi girandomi verso Justin e sentimmo la porta aprirsi, vidi entrare Mason insieme a Kai e corrugai la fronte.
"Ciao fratello" salutò Justin ignorando i mie genitori e lo guardai male.
"Come facevi a saperlo?" Chiese Justin.
"Ero con i ragazzi di Jason" rispose facendo spallucce e sgrani gli occhi quando capii ma non dissi niente, non era il momento giusto.
"Dobbiamo parlare con Jason" presi il telefono.
"Io consiglio di non farlo" sospirò Kai e lo guardai confusa.
"Sua moglie si è uccisa, non credo che voglia parlare con qualcuno" spiegò e sgranai gli occhi proprio come Justin.
"Uccisa?" Chise Justin e Kai annuì.
"L'ha trovata morta dentro la vasca"

24 ore prima.

Jason's p.o.v.
Mi disse di andare a pendere le sue medicine, la salutai con un bacio sulla fronte e mi diressi verso la porta della stanza.
"Jason" mi chiamò e mi girai verso di lei visto che le davo le spalle.
"Ti amo" sorrise debolmente e anche io.
"Ti amo" la vidi sorridere e chiuse gli occhi, chiusi la porta della stanza dell'hotel e uscii da esso.
Cominciai a camminare verso la farmacia, quando arrivai vidi che c'era la fila, sbuffai sonoramente e presi il telefono per poi mandare un messaggio a Mia.
A:Mia❤
Ci metterò un po', c'è la fila❤

Non rispose, pensai al fatto che stesse dormendo di già.
Finalmente arrivò il mio turno, presi le sue medicine e cominciai a camminare verso l'hotel, presi l'ascensore e arrivai al quarto piano dove c'era la stanza, uscii da esso e quando arrivai davanti alla stanza corrugai la fronte vedendo acqua uscire da sotto la porta.
"Mia, sono io, apri la porta" dissi mentre bussavo e solo allora notai che il colore dell'acqua era rossastro.
"Amore, c'è acqua che esce da sotto la porta" sbuffa visto che non sentivo la sua voce.
L'ansia cominciò ad impossessarsi del mio corpo, sembrava acqua mischiato a sangue, diedi un calcio alla porta che si aprì.
"Mia!" corsi verso il bagno quando vidi il pavimento bagnato, aprii la porta e mi sentii morire.
"No, no, no, è tutto ok, è tutto ok" corsi verso di lei.
"Mia, guardami, chiamo l'ambulanza" dissi mentre prendevo il telefono dalla tasca ma lo feci cadere a terra quando notai il suo sguardo.
"Non lo ha fatto" scossi la testa mentre pigiavo le dita sul suo collo per sentire il suo battito cardiaco.
"Perché? Avremmo trovato una soluzione" misi le sue braccia intorno al mio collo e la presi in braccio per tirarla dalla vasca e metterla atterra per poi cercare di rianimarla.
"Non lasciarmi" dissi mentre i miei occhi diventavano lucidi.
"Ti prego, non lasciarmi" la guardai mentre cominciavo a realizzare che era lo aveva già fatto, mi aveva lasciato.
"Non volevi che andassi a prendere le medicine" scossi la testa.
"Sapevi che non te lo avrei mai lasciato fare" una lacrima mi rigò il volto e abbracciai il suo corpo ormai senza vita.
"Non andartene, ho bisogno di te" mi morsi il labbro finché non sanguinò e mi appoggiai alla parete.
"Ti prego, torna da me, ti amo ancora" le lacrime mi rigavano il volto mentre i suoi soffici capelli bagnati mi toccavano il volto.
"Mi avevi promesso di rimanere con me questa volta" guardai le sue braccia, le sue vene lacerate.
"E lo avrei fatto anche io"
"Voglio solo che ti ti svegli e che mi dica, amore andiamo a casa" sospirai e chiusi gli occhi mentre le lacrime mi rigavano il volto.
"Voglio solo portarti a casa" mi alzai da terra e chiusi l'acqua della vasca, entrai dentro ad essa, sentii l'odore del sue sangue, vidi la lametta, chiusi gli occhi per poi immergere la testa dentro l'acqua e urlare, sentivo l'acqua entrare dentro ai miei polmoni ma non faceva male, tornai con il volto in superficie e feci un grosso respiro, uscii dalla vasca per poi prenderla con me e tornarci dentro.
"Dovrò chiamare la tua famiglia" Sospirai mentre giocavo con i suoi capelli.
"Daranno la colpa a me e probabilmente lo è"
"Non dovevo lasciarti da sola" scossi la testa.
"Non dovevo mai lasciarti da sola" sentii le lacrime calde scendere dai mie occhi.
"E ti prometto che non lo sarai per molto" presi un grosso respiro e mi leccai le labbra.
"Farò un favore ad una amica e poi tornerò da te" le lacrime rigavano lentamente il mio volto e appoggiai la testa alla parete mentre la stringevo forte a te.
"Te lo prometto, ci vedremo presto, amore" sorrisi amaramente.
"Ci vedremo tutti quanti, potremo stare insieme di nuovo"
"Con la piccola" sentii come se qualcosa dentro di me si stesse rompendo.
"Con papà, e Alex" mi morsi il labbro superiore finché non sentii il gusto ferroso del sangue.
"Lo avresti adorato" sorrisi amaramente.
"Ti avrebbe adorato" dissi e mi tolsi le lacrime dal volto.
"Perché diamine sto piangendo? Odio farlo" chiesi a me stesso.
"Perché significa che sei umano" sentii una voce e vidi dei poliziotti mentre mi guardavano.
"Non sono stato io, non le avrei mai fatto del male" scossi la testa e si avvicinarno a me.
"Lo sappiamo, dai vieni con noi" mi porse la mano e scossi la testa.
"Non la voglio lasciare"
"Lei non c'è più" si abbassò al nostro livello.
"Perché lei? Avrei voluto esserci io al suo posto" distolsi lo sguardo.
"Avvolte capitano cose orribili a persone fantastiche" rispose e sgranai gli occhi, era quello che mi diceva sempre papà.
"E non sto parlando di lei" la guardò per poco.
"Allora hai sbagliato persona perché non ho niente di fantastico, l'ho lasciata morire" serrai la mandibola.
"Non è colpa tua, Jason" scosse la testa.
"Come fai a sapere il mio nome?" Chiusi confuso ma poi capii.
"Tutti sanno il mio nome" roteai gli occhi.
"Così non riconosci tuo zio?" Chiese e sgranai gli occhi.
"Intendi quello che mi ha lasciato quando avevo bisogno di lui? Scusa ma sei in ritardo di quasi una decina di anni" dissi acidamente.
"Esci da quella vasca"
"La portereste via per poi aprire il suo corpo come una rana nelle ore di biologia" lo guardai male.
"Mi avete portato via troppe persone, e avete aperto così tutta la mia famiglia" mi alzai dalla vasca.
"Fatelo e siete morti" guardai anche gli altri agenti.
"È intoccabile, non le farete niente, hai capito, zio?" Chiesi rabbiosamente e fece un passo indietro.
"Jason non sei in te" scosse la testa e risi.
"Certo che lo sono" ghignai.
"Dio, da quanto tempo non mi sentivo così" lo guardai negli occhi.
"Finalmente mi ha lasciato prendere il controllo" sorrisi vittoriosamente.
"Ora" guardai il corpo di Mia e poi mi zio.
"Voi vi prendete cura di lei, chiamate la su famiglia e poi portartela a New Orleans"
"Penso che dovresti parlare tu con loro" mi guardò negli occhi.
"Non importa niente di ciò che pensi"
"Non lascierò che a qualcuno accadrà ciò che è successo a noi, amore" la guardai e sorrisi debolmente.
"Se mi scusate, ho da uccidere delle persone" mi avvicinai alla porta.
"Fermatemi e ucciderò chiunque sia importante per voi" mi girai e li guardai mentre mi guardavano pietrificati.
"Jason non è colpa loro" scosse la testa
"Zio, io ti consiglio di fare ciò che ti dico, non vorrei andare al funerale dell'ultimo Bieber in vita" lo guardai negli occhi mentre ghignavo.
"C'è la famiglia di Justin, anche" mi ricordò e feci spallucce.
"Intendo di quelli che mi importa" lo guardai negli occhi.
"E cosa mi dici di tuo cugino?"Chiese e lo guardai male.
"Justin non è mio cugino"
Mi avvicinai alla porta e stavo per uscire.

Marry you?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora