Bastard

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"Ragazzi! Venite a mangiare!" Sentimmo la voce del padre di Justin e lo vidi sbuffare.
"Che palle" si alzò in piedi.
"Se non vuoi mangiare dormi, sarai stanco" mi alzai anche io e lo vidi scuotere la testa.
"No, sto morendo di fame" corrugai non capendo.
"Kai è incazzato con me" spiegò e sospirai
"Gli hai chiesto scusa?" Gli chiesi e fu lui a corrugare la fronte.
"Per cosa? È stato lui a colpirmi in faccia"
"Sei tu che non sei andato al funerale di Henry, sei suo fratello, avrebbe voluto che tu ci fossi" risposi e sospirò.
"Se lo faccio, domani andiamo in giro?" Chiese e sorrisi.
"Verrei a prescindere" risposi e lo vidi ghignare.
"Allora non gli chiedo scusa" lo fulminai con lo sguardo e rise.
Almeno ci stava provando.
"E io non vengo con te" lo sfidai e fece spallucce.
"Ti rapisco, sai che posso farlo" disse come se nulla fosse per poi uscire dalla stanza, lo seguii e andammo in cucina dove c'erano tutti tranne Kai.
"Malachai, muoviti a mangiare o giuro che ti spacco la faccia" lo vidi andare verso la stanza del fratello.
"Non ho fame!" Disse lui e Justin sbuffò.
"Devi mangiare così cresci!" Lo vedemmo entrare nella stanza e guardare il fratello.
"Ma se sono più alto di te?" Chiese e risi proprio come gli altri, Justin sorrise e guardò il fratello negli occhi.
"Mi dispiace" si scusò e lui roteò gli occhi.
"Per aver ucciso Henry o per non essere venuto al funerale?" Chiese retoricamente.
"Non ho ucciso Henry"  marcò bene il non e Kai rise.
"È morto perché non hai ucciso quel pezzente, Justin! NON HO IDEA DI COSA TI DICI PER CONVINCERCI, MA HENRY È MORTO PER COLPA TUA!" Urlò, vidi le sue vene del collo conviarsi.
"Kai!" Lo richiamò la madre.
"KAI NIENTE!" Aveva perso le staffe e si notava.
"Sai Justin? Preferivo quando te ne andavi e non ti facevi sentire per mesi, quando sei qui non fai altro che farci litigare"
"Kai! Ora basta" mi avvicinai a loro.
"No!" Justin scosse la testa e lo vidi leccarsi le labbra.
"Ha ragione" guardò Kai negli occhi.
"No che ha ragione!" Disse la madre, sospirai pesantemente, pensavo fossero una famiglia felice.
"Invece sì che ho ragione ma non lo ammetterete mai, a differenza di Justin sono io quello strano, ovvio che non diate ragione a me" guardò i genitori e fratelli che se ne stavano a tavola senza dire niente.
"Sei vivo grazie a Justin!" Il padre alzò la voce.
"Certo" rise
"Justin è il figlio fantastico, non importa che decisioni di merda fa, sarà sempre il figlio migliore"
"Quando te ne vai?" Gli chiese guardandolo negli occhi.
"Bastardo"  misi una mano sulla spalla di Justin ma la tolse.
"Ora" rispose alla domanda di Kai, lo superò e uscì dalla casa.
"Sei un vero bastardo" dissi acidamente.
"Cosa faresti se tuo fratello facesse morire la tua migliore amica?" Chiese e distolse lo sguardo.
"Appunto" rispose e sbuffai per poi seguire Justin.
Lo vidi andare verso la macchina e corsi verso di lui.
"Dove vai?" Mi chiese.
"Da te, ovviamente" risposi salendo j b macchina e cominciò a guidare.
"Non dare retta a Kai" Sospirai mettendomi la cintura.
"Una cosa che odio di Kai è il fatto che ha sempre ragione" roteò gli occhi mentre guidava.
"Non è colpa tua se Henry è morto!" Alzai un po' la voce.
"A dir la verità sì" corrugai la fronte confusa.
"Non ho ucciso quel tipo" spiegò e sospirai proprio come lui.
"Dove stiamo andando?" Chiesi e sorrise.
"A mangiare, te l'ho detto che stavo morendo di fame" rispose ovvio e sorrisi.
"E poi?" Chiesi di nuovo.
"Poi a casa mia" rispose e annui.
Justin's p.o.v.
La vidi guardare fuori dal finestrino, tornai a guardare la strada, sospirai pesantemente e accesi la radio.
Guidai per circa venti minuti, pensai alle  parole che mi aveva detto mio fratello, strinsi forte il volante, sapevo il perché ma faceva male comunque, forse perché sapevo che le pensava in realtà ma non le diceva per ferirmi.
Non capivo.
Era vero, Henry era anche il miglior amico di Kai ma la sua reazione era stata diversa dalla mia, aveva reagito in modo troppo disperato per essere uno che cerca di nascondere le proprie emozioni, avvolte si comportavano in modo troppo amichevole ma dicevano che si volevano soltanto bene, avvolte quando ero con Kai gli avevo chiesto più volte se stavano insieme, scherzando, lui scoppiava a ridere dicendo di amare la sua ragazza.
"Justin!" Sentii la voce di Selena e tornai con la mente sulla terra.
"Sei strano da quando sei tornato" la vidi corrugare la fronte.
"Pensavo di essere sempre strano" scherzai cercando di sembrare il più normale possibile.
"Justin" mi richiamò e sbuffai.
"Sel, sto bene" roteai gli occhi e fermai la macchina davanti al ristorante.
"Sei un cazzone, lo sai?" Chiese acidamente mentre scendeva dalla macchina.
"Nah, normalmente la gente dice che sono un bastardo" andai vicino a lei che scosse la testa.
"No, Kai è un bastardo" mi corresse.
" È un coglione" roteai gli occhi.
"Pensavo foste una famiglia normale" disse dopo che la presi per mano ed entrammo dentro il ristorante.
"Lo siamo" mi leccai le labbra e lei corrugò la fronte.
"Kai ha ragione, quando sono a casa li faccio litigare parecchio, sono acido, faccio di testa mia, papà mi asseconda spesso, mamma no e così litigano, per questo non" sospirai per poi sedermi dopo aver fatto sedere lei.
"Se ti sento dire che Kai ha ragione, un'altra volta, ti sgozzo" mi minacciò con la forchetta e risi.
"Non ridere, sono seria" mi fulninò con lo sguardo e venne il cameriere a prendere le nostre ordinazioni.
"Io pensavo che eravate come Damon e Stefan" sospirò e corrugai la fronte.
"Chi?" Chiesi non capendo.
"Salvatore, quelli di The vampire Diaries" aggiunse cercando di farmi capire ma scossi la testa e lei sospirò.
"Giusto, è jason che lo guarda" ricordò e la guardai negli occhi.
"Mi stai tradendo con il mio sosia malvagio?" Chiesi divertito e rise.
"Forse" rispose ghignando.
"Oh andiamo" sbuffai ridendo.
"E comunque sei tu il suo sosia visto che è più grande di te" feci spallucce e rise.
Cominciai a pensarci di nuovo e sospirai.
"Siamo stati credibili?"

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