Zoey
I giorni passavano lenti, troppo lenti.
Vedevo praticamente solo Even che mi parlava di cose che non riuscivo nemmeno a capire, solo cose sul mio cuore.
Ero malata: questo era il punto.
Ero bloccata in un inferno dal quale non avevo idea di come uscire.Finalmente un giorno rividi Ienzo, forse l'unico che poteva capirmi in quell'inferno.
- Sembri giù di morale - notò Ienzo.
Annuii.
- So che ti senti sola, ma tra poco potrai avere tanti amici - disse mentre io continuavo a tenere lo sguardo basso.
- Degli amici? -
- Si, come Lea e Isa - proseguì.
In quel momento qualcuno bussò e senza nemmeno farci dire "avanti" spalancò la porta.Rimasi qualche minuto a fissare il vuoto, quando arrivarono di nuovo Lea e Isa.
- Ti siamo mancati vero? - disse Lea ironico.
- Un po'- dissi io.
Dopo nemmeno un minuto, qualcun altro bussò ed entrò senza nemmeno aspettare.
- Qualcuno mi ha chiamato? - un ragazzo entrò quasi urlando, aveva i capelli castani a spazzola e una chitarra in spalla.
- No, che ci fai qui? - domandò Ienzo mentre il ragazzo veniva verso di me.
- Quindi tu sei Zoey! - esclamò il ragazzo stringendomi la mano.
- Eccolo... - disse a bassa voce Lea.
- Guarda caso ho proprio la mia chitarra con me! Cosa vuoi che ti suoni? -
- Da quando suoni scusa? - domandò Isa
- Che ti importa Isa! Da sempre, comunque - disse il ragazzo afferrando la sua chitarra.
Isa alzò gli occhi al cielo - Sei sempre il solito, Demy! -
- Ti chiami Demy quindi - dissi io.
- Esattamente! - esclamò Demy.
- Sai vero che se Even ti vede qui ammazzerà sia me che te? - disse Ienzo facendo voltare Demy.
- Non credo proprio -
Demy si mise seduto sul bordo del letto dove ero ancora sdraiata, rimasi a fissarlo stranita.
Strinse la chitarra e cominciò a suonare qualcosa a me sconosciuto, stranamente però mi piacevano quei suoni uniti insieme.
- Demy, non sto scherzando: è già tanto se vi ho fatti entrare... - Ienzo sembrava nervoso, ci voltammo verso di lui.
- Perché non possono stare? - domandai incuriosita.
Tutti si incupirono, come se avessi detto qualcosa di sbagliato.
- È meglio se riposi - disse Lea sorridendo dolcemente.
Cosa avevo detto?~
Per qualche giorno non venne quasi nessuno a trovarmi, nemmeno Ienzo.
Pensai a quel giorno, quando pensavo di aver detto qualcosa di sbagliato... ma non capivo.
Un giorno però entrò Even, non sembrava avere buone notizie.
- Non ti nasconderò nulla: stai peggiorando, ma sai che faremo il possibile per aiutarti. La tua situazione non sembra migliorare però... - più altre mille parole, ma le prime rimasero fisse nella mia testa.
- Posso vedere la mia famiglia? - domandai facendolo incupire.
- Li ho già contattati, ma è meglio di no - disse per poi salutarmi ed uscire.
Cosa stava succedendo?Un giorno qualcuno bussò, andai ad aprire e vidi Ienzo e Lea.
- Ha insistito - disse Ienzo entrando insieme a Lea nella stanza.
Sorrisi a Lea che mi scompigliò i capelli - Allora? La situazione? - domandò.
Ienzo lo fulminò con lo sguardo e lo guardai confusa.
- La situazione di Zoey è sotto controllo - disse facendo incupire Lea.Ci sedemmo sul letto mentre Ienzo stava in disparte a leggere.
Cercavamo qualcosa di cui parlare.
- Da quanto tempo sei qui? Non ti ho mai vista da queste parti, Radiant Garden non è così grande - disse Lea.
- Da poco... e tu? - domandai.
- Io? Da tanto - proseguì Lea- Hai degli amici qui, piuttosto? -
Amici? Qui? Forse no...
- Io... no, tu invece... Lea? -
- Ho Isa, siamo inseparabili. Senti, saremo noi i tuoi amici insieme a tutti gli altri che stanno qui! Non sei più sola ora, Zoey - Lea sorrise come sempre - Dico bene? - disse tirando un cuscino a Ienzo.
- Lea! - esclamò ritirandoglielo addosso.
Scoppiai a ridere.
- Dico sul serio comunque, non ti lasceremo mai sola - Lea poi sembrò avere un'idea.
- Puoi farla uscire? - Domandò a Ienzo, che sembrava sempre fulminarlo con lo sguardo.
- Non lo so... So che vorresti portarla fuori, ma Lea... è complicato... - disse tenendo lo sguardo quasi a terra.
- Perché? - Domandai.
Lea avvolse il suo braccio attorno alle mie spalle.
- Cose burocratiche - disse sospirando e saltando giù dal letto.
Non sembrava convinto.Mi sembrava tutto troppo strano, come se mi stessero nascondendo qualcosa.
Lea se ne andò, e Ienzo aspettò qualche secondo per poi venire da me.
- Farò tutto il possibile per aiutarti, non meriti tutto questo -
Non capivo le sue parole...
- Zoey, prometti che lotterai. Non devi arrenderti all'oscurità -
Oscurità?
Tutto cominciava a farsi sfocato, Ienzo mi aveva messo una flebo nel braccio.
Poi tutto si fece buio.Zoxey
Stavo sognando di nuovo.
Ma questa volta era diverso: era tutto nero intorno a me.
Mi guardai attorno confusa.
Una luce bianca mi abbagliò e una figura vestita di bianco cominciò ad avvicinarsi a me.
Aveva i capelli biondi poco fino a sotto le spalle.
- Chi sei? Sto sognando? - Domandai ancora confusa.
- No, non è proprio un sogno. Mi chiamo Naminè - la ragazza fece un altro passo verso di me.
- Penso che tu debba sapere molte cose. Vieni alla villa abbandonata di Crepuscopoli, sarò lì ad aspettarti -La situazione prenderà una svolta forse...
Naminè è arrivata gentaglia 😏 cosa pensate voleva dire Ienzo? Perché Zoey è svenuta? Hehehe presto capirete molte cose
- Giulia
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Nessuno||Kingdom Hearts
FanfictionZoxey non sapeva di essere diventata un membro dell'organizzazione 13 quando si svegliò in piedi in una stanza bianca e con solo un letto. Non sapeva quale sarebbe stato il suo compito, non sapeva quale arma avrebbe avuto, o quale potere aveva. Sol...