Zoxey
Aprii gli occhi: ero su un letto in una casa, avevo i brividi su tutto il corpo ed ero ancora un po' bagnata.
Poco dopo qualcuno entrò nella stanza: un ragazzo alto e moro venne subito verso di me con degli asciugamani.
- Hai fatto una bella dormita - disse appoggiando una mano sulla mia fronte - Niente febbre per fortuna -
- Chi sei? - domandai debolmente.
- Mi chiamo Luke - rispose - Vivo con mio fratello Steve, casa nostra è sempre stata un rifugio dall'apocalisse, per questo viviamo anche con un'altra famiglia: con Jacob e sua moglie Kate -
Apocalisse? Di cosa stava parlando?
Avevo uno sguardo confuso dal suo discorso.
- Oh, giusto i tuoi amici mi hanno detto che non avete idea di quello che sta succedendo... in questi 2 anni dove siete stati? - disse Luke.
Forse iniziavo a capire, dovevamo inventare una scusa credibile - In un posto lontano da qui - dissi.
Luke mi guardò perplesso - Meglio se prima parli con i tuoi amici -
Luke uscì e pochi secondi dopo entrarono Zexion e Demyx.
Demyx chiuse la porta ed entrambi vennero verso di me.
- Per fortuna stai bene - disse Demyx.
- Qui è il caos, questo mondo è popolato da quelle creature e dagli heartless! E gli umani qui sono strani... - disse Zexion.
Annuii - Lo so, possiamo fidarci di loro? Insomma, hanno già capito che abbiamo qualcosa di strano - dissi.
Demyx sbiancò in faccia - Cosa? Sanno che siamo dei Nessuno? Oh no no no siamo finiti! -
- Zitto idiota non sospettano niente! - Esclamò Zexion.
Ridacchiai ma tornai subito seria per analizzare la situazione: queste persone ci avevano appena soccorso, eravamo in un mondo popolato da heartless e da creature di cui non sapevamo ancora il nome, queste persone non sapevano le nostre origini.
Dovevamo atteggiarci da persone normali, cioè da persone con un cuore.
Complicato, visto che un cuore noi non lo avevamo ancora.Mi ripresi in fretta, insieme agli altri andammo fuori a prendere aria: il posto era davvero isolato dal mondo e circondato da una pianura vastissima.
- Questo mondo è diverso - disse Zexion osservando il paesaggio.
- Si... ma dobbiamo andarcene! - Esclamò Demyx quasi urlando ricevendo una gomitata da Zexion.
- Ha ragione, dobbiamo andarcene... ma come? - dissi io.
- Ragazzi! - Esclamò una donna alle nostre spalle, doveva essere Kate - Perdonatemi, ho davvero bisogno di una mano a spostare le medicine -
Demyx si offrì subito - Ci penso io! - Esclamò entrando in casa con la donna.
Io e Zexion restammo soli seduti ad ammirare quella pianura immensa.
- Ehi, ci ho pensato... perché dobbiamo andarcene? - dissi.
Zexion mi guardò perplesso - Perché siamo Nessuno -
- Ma a chi importerebbe? Possiamo vivere come se... avessimo un cuore - proseguii.
Ci fu un lungo silenzio e istintivamente appoggiai la testa sulla sua spalla facendolo sussultare.
- Sei sicuro di non avere un cuore? - Domandai anche se era scontata la cosa.
- Si, noi non abbiamo un cuore - disse con un tono molto triste - Ma tu mi fai sentire come se ne avessi uno -
Lui non mi vide, ma sorrisi come non avevo mai fatto prima.Zoey
Aprii gli occhi, ancora quella stanza.
Ero viva?
Mi guardai attorno: c'erano i miei amici a fissarmi.
- Sei andata fuori di testa? - disse Demy.
Mi sforzai di parlare ma non riuscivo, avevo un sacco di bende attorno al collo.
- Non sforzati - disse Ienzo - Almeno per un paio di giorni -
Sospirai e rivolsi il mio sguardo a Lea, sembrava così triste...
Isa era accanto a lui e teneva lo sguardo basso.
- Credo che tu ora voglia spiegazioni, molte spiegazioni - disse Lea fulminando Demy con lo sguardo.
- Che vuoi? Voi avete sempre tenuto tutto nascosto all'interessata, doveva scoprirlo da sola? - Disse Demy quasi infuriato.
- Non penso sia il momento adatto per discutere - disse Isa con tono freddo.
Io potevo solo guardarli, avrei voluto dire un miliardo di cose ma non ci riuscivo.
- Ienzo, credo debba parlare tu a questo punto - disse Lea uscendo dalla stanza. Isa lo seguì senza dire niente.
- Se hai bisogno di un appoggio morale... -
- Demy esci, per favore - disse Ienzo interrompendolo, Demy uscì guardandomi con gli occhi di un bambino che aveva appena ricevuto una sgridata.
Questa volta parlai, con la voce molto roca ma lo feci - Voglio sapere... tutto... ora -
- Ti avevo detto di non parlare -
- Non mi interessa... -
Mi guardò quasi irritato ma non ci diedi peso.
- Da dove parto... forse sarai confusa da questa cosa dell'esperimento -
- Si, molto - dissi sedendomi dritta sul letto.
Ienzo sospirò - Va bene -
Mi preparai a sentire l'ennesima storia assurda, ma questa volta dovevo crederci.
- Tu sei davvero un esperimento, ti abbiamo creata io ed Even, ma qualcosa è andato... storto. Il tuo cuore sembrava avere una luce, diciamo "importante", abbiamo notato che quando la luce si faceva più debole... qualche mondo sembrava ribaltarsi, succedevano cose assurde e l'oscurità prendeva il sopravvento. Abbiamo capito allora che i mondi e la luce dipendevano proprio da te -
Ero probabilmente a bocca spalancata, senza parole. Mondi? Luce?
- Ho deciso io di darti le funzioni per farti diventare una persona come noi, volevo vederti camminare, respirare, parlare... Even si è infuriato quando l'ho fatto, ma mi ha perdonato perché pensava non influenzasse il progetto -
- Quindi tutte quelle storie, la malattia, la mia famiglia... erano bugie - dissi.
- Esatto... mi dispiace - rispose.
Strinsi i pugni dalla rabbia, era sempre stato tutto una bugia.
Mi tenevano in vita solo per i loro stupidi progetti? Ero... un burattino.
- Mi avete salvata solo perché senza il mio cuore i mondi vanno a puttane? Tutto qui? A voi non frega un cazzo di me! - Urlai in preda alla rabbia.
- Zoey a me importa di te! Per questo ti ho dato io vita, se non mi fosse importato ti avrei lasciata come una sagoma vuota! - Rispose esclamando.
Mi misi a piangere dal nervoso.
Avevo sempre creduto di essere... come loro.
- Che succede se il mio cuore smette di funzionare? - Azzardai.
Ienzo strinse i pugni come me - Oscurità -
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Nessuno||Kingdom Hearts
FanficZoxey non sapeva di essere diventata un membro dell'organizzazione 13 quando si svegliò in piedi in una stanza bianca e con solo un letto. Non sapeva quale sarebbe stato il suo compito, non sapeva quale arma avrebbe avuto, o quale potere aveva. Sol...