"Quello che vorrei raccontarvi accadde circa 5 o 6 anni fa, avevo all'incirca 14 anni (ora ne ho 18), età in cui mi feci il mio account Facebook. Ero entusiasta, ma anche molto triste, in quanto nello stesso periodo il ragazzo di cui ero cotta si stava per trasferire. Pensavo che non l'avessi più visto, finché una notte proprio su Facebook mi arrivò una richiesta d'amicizia: era proprio lui, il mio ex-vicino! Esaltata dal fatto che potevo scambiare nuovamente quattro chiacchere con lui, decisi di chattarci un po', anche se la conversazione risultò un po' noiosetta.
Ma, qualche sera dopo, la solita conversazione che tenevo con lui prese una piega alquanto strana. A un certo punto, infatti, disse di non essere affatto la persona che io amavo, ma bensì un hacker che aveva preso il suo account. Proseguì col dire che sapeva tutti i miei dati anagrafici, dove abitavo e sulla mia situazione sentimentale, dato che gli ho servito tutte queste informazioni su un piatto d'argento, essendo stata fino a quel momento all'oscuro di tutto. In seguitò affermò che sua moglie, ormai con diversi anni alle spalle, non lo soddisfava più e quindi era a caccia di "carne fresca" per sfogare i suoi istinti perversi, una volta che mi aveva trovato grazie alle informazioni in suo possesso.
Ero ancora abbastanza piccola, quindi non avevo idea di cosa fare, se non andare nel panico più totale; inizialmente pensai che era tutto uno scherzo del mio vero ex-vicino, ma purtroppo era tutto vero. Provai quindi a chiedergli una sua foto: dopo pochi secondi mi allegò un'immagine di scarsa qualità, che raffigurava un uomo brutto, sulla cinquantina, molto magro e con una faccia che ricordava quella di un tossicodipendente. All'epoca avrei dovuto ascoltare mia madre, che mi raccomandava costantemente di stare lontano da siti del genere. Ma io, cocciutamente, non la ascoltai.
E per questo motivo non sapevo a chi rivolgermi. Se avessi avvertito i miei genitori, avrebbero saputo che avevo disobbedito a loro e non l'avrei passata liscia sicuramente. Decisi quindi di bloccare quel maniaco travestito dal mio ex-vicino, per poi andare a letto, cercando di non pensarci più. Circa un'ora dopo, ricevetti una chiamata: era ancora lui. Riattaccai immediatamente e decisi di dire tutto a mia madre, lasciando perdere le eventuali conseguenze. Andò bene, per fortuna. Mi disse che se ne sarebbe occupata la mattina dopo e mi raccomandò di salvare tutte le conversazioni che ho avuto con lui, cosa che feci.
Tornata a casa da scuola, nel pomeriggio, mia madre raccontò ciò che successe quella mattina: nell'ora di pranzo il molestatore suonò ripetutamente alla porta, per poi bussare insistentemente alla finestra, in cerca di una risposta. Lei chiamò subito la polizia, prendendo poi il numero di targa posteriore della sua macchina, che aveva lasciato incustodita dato che era concentrato nel suonare e bussare tutto il tempo.
Si scoprì poi essere un pedofilo ricercato da tempo, con vari precedenti alle spalle. Dopo quest'episodio, cancellai il mio account Facebook, senza rimettere più piede in qualsiasi social network esistente. Non puoi mai sapere con chi stai effettivamente parlando."
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Storie vere, leggende inquietanti e misteri
CasualePer gli appassionati dell'horror, del mistero e del paranormale, ecco a voi una raccolta di storie realmente accadute, leggende e misteri. Spero vi possa risultare interessante. Contenuti non adatti ai più piccoli o ai più suscettibili. Buona lettu...