. Cris
Era da pochi minuti che ero arrivata. In mano stringevo le cuffie che non avevo voglia di infilare nello zaino posato in bilico su una spalla.
Aspettavo lui.
E fu quando poi arrivò, che sentii l'uragano dentro di me, placarsi. Tutti i pezzi in cui ero rotta, aggiustarsi.
Corsi più veloce per stringerlo più forte, ed è quello che successe.
Non ci lasciammo andare, per un po'.
Io tra le sue braccia e lui tra le mie. Si stava bene in quell'abbraccio, e bastava.
E poi quel "mi sei mancata" sussurrato quasi timidamente tra i miei capelli, quell'"anche a me" con la voce incrinata.
Mi sembrava di conoscere alla perfezione ogni centimetro della sua pelle tatuata, il modo in cui le sue braccia mi stringevano e si posavano sul mio corpo, il modo in cui le sue dita tamburellavano sulla mia schiena.
Non lo conoscevo da sempre, ma sapevo che sempre ci sarebbe stato.
Fui felice, quel giorno con lui. Felice e nient'altro.
Le mani avevano trovato il coraggio di stringersi anche se, dopo un po', si perdevano.
E il ritratto che in cinque minuti un artista di strada ci aveva fatto, quando si era messo a ballare sotto alla pioggia che aveva colto Milano all'improvviso, al ritmo della musica di un musicista improvvisato lì accanto, lanciare le caramelle addosso alla gente e poi scappare, incolpando l'altro, sempre se ridere non ti aveva rubato tutto il fiato, infilarsi in un museo solo per sfuggire a qualcuno e dipingere ogni opera d'arte di un commento negativo, perché sì, alla fine la vera opera arte dentro a quel museo era lui.
Era lui l'opera d'arte che sarei rimasta a guardare per tutto la vita.
Che era meglio di tutti i girasoli, le albe e i cieli stellati di Van Gogh, delle ninfee di Monet e delle forme di Picasso.
Era la mia stella in mezzo al buio, la stella Polare che, pur illuminando tutto ciò che per me era importante, oscurava tutto quello che non aveva a che fare con lui.
E come si fa con le poesie, con le parole di chi ti capisce senza nemmeno conoscerti, lo amavo.
Lo amavo in silenzio ma dentro lo urlavo più forte che potevo.
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facebook / benjamin mascolo
Fanfiction@Benji_mascolo ha cominciato a seguirti. @Benji_mascolo ha cominciato a sognarti. Lo amo, mi veniva da dire. Non puoi, mi veniva in mente.