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. benjamin

Abbracciai una ragazza.
Erano cinque ore che l'instore era cominciato.
Sorrisi.
Lei non era ancora arrivata.
Clic.
E se avessi capito male?
Sentii la ragazza andare via.
Se lei non fosse venuta?
Un'altra ragazza mi venne contro e mi colse impreparato. Feci un passo indietro per rimanere in equilibrio.
Eppure doveva arrivare.
La sicurezza si fece avanti, ma feci loro segno che era tutto a posto.
Prima o poi.
Sorrisi. In modo falso.
Dov'era?
Ero teso.
Ma poi, finalmente, dietro all'ennesima ragazza, all'inizio della fila, vidi i suoi occhi verdi.
E poi la felpa grande che copriva il suo corpo piccolo, i capelli lunghi e castani, la pelle chiara.
Il suo sorriso.
Diamine, cominciarono a tremarmi le ginocchia
solo grazie
al suo sorriso.
La ebbi finalmente tra le mie braccia dopo quelli che mi sembrarono anni.
Alle centinaia di persone intorno a noi, non sembrava nulla di speciale. E sì, si trattava solo di due braccia che si toccavano, di due corpi che si incontravano
ma la cosa speciale
era che quel corpo
era il suo.
E solo il calore che lei emanava sarebbe potuto andare d'accordo con il mio.
Persi la testa.
Spostai la testa di poco e le mie labbra toccarono le sue.
Durò poco.
Giusto il tempo di trovare la tranquillità in quel bacio dato di sfuggita e di sentirla serena, finalmente.
E fu solo un attimo dopo, quando mi accorsi degli urli che esplodevano attorno a noi, scoppiando la bolla che eravamo riusciti a creare, di aver combinato un disastro.

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