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condiviso da: @benji_mascolo

Proprio ora, adesso che ho capito la strada, ho smarrito correndo le mie chiavi di casa.

Prima di te , non ero così. Prima di te ero sempre irrequieto, come qualcuno a cui è sempre mancato qualcosa. Era come se sapessi la strada ma non la fine, come se avessi perso le chiavi di casa. Tu non lo sai, ma non perderti. Promettimi che, se ti terrò la mano, rimarrai sempre affianco a me, per evitare che mi perda anch'io.

Solo noi a dare un senso ad ogni limite.

Non mi è servito a niente rimanere solo, e non è vero che il silenzio può risolvere.

Rimanere solo, senza di te, significa solo stare male, sai? Se poi so che stai male anche tu. Il silenzio che mi davi e quello che, di rimando, ti davo io, ha fatto solo male.

Avrei dovuto dirti, prima di partire, di lasciare indietro una ragione per tornare.

Ho nascosto i ricordi tra le scelte sbagliate perché ogni ritorno lo credevo un errore.

Ritornare da te. Quello, non sarà mai un errore.

E non è servito a niente farci così male e cercare le risposte separandole da noi.

Sai che per ogni strada che ho percorso sono sempre ritornato al punto in cui ti ho perso?

Ogni dannata volta che pensavo di poter andare avanti senza di te, tornavi. O forse tornavo io, da te. Perché, dopotutto, sono un po' incapace nello starti lontano.

Prendere a calci il dolore, ricercarti negli altri; che per tenerti accanto ti ho rotto in mille frammenti.

Il silenzio porta a ricercarti negli altri. Ma qui nessuno mi fa desiderare di proteggerlo, anche con la mia stessa vita, se necessario. Nessuno mi fa avere bisogno di lui in questo modo, nessuno mi abbraccia come lo fai tu. Nessuno è così importante come te, sai?

Abituarsi all'assenza, ai giorni senza di te, per ritornare verso casa.

Che poi, casa, sei tu.
Torno sempre, verso te.

"Chiavi di casa", Michele Bravi.

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