to: @benji_mascolo
00.00
Mi manchi.
. crisSentii il campanello suonare. Ero sola in casa. Svogliatamente tolsi le cuffie dalle orecchie, mi trascinai giù dal letto e mi diressi mezza assonnata verso la porta. Stavo tentando di studiare per la verifica del giorno dopo, ma l'ansia mi bloccava la gola e non riuscivo nemmeno a farlo ad alta voce.
Abbassai la maniglia e tirai la porta verso di me.
Persi in battito.
Tutto ciò che si trovava intorno a lui, scomparve.
Alberi, cielo, strade, case. Tutto.
-Cosa...?- Farfugliai, facendomi stringere le mani come se potesse salvarmi dal cadere.
-Non hai letto il messaggio?-
-Cosa... Quale messaggio?-
Prese il cellulare dalla tasca e mi piazzò il display davanti al viso.to: @itscrisx
1.01
Tra poco non mi mancherai più.Quel messaggio sembrò volermi tirare le guance per sorridere. Ma il fatto è che lo stavo già facendo.
Tolsi le mani dalle sue e ritrovai l'equilibrio stringendolo forte a me. Più forte del tempo e dei chilometri che di dividevano.
Più sentivo le sue mani attirarmi contro il suo corpo, contro il calore che lui emanava e che ormai conoscevo bene_ era il calore di casa mia_ più mi sentivo bene.
Mi bastava lui per sentirmi così. Per sentirmi bene, viva, amata, salvata, al sicuro. Mi bastava lui per sorridere.
Restammo di nuovo fuori tutto il giorno.
Entrammo in una libreria e non ne uscimmo se non dopo un'ora e mezza. Ogni libro, soprattutto quel giorno, sembrava avere qualcosa per cui valesse la pena di essere letto.
Sono come i libri, le persone, ho pensato.
Che vengono giudicati solo dalla copertina. Tutti. Chi più, chi meno.
Che tanti vengono letti con superficialità, perché ti hanno obbligato o giusto per curiosità.
Ogni errore una critica.
Ogni riga un'idea.
Ogni pagina un groviglio di pensieri.
Ogni capitolo una storia diversa.
Comprensibili da pochi.
Le persone che, come i libri, custodiscono la propria storia dentro di sé, aspettando che sia qualcun altro a prenderli in mano e a decidere di sfogliarli, toccarli, amarli, salvarli e tenerli con sé, al sicuro.
Benjamin era il mio libro preferito. Quello che avrei sempre avuto accanto a me ovunque andassi. Sul comodino accanto al letto, nello zaino di scuola, nella valigia per un viaggio. Benjamin era sempre con me, in qualche modo. E non lo sapeva.. benjamin
Come pochi giorni prima andammo a casa mia.
Ma era tardi quel giorno, e si addormentò subito accanto a me.
Io avevo paura.
Avevo paura di addormentarmi, di tutto quello che provavo per lei, di me, del fatto che mi sarebbe mancata di nuovo.
Avevo paura di svegliarmi e non trovarla più lì.
Ma poi il sonno l'ebbe vinta. Mi addormentai, la testa posata sul suo petto, ascoltando il battito del suo cuore come fosse stata una ninna nanna.
La mattina, dalle finestre che mi ero dimenticato di oscurare entro un raggio di sole.
Spalancai gli occhi.
Cercai di nuovo la sua mano tra le coperte.
E la trovai.
Alzai di poco lo sguardo.
Stavolta no. Non era scappata.
Era ancora lì con me./
fatemi l'in bocca al lupo per domani; ne ho altamente bisogno. :/

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facebook / benjamin mascolo
Fiksi Penggemar@Benji_mascolo ha cominciato a seguirti. @Benji_mascolo ha cominciato a sognarti. Lo amo, mi veniva da dire. Non puoi, mi veniva in mente.