• Capitolo 26

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                                    DESTINY

<< Ripeti.. ciò che hai detto >> Dice serrando le mascelle con gli occhi ancora più incattiviti dati i lividi.

<< Io... Non ti ripeto un bel niente e ora torniamo a casa, non ho più voglia di stare qui! Se non fosse che i miei genitori mi scoccerebbero sarei già tornata a Berlino! >> Avevo alzato il tono di molti decibel. Le parole uscivano fuori spontanee, non avevo bisogno neanche di caricarle, avevo coraggio in quel momento.

Non mi veniva neanche una lacrima da poter versare, solo un miscuglio di rabbia che mi divorava lo stomaco.  Con chi credeva di avere a che fare? Con una stupida? Avevo ragione ad avere dubbi su di lui, io non ero nè la prima e nè l'ultima, non avrei dovuto infilarmi in quel pasticcio, maledicevo il giorno in cui lo avevo visto. Avevo regalato la mia verginità ad un perfetto estraneo. Perchè chi mi mentiva, non era nient'altro che un estraneo, una persona cara sul serio, non mi avrebbe mai ingannato su una cosa simile. Iniziavo a pensare che probabilmente lo schiaffo che avevo dato tempo prima al suo gemello, avrei dovuto tirarlo a lui, in piena faccia per mortificarlo.

<< Santo dio Destiny dove stai andando? >> Le sue urla echeggiavano in mezzo al centro di Magdeburgo mentre io a senso unico, mi dirigevo in qualche strada che mi avesse portato a casa sua.

<< Ti ho fatto una domanda! >> Quando mi giro lo trovo a due millimetri da me, che tenta di bloccarmi dalle mani.

<< Non ti permetto di toccarmi neanche con un dito Tom >> Il mio sguardo deciso, lascia spazio all'azione delle mie mani, che lo spingono senza pensarci.

<< Stai.. Facendo sul serio? >>

Una risata simulata, esce dalla mia bocca:

<< Io? E tu? Pensi di fare sul serio? Mi hai presa in giro su una cosa così... Così importante! >>

<< Ti ho spiegato il perchè! Destiny tu mi piaci davvero, altrimenti non avrei mai... Tradito mio fratello cazzo! >>

Abbasso lo sguardo, forse tranquillizzandomi per essere più lucida. Tiro un sospiro e poi torno a fissarlo, incrociando le braccia.

<< È vero, lei è stata la prima, ma questo non mi impedisce di voler creare con te un qualcosa di diverso! > Sbotta avanzando verso di me a passo deciso.

<< Diverso come? >>

<< Più intenso, più libero.. >> Dice cercando di intrecciare le sue mani calde con le mie, che non si muovevano.

<< Tom.. Ha cercato di ucciderti, dannazione, devi aver fatto una cosa molto più grave.. > Dico abbassando velocemente lo sguardo.

<< Ho solo preso ciò che volevo forzandola! Ecco perchè suo fratello ce l'aveva tanto con me! >> Il botto finale che sputa dalla sua bocca, mi stende.

<< Cos.. Non mi toccare >> Dico osservando quel viso pieno di ferite, estraneo sempre di più alla mia immagine. Non mi sentivo più protetta a stargli vicino, avevo improvvisamente paura che.. potesse farmi del male.

<< Cosa succede? Perchè ti allontani? >>

<< Tom tu sei.. pazzo! >> Urlo per poi riprendere il passo svelto.

<< Smettila! Sono sempre io! >> Dice piazzandosi davanti a me come un muro. Un muro alto 1.90.

<< Hai stuprato una ragazza? Io.. Io.. O mio Dio >> Lo guardavo e indietreggiavo a bocca socchiusa.

The Same Souls {Le stesse anime} TWINSKAULITZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora