• Capitolo 18

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                                               BILL
Qualcuno mi sveglia bussando insistentemente alla porta. Salto giù dal letto senza vederci ancora in modo chiaro e mi fiondo ad aprire senza accorgermi di essere in mutande:

- Oh.. Buongiorno.. Pensavo fosse già al piano di sotto per la colazione, dovrei pulire... - dice una signora mulatta vestita di rosa.

Mi passo una mano sulla fronte dolente dal mal di testa e le faccio segno di entrare.

- Cinque minuti e libero la stanza... - dico sbadigliando.

Mi fiondo nella doccia, sento un piacere immenso nel risvegliarmi sotto l'acqua, ma il mal di testa ancora non passava. Oggi avrei avuto il turno di pomeriggio, fortunatamente. Altrimenti avrei fatto ritardo.

Quando esco dal bagno la signora delle pulizie non c'era già più, ma in compenso la stanza era in ordine e le lenzuola pulite.
Mi avvicino al letto e afferro il telefono, che avevo trovato tra le lenzuola.

Un messaggio di Destiny era segnalato sul display:

" Buongiorno stai meglio? Ieri sera non avevi una bella cera.. "

Mi alzo scattando come un fulmine e inizio a mordicchiarmi le pellicine delle unghie cercando di riportare alla luce le scene della sera prima.

Che diavolo avevo fatto? Ero andato a casa di Cloe e dopo avevamo scherzato un po', poi, buio totale.

Sbircio sul telefono se ho qualche messaggio inerente alla serata ma non trovo nulla, neanche una chiamata.
Destiny mi aveva aiutato a tornare a casa, era l'unica cosa che ricordavo.
Avevo l'ansia di sapere cosa fosse successo tra me e Cloe, che cazzo mi era passato per la testa? Mi ero lasciato far ubriacare da una ragazza che non conoscevo? Ero un cretino con la C maiuscola.

Sbuffo in paranoia e mi alzo, con il reflusso dell'acido dell'alcool che mi saliva di tanto in tanto dalla gola.

Vado in bagno un'altra volta, per fare pipì, mi stava scoppiando fortemente la vescica, quando sul pavimento vicino alla doccia trovo un elastico nero.
Lo raccolgo e lo guardo bene, notando la cucitura con cui era fatto.
Quello era il mio elastico per i capelli, quando li avevo lunghi fino alle spalle, probabilmente Destiny lo aveva trovato a casa mia e lo aveva dimenticato qui. Non ricordo se quando mi aveva riportato qui, avesse la coda o i capelli sciolti ma una cosa era certa, era stata in camera mia a Magdeburgo.
Non mi preoccupava che lei fosse entrata lì, non avevo niente da nascondere, semplicemente mi sentivo strano, malinconico nel sapere che non c'ero anche io.
Continuavo ad immaginare che fosse successo qualcosa fra lei e Tom, mi sentivo come se insieme stavano bene anche se io non ero presente.
Mi sentivo... Escluso, ecco.

                                        DESTINY

Era quasi l'ora di pranzo e Bill non aveva ancora risposto al mio messaggio, non credevo fosse arrabbiato ancora con me per la storia del bacio, pensavo che almeno mi ringraziasse per averlo portato in Hotel sano e salvo.
Una cosa era certa, volevo capire perchè a quell'ora si trovava lì da solo e per di più ubriaco marcio, sarei passata dal bar dopo scuola, per vedere se effettivamente era andato a lavorare.

Cloe non aveva parlato più di tanto con me, non eravamo vicine di banco ma pensavo che almeno venisse nell'intervallo per sentire come stavo. Decido di non calcolarla per tutta la lezione.

Suona la campanella e mi alzo come al solito con lo zaino in spalla per uscire, vado a pranzare da Mike e con la scusa verifico se Bill c'è oppure no.
Cloe esce dalla classe salutandomi con un cenno ed io ricambio molto limitatamente, non mi piaceva il suo comportamento superficiale.

The Same Souls {Le stesse anime} TWINSKAULITZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora