14 febbraio 2016
Chiudo gli occhi e rivivo quella scena, quel dolore inimmaginabile al petto, quel vuoto che ho sentito all'interno della mia anima.
Tremila pugnali conficcati al cuore, le sue parole fasulle, i suoi gesti falsi.
Il suo tradimento.
È da un anno che faccio di tutto per non vederlo.
È da un anno che ho lasciato il cellulare, l'anello, le chiavi, tutto ciò che mi apparteneva in quella casa.
Ho cambiato numero per non farmi rintracciare se mai avesse voluto farlo.
L'ho bloccato su ogni social per far finta che non esistesse.Ho buttato le sue maglie per non stringerle a me quando mi sentivo sola la notte.
«Marika.» mi chiama Marco sulla soglia della mia camera. «C'è Roman giù, sei pronta?» chiede appoggiandosi alla porta.
Mi lecco le labbra e porto all'indietro i miei capelli biondi. «Quanto sono cessa da uno a cento?» sbuffo, guardando per la ventesima volta il mio riflesso allo specchio.
Marco sorride e mi abbraccia. «Primo: non potresti mai essere cessa perché sei mia sorella e, insomma, guardami!» ride contagiandomi. «Secondo: Roman ti venera e non ho mai visto nessuno guardarti così. Perciò, anche se sono protettivo, ti lascio uscire con lui. Perché a lui piaci in ogni modo.» mi lascia un bacio sulla fronte e sorride guardandomi negli occhi.
Ma non riesco a sostenere quello sguardo limpido, non dopo quello che mi ha detto: Robert mi guardava nello stesso modo eppure siamo finiti.
Scuoto la testa e sospiro. «Io scendo, tu non far aspettare Alex per la cena. Dichiarati, mi raccomando.» dico facendogli l'occhiolino.
Lui diventa rosso e si gratta il collo, lo fa sempre quando è imbarazzato. «Pensa a divertirti, non pensare a me e ad Alex. Spero solo che Mario non mi linci.»
«Tu ami più Mario che Alex.. Mi preoccupi fratellino.» scherzo uscendo dalla stanza.
Prendo il mio cappotto nero e sistemo il rossetto bordeaux prima di correre da Roman.
Sento il rumore dei miei tacchi rimbomare per il viale.
Il vento scompiglia i miei capelli, e proprio come l'anno prima il cielo è pieno di stelle, una nuvola di condensa fuoriesce dalle labbra e delle lacrime fanno capolino negli occhi.Ma oggi sarà diverso, oggi sarò felice.
...
Siamo in un ristorante nel centro di Dortmund, un tavolo vicino al camino, un mazzo di rose rosse poggiato sul tavolo.
Roman mi tiene la mano, sorride guardandomi ed io mi perdo ricambiando il suo sguardo.
Il suo naso dritto e fino, i suoi denti bianchi e perfetti, i suoi occhi scuri, la barba corta e ben curata.Roman Bürki è davvero il ragazzo dei sogni, peccato che nei miei sogni ci sia ancora il polacco.
«Oggi sei molto silenziosa...» dice stringendomi la mano. «Forse non è stata una buona idea portarti a cena però non volevo che rimanessi sola, non oggi almeno...» parla leccandosi le labbra, è nervoso e apprezzo il fatto che si preoccupi per me.
Gli sorrido sincera, accarezzandogli il viso, da quando lo conosco la mia vita è migliorata, mi ha fatto rivedere il lato positivo dei ragazzi. Ma sa che ho dei giorni bui ed oggi è uno di quelli.
«Grazie per la cena.» mormoro arrossendo. «E scusami se sono così silenziosa oggi è solo che...» sospiro abbassando la testa. «È difficile dimenticare.» ammetto tristemente.Ho ancora quella scena ritratta davanti agli occhi e fa male.
Roman mi bacia il dorso della mano, accarezzandomela poi con il pollice. «Scusami se ti metto fretta, o se ti faccio ricordare cose che non vuoi.» sospira abbassando lo sguardo.
So bene Roman cosa prova per me.
So bene quanto sia difficile provare a intenerire il mio cuore ormai a pezzi.
Ma so anche che con lui qualche volta mi dimentico del passato e sorrido più del dovuto.
«Mi piace stare con te, non dubitarlo mai. OK?» dico sorridendo, avvicinandomi di più al suo viso, quasi sfiorando con le labbra il suo orecchio.Roman si gira, ormai i nostri respiri si mescolano e i sorrisi sui nostri volti sono più luminosi che mai.
Altre volte ci siamo baciati, molte volte ho sentito il suo sapore sulle labbra, il suo profumo che si mischiava col mio.Se dovessi innamorarmi ancora una volta sarei felice di amare proprio lui.
STAI LEGGENDO
Proteggiti da Me || Robert Lewandowski
Fanfiction«Non amo tanto i complimenti Un po' me li meriterei Per averti preso in giro Anche solo immaginando Occhi che non sono i tuoi...»