Tattoo

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"Piccola, ho bisogno di vederti prima che parta...
Ti prego, dammi un'altra possibilità."

"Torna a Monaco e non rompere i coglioni Robert."

"Un saluto. Ti chiedo questo."

"... Devo pensarci."

"Almeno non è un no."

"Non sperarci troppo Robert."

"Ho bisogno di te."

"Non mi incanti. Ora devo andare."

"Dove?"

"Da Roman."

Robert non risponde, sospiro buttando la testa all'indietro poggiandola sul poggiatesta dell'auto. Stringo le mani al volante e mi lecco le labbra.
Questa situazione mi manda fuori di testa, ormai sono passati 3 giorni da quando ho rivisto Robert, da quando mi ha confessato tutto sul tradimento.  E sono 3 giorni che non vedo Roman, forse questa cosa mi fa soffrire più del dovuto.

Da quando ho conosciuto lo svizzero diverse cose sono cambiate nella mia vita, ho riscoperto che l'amore può far star bene, ho capito che fidarsi delle persone giuste è un bene; solo che all'inizio tutte le persone ti sembrano giuste, nessuno ti fa vedere il suo vero volto, se tutte le persone avessero una sola faccia il mondo sarebbe un posto migliore.

Metto in moto la macchina e vado da Roman, oggi vado a fare un tatuaggio, il 7° per l'esattezza e lo volevo vicino.

«Ciao Piccola!» dice quando entra in macchina, salutandomi poi con un bacio a stampo.

Gli accarezzo il viso per poi lasciargli un altro bacio sulle labbra. «Roman.» sussurro sulle sue labbra.
Lui sorride e approfondisce il bacio, i nostri baci sono rari, ma sono momenti nostri che a me piace vivere. E quando lui si allontata io lo seguo per rubargliene un altro e sorridere soddisfatta. «Ora possiamo andare.» dico felice.

Mentre guido Roman mi guarda e ogni tanto mi accarezza la gamba, mi piacciono queste attenzioni.
Eppure so che non saranno mai profonde come quelle che provavo con Robert.
«A che pensi?» mi chiede, sistemando il cavo AUX al suo iPhone per far partire qualche canzone.

Scuoto leggermente la testa e mordo il labbro. «Nulla.» dico semplicemente. Alla fine i miei pensieri possono restare al loro posto, con lui vicino li posso annullare per qualche ora.

«Cosa hai deciso di tatuarti?» chiede, quando scendiamo dalla macchina,  prendendomi per mano.

«Una frase di Bukowski.» rispondo tranquilla.
Bukowski è uno dei miei autori preferiti, tedesco, bulbero, alcoolizzato, con un amore sfrenato per sesso e realismo.
Bukowski è quell'autore del realismo sporco che mi fa vibrare l'anima con le sue parole da porco maniaco, amante sincero e poeta maledetto.

Proteggiti da Me || Robert LewandowskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora