Capitolo 16: Il confronto

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Maxwell mi guarda serio.

L'ansia mi fa battere forte il cuore.

"Ragazzi quindici minuti di camminata e poi un'ora di corsa. Katniss tu fai mezz'ora di corsa"

Le sue parole mi danno subito sollievo.

Non appena il tapis roulant si ferma, scendo e mi asciugo il sudore con un'asciugamano.

Avevo fatto fatica, ma almeno non ero svenuta.

"Dobbiamo lavorare sulla muscolatura. Mentre i ragazzi finiscono la corsa, farai delle flessioni"

Annuisco educatamente anche se vorrei solo buttarmi sul divano e guardare un po' di tv.

La braccia mi fanno male, sembrano cedermi e mi lascio cadere a terra sfinita.

"Non mi sembra di averti detto di smettere" rimprovera serio Maxwell.

"Scusi signore"

"Dato che ti sei fermata ne farai venti in più"

Sto per replicare quando mi rendo conto che peggiorerei solamente la situazione, così mi faccio forza e ricomincio.

Appena i ragazzi finiscono di correre Maxwell ci munisce di due pesi ciascuno da cinque kg e ci fa fare diversi esercizi.

Dopo le braccia è il momento degli addominali e delle gambe.

A fine allenamento mi sento a pezzi.

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"Quando ci insegnerá ad usare le armi?" Chiede Nick addentando un pezzo di bistecca.

"Non ne ho idea" rispondo mangiando la mia porzione di pasta.

Nick mi aveva seguito come un cagnolino in mensa, stando attento al cibo che prendevo.

Dovevo ammettere che mangiare pasta, pizza e tutte le cose di cui mi ero sempre privata, era bello.

I gusti mi esplodevano in bocca, e dopo ogni forchettata ne volevo sempre di più.
Ma era proprio questo a spaventarmi, la paura di ingrassare era costante anche se stupida.

"Oggi Maxwell ci è andato piano con te" dice Nick.

Io annuisco finendo di masticare.

"Non aveva altra scelta, è un sacco di patate" interviene Jake con tono freddo.

Lo fulmino con gli occhi, se uno sguardo potesse uccidere Jake sarebbe già morto.

"Hey amico vacci piano, in fondo non ha mai fatto sport" accorre Nick in mia difesa.

Lo ringrazio mentalmente.

"Le conviene metterci impegno, non rischierò la mia vita in missione perché lei non ha abbastanza forza o fiato. Se rimarrà indietro non tornerò a salvarla" continua Jake con arroganza.

"Nessuno te lo ha chiesto. Non ho bisogno di essere salvata" ribatto nervosa.

Ma come si permette?

Jake mi guarda con aria di superiorità.

"Si può sapere che problemi hai?" Chiedo ormai esasperata dal suo continuo comportamento.

"Ragazzi basta dai" cerca di intervenire Nick preoccupato.

"No Nick. È ora di finirla. Mi tratta male e voglio sapere il perché" esclamo decisa.

Jake sorride beffardo.

"Oh povera vittima, perché non chiami tuo padre per difenderti?"

Rimango sorpresa dalle sue parole.

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