Capitolo 18: Frecciatine

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Suona la sveglia e la spengo subito.

La stanchezza fisica ed emotiva è come un macigno.
Avevo dormito poche ore e le altre le avevo passate a piangere.

Mi alzo e mi dirigo in bagno dove mi guardo allo specchio.

Gli occhi sono rossi e gonfi a cause di tutte le lacrime che avevo versato.

Sospiro.

Vorrei poter rimanere chiusa nella mia stanza, non rivedere più Jake, scappare dall'organizzazione e dal mio destino già scritto.

Ma non posso.
L'unica cosa che posso fare è affrontare al meglio la situazione.

Il mio orgoglio ferito brucia ancora.
Jake aveva giocato con me, come il gatto col topo.
I ricordi del suo corpo che preme contro il mio e il suo odore mi fanno venire un tuffo al cuore.

Aveva capito tutto, aveva capito che mi piaceva e ci aveva giocato per umiliarmi.

"Non starei con te nemmeno se fossi l'ultima donna sulla terra. Nemmeno per una notte"

Le sue parole risuonano nella mia testa, causandomi altre lacrime.

Mi riguardo allo specchio concentrandomi su ogni dettaglio della mia figura.

Nonostante gli occhi gonfi, vedo i bei lineamenti che costituiscono il mio viso.
Il corpo magro mette ancora più in evidenza il seno rotondo e il sedere.

Sono sempre stata considerata bella, i ragazzi avevano sempre provato in un modo o nell'altro a farsi notare da me. Non ero mai stata rifiutata da nessuno.

Ma come si dice? C'é sempre una prima volta.

Dopo la doccia lego i miei capelli in una coda alta così da mettere in risalto il mio viso.
Mi trucco fino a far sparire i segni della stanchezza e dopo la pelle e gli occhi è l'ora della bocca che decido di mettere in evidenza con del lucidalabbra.

Decido di non mettermi i soliti leggins, prendo dei pantaloncini di jersey sportivi e sopra indosso una canottiera rosa attillata, dello stesso tessuto.

Mi guardo un'ultima volta allo specchio e sono soddisfatta della mia immagine.

Non gli darò la soddisfazione di vedermi abbattuta.

Prima di andare in cucina faccio un lungo respiro, l'idea di rivedere Jake mi innervosisce, ma so di non avere scelta.

Nick quasi si strozza con l'acqua non appena mi vede entrare in cucina, mi squadra da capo a piedi, soffermandosi sulle gambe nude.

Non posso fare a meno di sorridere divertita per la sua reazione.
Appena riprende il controllo di se stesso mi saluta.

"Buongiorno anche a te" rispondo nel tono più allegro che mi riesce.

Sento un rumore e mi volto, Jake è seduto sul divano, non ci salutiamo, anzi non mi degna di uno sguardo.

Arrivati in palestra Maxwell si ferma qualche secondo a guardarmi.

"Signorina Green, metta lo stesso impegno che usa per truccarsi anche per fare gli allenamenti"

Mentre corro sul tapis roulant, con la coda dell'occhio noto con piacere lo sguardo di Jake che ogni tanto si sofferma sul mio sedere.

Non posso fare altro che sorridere soddisfatta.

Allora non ti sono così indifferente.
Uomini..

Dopo la palestra, ci facciamo una doccia veloce.

Mi trucco nuovamente dopodiché indosso un vestito di maglia nero molto corto, con i bordi in pizzo, calze nere e stivali dello stesso colore.

A mensa la situazione è imbarazzante, Jake ed io non parliamo, Nick ci guarda a disagio.

"Vedo che stai migliorando, riesci a tenere il passo con gli allenamenti" dice Nick, cercando di porre fino al silenzio.

Gli sorrido.

"Si sono migliorata è vero, sicuramente grazie anche alla quantità di cibo che mangio"

"Ah il cibo! Non esiste nulla di più bello che mangiare" esclama Nick quasi in estasi.

Sorrido divertita.

"Beh dopo il sesso ovviamente" interviene Jake sorprendendomi.

Credo che il mio viso sia rosso come un pomodoro.

Nick scoppia a ridere lanciando sguardi di complicità al compagno.

"Le cose migliori della vita" esclama con un sorriso malizioso.

Io sorrido imbarazzata, cercando di non soffocarmi con il cibo.

"Ovviamente se la ragazza ci sa fare eh Nick? Non so se ti è mai capitato, ma ci sono tipe che non sanno proprio come usare le mani o altro" ridacchia Jake, lanciandomi un'occhiata.

Abbasso lo sguardo, capisco immediatamente che lo sta facendo apposta per mettermi a disagio.

Cerco di non dargliela vinta.

"Se è per questo vale lo stesso anche per certi uomini" ribatto con un sorriso.

Nick scoppia a ridere ingenuamente, non ha capito che i nostri discorsi sono in realtà frecciatine.

"Ah si? Ti è capitato spesso?" Chiede Jake con un'altra frecciata.

Quasi mi strozzo con il boccone di pizza che ho in bocca.

Sta cercando di farmi passare per una facile?

"Ok ok, non entriamo nei dettagli per favore, sto mangiando e sinceramente non voglio sentire i dettagli delle vostre esperienze sessuali" scherza Nick.

Lo ringrazio mentalmente.
Non avrei saputo cosa rispondere a Jake.

La verità è che avevo risposto con una bugia, non ero ancora stata a letto con nessuno nonostante Jake evidentemente pensasse il contrario,
Probabilmente aggiungendo la parola "facile" alla lista dei miei difetti.




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