Capitolo 21 : La telefonata

137 9 4
                                    


- Oh Katniss finalmente, ci stavamo preoccupando, sono settimane che non abbiamo tue notizie!-

Attraverso il telefono la voce di mia madre risuona piena di preoccupazione.
Come darle torto, fino a quel momento avevo evitato  di chiamarli.

- Hai ragione mamma, chiedo scusa a te e papà ma sono state settimane davvero impegnative-

La sento sospirare.

- L'importante è che finalmente riusciamo a sentirci. Come stai? Ti trattano bene?-

Le domande di mia madre sono come una coltellata al cuore.

Vorrei dirle che sto male, che quando la sveglia suona ogni mattina e prendo coscenza di dove mi trovo vorrei non svegliarmi affatto; che mi mancano i loro abbracci e le loro carezze, l'ingenuità e il sentirsi sicura in un mondo in cui i mostri non esistono.
Vorrei urlargli a squarciagola  di venirmi a prendere e fuggire insieme lontano da tutto e tutti, in modo che nessuno ci ritrovi mai più.
Non posso, per quanto vorrei scappare, significherebbe fuggire da me stessa, da quello che sono.
Solo un pensiero mi conforta e mi da la forza di andare avanti,
grazie a quello che sono potrò proteggerli da un mondo pieno di creature crudeli.

- Si stai tranquilla, mi trovo bene, le persone sono molto gentili con me -

Bugie e ancora bugie.

- Non puoi proprio dirmi di cosa ti occupi?-

Fidati, non lo vuoi sapere davvero.

- No mamma mi dispiace non posso - 

Sospira di nuovo.

- È pericoloso? Ti prego, voglio solo sapere se la mia bambina è al sicuro  -

La sua voce si inclina, riesco quasi a vederla, in piedi appoggiata al muro come sostegno, con gli occhi pieni di lacrime.

- No mamma, dovete stare tranquilli, immaginalo come un lavoro di ufficio. Non rischio assolutamente nulla -

Un'altra bugia, detta con la voce più serena che riesco a fingere.
Ora sono i miei occhi ad essere pieni di lacrime.

- Dimmi piuttosto, come state tu e papá? Novità? -

- Oh Katniss, vorrei dirti che stiamo bene, ma la realtà è che ci manchi tantissimo. Tuo padre lavora ancora più di prima per distrarsi dalla tua mancanza e io sono quasi sempre a casa da sola -

Capisco che non riesce più a reprimere le lacrime che ora le stanno rigando il viso.

- Anche voi mi mancate -

M'interrompo, cerco di riprendere fiato, obbligandomi a non piangere per non preoccuparla ulteriormente.

- Mi mancate ma dovete cercare di essere più sereni, sto benissimo non dovete preoccuparvi di nulla -

- Quando potremo vederci? -

Chiede in un soffio.

- Mi hanno detto che a Natale probabilmente potrò tornare da voi per qualche giorno -

- Natale? Non possono proprio farti tornare prima?-

- Siamo sempre impegnati, hanno bisogno di me -

Rispondo asciugando una lacrima scappata al mio controllo.

- Io davvero non capisco, non hai neanche finito la scuola. Cosa possono volere da te? -

Sospiro, capisco quanto possa sembrarle tutto senza senso.

- Hanno detto che ho delle attitudini particolari. So che è difficile ma devi farti bastare queste informazioni, nonostante siano poche -

Non risponde, probabilmente starà cercando di provare a capire di cosa si tratta.

- Papà è li con te? Posso salutarlo? -

- Mi dispiace tanto Katniss ma è a lavoro, se avessimo saputo che avresti chiamato sarebbe rimasto a casa ad aspettare -

- Certo capisco, non preoccuparti. Peccato, avrei voluto sentire la sua voce -

Cerco di trattenere un singhiozzo.

- Bambina mia, sapessi quanto dispiacerà a lui. Non aspettava altro che sentirti -

- Immagino, digli che mi manca e che gli voglio bene -

- Certo tesoro mio, ma devi già chiudere la telefonata? -

Sento la paura nella sua voce.

- Purtroppo si, ma vi richiamerò giovedì prossimo ok? -

- Ok. Katniss?-

- Si? -

- Se ci fosse qualcosa che non va me lo diresti vero? -

- Si mamma. Ora devo proprio andare, ci sentiamo presto. Vi voglio bene -

- Anche noi tesoro mio -

Sto per chiudere la telefonata quando la voce di mia madre mi ferma.

-Kat! Tra quattro giorni è il tuo compleanno, come possiamo farti gli auguri? Vorremmo anche mandarti un regalo-

Sospiro.

- Non credo che riusciremo a sentirci e il regalo me lo darete a Natale -

- D'accordo -

So che vorrebbe ribattere ma si trattiene e in fondo è meglio così.

- Ciao mamma -

Poso la cornetta e mi appoggio al tavolo. Scoppio a piangere liberandomi da tutte quelle bugie che avevo dovuto raccontare. Libera di poter essere infelice senza dover indossare maschere.

Quattro giorni.
Solo quattro giorni e la mia vita cambierà per sempre.

Il terrore mi attanaglia le viscere.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 21, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Prescelta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora