My day

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L'autunno era alle porte,e come tutti gli anni mi promettevo che sarei stata più gentile,più socievole e positiva,ma come tutti gli anni fallivo miseramente.
Mi vestí e ordinai i miei capelli,uscí di casa e presi il mezzo che odiavo di piú:
Il bus;non c'era un motivo apparente,ma appena entravo sentivo l'aria farsi pesante,e gli occhi puntati su di me,nonostante entrassi sempre col capo chino,rivolto alle mie scarpe della adidas color bronzo.
Eppure andava avanti da tempo,quando ero in camera,in cucina,a scuola o al centro commerciale.
Quella sensazione non svaniva,nonostante desiderassi tanto potesse accadere.I primi tempi mi convinsi che era dovuto al fatto che era al rientro dalla scuola e che avevo pochi amici e tanti nemici,nonostante non sapessi il perché,e tutto ciò andava a mio sfavore,mi aveva resa più fragile e più timida.
Visto che ero anche una persona pessimista,iniziai a pensare a le peggior cose anche se cercavo di pensare anche che fosse solo frutto della mia fantasia.
Un pomeriggio come gli altri di novembre,stavo percorrendo il corridoio ovest dell'ala sud della mia scuola,dove in genere non passa quasi mai nessuno,quando un mormorio mi fece capire che qualcuno c'era.
Un ragazzo dai capelli marroni,un ciuffo pieno di gel e gli occhi del color bronzo e ambrati,si posarono su di me,e per qualche secondo la sensazione che avevo da tempo di flustrazione sparí.
Guardai quel ragazzo per indeterminati minuti,o forse secondi che a me sembrarono ore,mi rivolse un ghigno e ricambiai con aria preoccupata e delusa,perché per qualche secondo mi ero illusa che non fosse come gli altri.
Con come gli altri,intendo che mi fissano,forse perché faccio tanto sport e se ne vedono i risultati,ma era così brutto che a volte mi sarebbe piaciuto scomparire.
Si fermó,mentre io continuai per l'aula di biologia senza fermarmi,senza cercare di soffermarmi su quel volto tanto ma tanto misterioso e buio,privo di emozioni e che esprime solo il niente.
Il ragazzo,cambio traiettoria e mi sussurró all'orecchio:
"Sta attenta ragazzina,non tutti sanno quello che fanno,e io nemmeno"
Il mio sguardo si bloccó,e istintivamente gli bloccai il polso,senza pensarci due volte:
"Non ho paura di un cattivo ragazzo,quelli come te mi fanno solo ridere"

"In realtà dimostri il contrario"

"Non mi conosci e non sai chi sono,quindi falla finita"

"Io ti conosco meglio di quando tu conosca te stessa"

Cercando di rimanere seria e senza rabbrividire,gli lanciai uno sguardo serio,freddo più del ghiaccio,e lui sembro sorpreso nel vedermi apparentemente calma.

"Justin Drew Bieber"

"Che cosa?"

"Il nome di colui che ti farà patire l'inferno,e neanche la fortuna ti aiuterà"
Rideva e allo stesso tempo era serio e poteva uccidere solo con uno sguardo,sperai con tutta me stessa di non dover più rivederlo,di poter essere lasciata sola e senza le minacce di quel ragazzo.
Ma capí,capí subito che lui,sarebbe stato l'inferno.

Lethal|jdbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora