Uscì dalla stanza senza esitare;presi le cuffie e andai a sedermi in veranda.
Erano passati alcuni mesi dalla mia tentata fuga,e ormai mi ero già rassegnata.
Justin aveva iniziato a starmi addosso sempre di più,non lasciava nemmeno che andass in in bagno,senza tirarmi un'occhiata intimidatoria.
Quel giorno,Justin mi raggiunse,e mi disse di seguirlo;andammo in cucina,dove vidi un cartellone affisso alla parete;Le regole.
"Da oggi,non dovrai parlare mentre parlo io.
Non dovrai ribellarti ai miei ordini.
Non dovrai opporti a niente,dovrai vestirti come ti dico io,dovrai muoverti con me quando te lo dico io.E se disubbidirai,dovrai pagarne le conseguenze.
Mi spiace,ma non mi fido più di te.Ti amo in un modo diverso,forse adesso é solo una mia fissa,le mie manie di possessivitá nei tuoi confronti.Mi avevi usato,mi avevi manipolato e io mi ero illuso che tu ti fossi innamorata di me,che tu avessi iniziato a ricambiare ciò che provo per te.Ma mi spiace,anzi no,ma non voglio farmi prendere in giro.
E ricordati,che le punizioni,saranno letali,quindi stai attenta a ciò che fai,bambolina."Se ne andò lasciandomi li,dicendomi solo di pulire.
Mi sedetti attaccata al muro,piangendo in silenzio.Perche ora sarei libera,se fossi partita prima,a alche secondo bastava.
La sera,quando feci per andare a dormire,notai che nella mia camera non c'era più niente.
Ne il mio letto,il mio armadio e i miei mobili.
Apparve la sua figura sulla soglia della finestra,mi scrutava soddisfatto.
"Che cazzo hai fatto ??"
"Non parlarmi così puttanella,ricordati chi sono e cosa ti aspetta se..."
Mi aveva chiamato puttanella,lo aveva fatto veramente.
"Adesso dormirai con me,farai tutto con me"
Mi afferró un braccio,e mi spinse lá,si spogliò e mi fissò.
É ora,credo proprio di sì.