E tornó.Il suo ritorno fú come una condanna di morte.I suoi messaggi,dal primo all'ultimo rimbombavano nella mia testa.Sentivo di dover fare qualcosa,ma era da tanto che volevo,ma non potevo;lui era chiaro
"Di qualcosa,o fai un accenno a tutto ciò,e sará come se ti stessi puntando una pistola alla tempia"
Non avevo niente da fare,se non capire che avevo fatto di male,per meritarmi tutto ciò.
I miei avevano sempre detto di lottare per qualcosa che si ama,o lottare e basta.
"Abbiamo una dignità,nessuno può calpestarla,nemmeno noi stessi"
Mia madre,lei si che era una donna forte.Era;purtroppo.
Arrivó il giorno,in cui lui mi parló,specificó;
"Lo so che deve essere stato devastante per te e bla bla bla,ma non mi interessa;ora inizierai a provare ciò che ho provato io quando avevo perso i miei"
"Ma cosa ho fatto?c vuoi dirmelo ?"
"Chiedilo a tuo padre,o no scusa,non puoi"
Fú come una pugnalata al cuore,non parlavo quasi mai di mio padre,era tutto troppo segreto e strano e non capivo il perché mi sentissi impedita nel parlarne.
"Senza parole eh?Menomale che sono di ghiaccio,amo questo lato di me"
Ebbi la forza di dirgli
"Beh,il lato stupido é il tuo preferito eh?Ammazzare le persone fisicamente e moralmente lo devi amare proprio eh?Mi sono rotta di stare immobile,nonostante i tuoi problemi con i miei io non c'entro,e tanto li hai uccisi,non sei contento?"
"Oh ma i tuoi non vengano niente,ea solo per farti soffrire.Non fraintendere,é colpa di tuo padre,ma non di tua madre,non so perché l'ho uccisa,mi andava di farlo,ti spezza il cuore?Sapere che se quella mattina avessi avuto buon umore ora non saresti sola eh?"
"É un peccato"
"Cosa?"
"Che tu sia maledettamente bello quanto spregievole,malato e crudele"