Un senso a tutto

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Il giorno successivo tornai a scuola.
Lexie,mi accolse stupita nel vedermi nell'edificio,visto che nell'ultimo periodo la mia frequenza scolastica era scarsa.
Casualmente,pure lui era tornato,e non si ostinava a mostrare quanto fosse figo,perché onestamente va detto,figo era.
Ma che stavo facendo?Quel ragazzo mi stava rovinando e lo ritenevo attraente?Stavo andando fuori,questa ne era la prova.
Justin andava in giro con Tom,anche lui era sempre più strano,più cupo.Probabilmente da una malattia contagiosa,a forza di stare con Bieber.
Mi colpì anche se era bello,che potesse avere tante ragazze attorno;a scuola era conosciuto per il suo carattere bipolare,ma la maggior parte erano senza cervello.
L'ora seguente,ci sarebbe stata motoria,la disciplina che più odiavo.
Odiavo sopratutto ciò che eravamo costretti a indossare;pantaloni corti e una maglia,ma sottolineamo PANTALONI CORTI,troppo corti,non a caso la ""divisa"" per motoria era stato scelta da un maschio.
Bieber,fregandosene delle regole,stava su una panchina con un pallone da football,ogni tanto lanciava delle occhiate a Izie,una delle tante oche che gli andava dietro.
Tornai a casa,e mi sentì sempre più osservata.
Un'altra biglietto sulla veranda;
"Stai tornando alla tua vita,te lo faremo credere,faremo modo di non dare nell'occhio.Devi  pagare ciò che hai fatto,ti darò un indizio:"

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