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Non riuscivo ancora a crederci! In tutta la mia vita non avrei mai pensato di poter arrivare fino a questo punto. Avevo letteralmente sfondato il record di stream su spotify, youtube, vincendo contro i migliori artisti della musica del momento.

Dopo aver vinto la seconda edizione di X Factor UK, ed essermi esibita in molti eventi musicali sia nella mia città che in altri paesi d'Europa, mi trovavo a dover fare l'esperienza più bella della mia vita, che dopo molti sacrifici finalmente avevo l'opportunità di poter fare la mia prima tourné negli Stati Uniti.

Fare il check-in non era di certo una delle cose che preferivo quando dovevo viaggiare, ma niente avrebbe affievolito l'eccitazione che scorreva nelle mie vene in quel momento. Con le mie due valigie, mi diressi al mio primo aereo privato per affrontare nove estenuanti ore di viaggio: Londra - Miami.

"Allora Alessia, sei pronta per questa nuova avventura?" Chiese il mio manager, Adrian, con un enorme sorriso sul volto, mettendomi una mano sulla spalla.

"È una vita che aspetto!" Confessai con un enorme sorriso. "Non vedo l'ora di arrivare lì e scatenarmi." Dissi eccitata dell'idea di fare il mio primo tour in America.

"Andiamo." Disse senza perdere il suo entusiasmo, incamminandosi verso l'uscita e dirigersi verso il mio aereo privato. Lo seguii in silenzio, troppo emozionata da quello che stava per accadere.

"Caspita!" Non appena entrai, rimasi senza parole da quello che apparve dinanzi ai miei occhi.

"L'ho scelto con cura, goditelo fino alla fine." Disse sorridendo divertito.

"Ci puoi scommettere." Sussurrai più a me stessa, ammirando la bellezza che aveva quel gioiellino.

......

"Attenzione, stiamo per atterrare nella bellissima città di Miami, Florida, vi preghiamo di restare seduti ai vostri posti e allacciare le cinture finchè il mezzo non sarà spento!"

Sentire quelle parole e vedendo l'immensa città sotto ai miei occhi farsi sempre più vicina, provocò dentro di me emozioni molto forti, dovevo affrontare un nuovo percorso della mia vita con la consapevolezza di dover superare molti ostacoli, ma di certo in un lavoro come il mio non possono non esserci situazioni spiacevoli, ma comunque vada, li affronterò con il sorriso andando avanti sempre a testa alta, più forte e determinata di prima.

"Pronta per respirare l'aria della Florida e di diventare la stella degli States?" Sentire la voce emozionata di Adrian mi fece pensare che sembrava un bambino che non vedeva l'ora di scartare il regalo di Natale.

"Andiamo!" Saltai dalla comoda poltrona per uscire fuori e ammirare i maestosi grattacieli e respirare la confortevole aria della bellissima città. Nonostante il jetlag ero ancora pimpante.

"Alessia vieni, ci stanno aspettando." Mi ridestò Adrian dai miei pensieri.

"Oh si, scusami." Dissi un po' imbarazzata, incamminandomi verso di lui.

"Benvenuti, voi dovreste essere la signorina Alessia Cartel e il signor Adrian Villas, giusto?" Si rivolse a noi un uomo sui 40 anni, guardando la sua postura e uniforme dedussi che fosse un'agente della sicurezza.

"Si siamo noi, ecco a lei." Adrian gli porse le mie valigie e tutti i documenti per altri controlli e avvisare l'autista che ci avrebbe portati in hotel.

"Certo, seguite il mio collega, vi porterà lui alla limousine insieme ad altre guardie di sicurezza. Ci sono molte persone all'interno della struttura. Sono molti ansiosi di vederla signorina Cartel." Disse rivolgendomi un sorriso.

"Cosa!?" Esclamai sorpresa. Come facevano a sapere che sarei arrivata qui? E chissà da quanto tempo stavano aspettando!

Appena entrammo dalla porta d'ingresso, venni accecata da moltissimi flash e voci che si accavallavano tra di loro creando un enorme caos.

Sentivo persone urlare, piangere di avere un mio autografo, una foto, di avere l'opportunità di fidanzarmi con ognuno/a di loro, addirittura di sposarli, insomma non sapevo se piangere anche io per la loro magnifica accoglienza o ridere per le loro richieste.

"Alessia una foto." "Ale puoi salutare una mia amica..." "Ale sei il mio idolo!"

Mi sentivo onorata ad essere così importante per loro, infondo sono una persona come tutte loro, normale.

Non potendo salutare tutti singolarmente, feci una cosa alquanto pazzesca per i miei fans, ma normalissima per me, scavalcai le transenne e andai a salutare.

Subito mi affiancò una guardia di sicurezza, tenendomi a distanza di sicurezza, mi sarei potuta fare "male".
In disaccordo con i suoi ordini, gli dissi che poteva anche lasciarmi parlare tranquillamente con loro per qualche minuto senza interromperci, almeno facendogli un autografo e qualche foto.

Avvicinandomi, potei sentire le loro urla aumentare, emozionati e allo stesso tempo sorpresi di vedermi arrivare.

"Ciao!" Esclamai abbracciandoli, addirittura alcuni stavano piangendo dall'emozione.

"Oh mio Dio...possiamo farci una foto? Voglio ricordare per sempre questo giorno." La ragazza faceva fatica a parlare tra i singhiozzi e lacrime che rigavano il suo viso e aveva difficoltà a tenere anche il cellulare in mano perché tremava tutta.

"Si, ma non devi piangere! Se devi ricordare questo giorno facendo una foto con me, scometto che domani sarai arrabbiata con te stessa per avere quest'espressione triste. Ora fammi un bel sorriso." Le dissi pulendole alcune lacrime e la abbracciai.

Dopo aver fatto varie foto e chiacchierato con alcuni 'fortunati', la security mi comunicò che era ora di andare, senza protestare mi avviai verso il mio manager, non prima di aver salutato tutti.

"Adrian, non permettere mai di farmi cambiare idea su questo, ti prego." L'implorai facendolo ridere.

"Sono sicuro che ci penserai mille volte, prima di prendere la giusta decisione." Mi abbracciò di lato facendo scorrere la mano su e giù sulla mia schiena. "Ora andiamo, il proprietario dell'hotel ci sta aspettando." Continuò guardando il suo orologio da polso. Sorrisi e ci incamminammo fuori verso la limousine che ci attendeva.

Anche all'esterno della struttura c'erano parecchie persone, quindi colsi l'occasione di fare giusto qualche foto.

Mentre camminavo verso il veicolo, con la testa china sul cellulare, con alle calcagna una guardia soltanto, il 'capo', le altre mi avevano scortata fino all'uscita dell'aeroporto, una ragazza mi venne addosso e prontamente la security si assicurò se stessi bene, non calcolando minimamente la ragazza di fronte a me.

Cercai di scollarmelo di dosso, ovviamente con gentilezza, per constatare le condizioni della ragazza che mi aveva urtata.

"Ehi tutto bene?" Mi rivolsi a lei.

"Oh sisi, tutto ok." Mi rassicurò lei rivolgendomi un bellissimo sorriso portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Mi fa piacere." Dissi sorridendogli. Lanciai un'occhiata all'auto e notai che l'omone della security aveva aperto la porta dell'auto segnalandomi di salire.

"Beh, mi ha fatto piacere avere questa breve conversazione, ma scusa ora devo proprio andare." Cercai di scivolare via educatamente dal discorso. "Ci si vede." Le risposi facendole un sorriso prima di voltarmi.

"Aspetta...ma io ti conosco!" Disse facendomi fermare. "Sei Alessia Cartel!" Disse lei grattandosi il collo imbarazzata.

"Forse." Dissi ironicamente. "Scusami tanto, ma devo davvero andare...ci vediamo, se vuoi, all'UBC Channel studio 4, 24th Street, ti aspetto non mancare." Dissi passandogli di nascosto un tesserino-vip per gli addetti della crew.

"Puoi contarci." Sentii dire prima che il rombo della macchina partisse e la figura di quella misteriosa ragazza farsi sempre più lontana. Chiusi gli occhi appoggiandomi allo schienale dell'auto, pensando agli avvenimenti di quel giorno fino a quando non mi addormentai, sognando una ragazza con degli occhi nocciola che non avrei dimenticato facilmente.

~ Ale 🎸 ~

Kiss Me In The Middle Of The Night Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora