Scusate per il capitolo corto!
---------------------------------------Uscii furiosa da quella stanza andando al parcheggio dov'era parcheggiato il mio autobus privato. Nel pomeriggio saremmo dovuti partire per la Florida, di conseguenza ci aspettava un lungo viaggio.
Entrata dentro, richiusi 'delicatamente' la porta alle mie spalle.
Percorsi il corridoio dirigendomi nella stanza dove si trovavano i nostri letti, o meglio dire cuccette, dove buttai su di esso la mia giacca e tirai un pugno alle lastre di legno della mia cuccetta, provocandomi una ferita alla mano dove causai una lieve ma intensa ferita."Andate tutti a fanculo!" Borbottai tirando un altro pugno, con la stessa mano, facendo aprire la ferita e gocciolare un po' di sangue lungo la mano.
Rivolsi la mia completa attenzione verso la mia mano e vidi quello che mi ero procurata, così entrai nel bagno mettendo la mano sotto il getto d'acqua fredda per pulire il sangue.
Uscita da lì, mi diressi nel piccolo salotto dove mi sedetti sul divano e abbassai la testa sulle mani.
"Qualcuno ha sentito la mia mancanza?" Disse improvvisamente una voce. Era alquanto familiare.
Alzai lo sguardo e vidi che proprio lì, di fronte a me, c'era Jordan, con le braccia aperte aspettando che andassi da lui e lo abbracciassi.
"Oh Jordan!" Dissi con le lacrime agli occhi buttandomi fra le sue braccia.
"Mi sei mancato idiota.""Wow! Che bel modo di salutarmi! Mi sento particolarmente offeso!" Cercò di staccarsi dal mio abbraccio, ma glielo impedii stringendolo ancora più forte.
"...E va bene, mi sei mancata anche te." Roteò gli occhi al cielo cercando di essere convincente, attirandomi a sé.
Staccandosi dall'abbraccio prese le mie mani tra le sue e a quel gesto trasalii, alla mia reazione abbassò lo sguardo verso il basso.
"Alessia.." Afferrò delicatamente la mia mano "..la tua mano è ferita." La alzò verso il suo viso analizzandola attentamente.
"Beh a me non interessa." Cercai di tirarla via dalla sua presa, ma fallii.
"Ma a me si...aspettami qui, anzi siediti, torno subito." Lo vidi scomparire dietro ad una porta, riapparendo poi, con in mano il kit del pronto soccorso venendo nella mia direzione.
"Ora ti disinfetto la ferita, ok?" Disse accomodandosi sul divano mettendo il kit a terra afferrando con due dita il mio mento cercando con i suoi occhi i miei che vagavano per la stanza.
Annuii facendomi aiutare.
"Grazie." Dissi una volta aver finito il suo lavoro.
"A questo servono gli amici." Mi sorrise, posando l'attrezzatura medica cercando di tirarmi su col morale, cercai di accennare un sorriso, ma ne uscì solo una smorfia.
"Puoi dirmi cosa succede?" Alzai lo sguardo e lessi confusione nel suo sguardo e così decisi di raccontargli tutto, mi fidavo ciecamente di lui, anche se lo conoscevo solo da pochi mesi, e so che non mi avrebbe mai fatto del male.
"Cosa succede?" Chiesi sviando la domanda.
"Alessia..." Mi rimproverò.
"Ok, te l'ho dico, però promettimi che non mi interromperai?!"
"Prometto." Disse mettendo la mano destra sul cuore.
"... e così mi ha detto che devo 'fidanzarmi' con Noah." Mi guardò sorpreso, senza battere ciglio.
"Wow, non so cosa dire!" Disse ancora sconvolto.
"Eh già." Sussurrai passandomi una mano tra i capelli. "Lo so, sicuramente ti sembrerà strano che sono attratta da una ragazza e..."
"No, assolutamente! L'unica cosa che voglio è vederti felice. A me non interessa chi ti piace, può essere anche una persona con tre occhi e quattro braccia, l'importante è che ti renda felice, solo questo." Confessò guardandomi dritto negli occhi appoggiando una mano sul mio ginocchio, confortandomi.
"Grazie, non so cosa farei senza di te." Lo abbracciai, grata di avere un'amico come lui al mio fianco.
"Ora dov'è?" Chiese una volta staccato dall'abbraccio sistemandosi meglio sul divano.
Crebbe un sorriso sul mio volto anche senza averla nominata per nome.
"Adrian ha detto che doveva parlarmi, ma suppongo con entrambe, quindi credo che adesso sarà con lei."
Sussurrò un semplice OK.
"Nel frattempo, cosa pensi di fare?"
"Cosa potrei fare? NIENTE! Assolutamente niente!" Dissi frustrata dalla situazione, pensando di nuovo alla dura realtà che dovevo affrontare.
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Molte persone immaginano che la vita dei cantanti o di un qualsiasi personaggio pubblico sia bellissima , che il loro lavoro è una cazzata perchè devono solo salire sul palco e cantare...
Potrà anche essere vero, ma solo loro potranno saperlo veramente come passano la vita dietro al palcoscenico.
Chi siamo noi per giudicarli? Cosa ne sappiamo noi di quello che succede dietro? Fanno la bella vita? Vengono costretti a fare determinate cose?
Molte persone dicono: Fanno di tutto per diventare 'colossi' della musica e poi se ne lamentano.... vorrei essere io al suo posto!
Non è facile, ripeto non è facile fare quella vita soprattutto se sei un cantante di fama internazionale!
Quelle persone non vedono mai la loro famiglia, soprattutto chi ha fratelli piccoli, non festeggiano le varie festività dell'anno, Natale, il Ringraziamento, o qualsiasi altro evento....
Potranno avere tutti i torti possibili ed immaginabili, ma solo loro sanno quanto stress e impegno impiegano per realizzare ciò, disposti ad accettare di tutto per non deludere NOI fan.Era solo un MIO pensiero che volevo condividere, con voi, da tempo. E sentivo che era giusto pubblicarlo in onore di questa storia.
~ Ale 🎸 ~
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Kiss Me In The Middle Of The Night
Teen Fiction'Tra migliaia di persone, riconobbi il suo bellissimo viso! Impossibile non notarla, quella sera era incantevole.' ---------- #1 in lesbian story 17/05/2018 #230 su 6,69k in teenfiction 02/09/2018 Attenzione⚠ ✓ Storia d'amore tra persone dello stess...