Prologo

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La sera era arrivata come una coperta ad oscurare il cielo, e mentre il fuoco scoppiettava nel camino una bambina dagli occhi vispi continuava a tirare la camicia del padre in una muta richiesta di attenzione.
-Papà raccontami una storia!- disse la piccola costringendo il padre a sporgersi per prenderla in braccio.
L'uomo rise dell'irruenza della figlia e senza protestare la sollevò in aria, per poi osservare orgoglioso gli occhi violetti della bambina.
-D'accordo Eva, che storia vuoi che ti racconti sta sera?-
-Le avventure di Gabriel!- esclamò Eva sollevando le braccia in aria e facendo ridere il vecchio uomo.
-Lo sospettavo bambina mia- e senza esitare si sedette sulla vecchia poltrona logora che era in quella casa dall'alba dei tempi, portandosi Eva sulle gambe.
Il torpore del fuoco lì avvolse e in quella notte stellata l'uomo iniziò la sua storia dalle imprese eroiche.
-Tantissimo tempo fa bambina mia, molto prima che tu e Rou nasceste, il nostro popolo era governato da due fratelli che avevano nel sangue il più grande potere che i nostri antenati avessero mai visto. Essi si chiamavano Gabriel e Lucifer–
Eva trattenne il respiro, e con gli occhi spalancati osservò come le parole del padre diventavano storie e cadevano dalla bocca per poi creare un nuovo mondo intorno a lei, fatto di vecchie leggende senza tempo e immemori ricordi tramandati in generazione in generazione.
-Sia Gabriel che Lucifer custodivano nella loro anima il potere delle quattro pietre, e i loro occhi erano qualcosa che andava oltre la comprensione umana e aliena- disse il padre con sguardo sognante.
-Ma papà Lucifer era cattivo, perché governava con Gabriel?- esclamò adirata la piccola Eva avendo già sentito quel nome altre volte.
-Piccola mia, a volte il sangue è molto più importante dell'essenza stessa della persona- proruppe l'uomo, e vedendo che la bambina non rispondeva, assorta nei suoi pensieri, continuò la sua storia.
-Come dicevo, i due fratelli governavano le terre degli aliens sulla galassia M31, mantenendo la pace e garantendo la serenità. A quei tempi il nostro spirito era forte e la nostra anima satura dei quattro poteri. I cieli erano solcati dalle phoenix, le nostre terre rigogliose, e l'energia si espandeva per mare e per monti- disse con voce trasognante il padre, come se quel mondo fosse reale, e non solo parole che componevano la storia di un vecchio paradiso perduto.
-Gabriel era il più potente e il più maestoso tra noi; con la sua energia riusciva a spostare mare e monti e la nostra specie lo venerava come un Dio-
La bambina spalancò i suoi occhioni lilla, osservando estasiata il padre che parlava. Le sarebbe piaciuto conoscere quell'angelo, il creatore della loro specie, e osservare la sua magnifica energia.
-Ma in un ignobile periodo la carestia si abbatte sulle loro terre ed il pianeta di Andromeda lentamente cominciò a morire. Durante quel periodo Lucifer ne approfittò per creare una crepa ancora più profonda nella nostra società e dividerla in due- disse facendo una pausa ad effetto per poi ricominciare.
-Lucifer aveva progettato la sua vendetta nei minimi dettagli a discapito del fratello, così da poter essere l'unico vero sovrano del popolo. Gli aliens si separarono in due schieramenti; quelli che sostenevano Lucifer, e quelli che ancora credevano nelle capacità di Gabriel-
-Ma papà, come fece Lucifer a dividere il popolo?- chiese lei con voce seria. Il padre si stupì dell'intelligenza della figlia, e da quella domanda del tutto legittima.
-Devi sapere Eva, che in quel periodo Lucifer era riuscito a crearsi degli alleati, mettendo inizio ad una scia di malelingue sul conto del fratello.
Riuscì in breve a creare un tarlo nella mente della gente, un tarlo che metteva in dubbio la grandezza di Gabriel- spiegò ticchettandosi il dito sulla tempia glabra.
-E quando il brutto periodò arrivò  Gabriel si prese la colpa- continuò la bambina con voce flautata mentre una piccola smorfia di rabbia si formava sul bel visino. L'uomo spalancò gli occhi, sorpreso che Eva avesse capito quello che intendeva dire.
-I seguaci di Lucifer combatterono, ma Gabriel era troppo per loro. L'angelo sguaino la spada e la sua energia illusoria attraversò quelle terre, dando forza al suo esercito. Lo scontrò fu cruento e pieno di sangue, ma alla fine Gabriel ne uscì vincente, con la spada ad indicare l'orizzonte. Lucifer scappò con gli ultimi superstiti promettendo all'angelo che in futuro altro sangue fratello sarebbe stato versato- concluse il padre osservando un punto indefinito sul muro. La bambina crucciò la boccuccia a cuore, chiedendosi che fine avesse fatto Lucifer.
–In seguito Gabriel portò il suo popolo sulla terra perché Andromeda stava morendo, e dopo secoli gli aliens iniziarono a sviluppare il dono delle pietre. In ognuno iniziò a predominare un solo potere, mentre gli altri scemavano. Zaffiro, smeraldo, topazio e ametista divennero la nostra essenza. Gli sapphires  svilupparono l'abilità di governare le phoenix e solcavano il cielo diventando un tutt'uno con l'aria. Gli emeralds erano guerrieri nati, i loro sensi si svilupparono molto di più rispetto a tutte le altre specie; e i topaz sfruttarono la loro energia per diventare un tutt'uno con la natura e sfruttare al meglio ogni rimedio per curare le ferite. Per ultimi gli amethysts, bambina mia, divennero grandi illusori- si fermò osservando divertito il viso di Eva che si fece più attento. Pensò per un attimo che da grande sarebbe diventata una grande amethyst con quegli occhi di un lilla sbiadito, quasi bianco. – Rimasero gli unici a saper sfruttare in pieno la loro energia che chiamarono illusoria. Questa scorreva nelle loro vene, e forte assumeva il colore della loro anima. Essi creavano castelli e distruggevano la realtà, la distorcevano a loro piacimento e il loro mondo era fatto dell'essenza stessa della loro immaginazione. Nonostante questo non ci fu mai più nessuno con il potere delle quattro pietre- sospirò l'uomo stanco con l'espressione abbattuta.
-Ma il Sacro Graal?- chiese la bambina arpionandosi al collo del padre.
-Sì, la leggenda dice che nascerà un aliens con il dono di tutte e quattro le pietre e che guiderà nuovamente la nostra gente. La condurrà nella galassia M31, e una nuova Andromeda sorgerà dalle ceneri- sospirò l'uomo.
–Ma è comunque soltanto una vecchia leggenda Eva-
Accarezzò i capelli della figlia per poi alzarsi in piedi e prenderla in braccio.
-Forza andiamo, per stasera può bastare, è ora di andare a nanna piccoletta- celiò lui.
Eva si lasciò prendere tra le braccia senza protestare, e mentre si  incamminavano verso la camera da letto, puntò quei suoi occhi di un lilla sbiadito sulla finestra socchiusa, e guardando incantata il cielo stellato si chiese se un giorno sarebbero riusciti a tornare sulla loro stella.

Amethyst eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora