Che il gioco abbia inzio-Parte I

482 56 3
                                    

Ho aggiornato oggi perché la settimana si prospetta intensa, e avevo il dubbio di non riuscirci. Inoltre, come avete visto ho diviso questo capitolo in due parti perché era veramente troppo lungo. Per concludere vi lascio alla lettura, sperando che vi piaccia.



Coming out to the light of day
(Uscendo alla luce del giorno)
We've got many moons that are deep at play
(Abbiamo molte lune che sono
profondamente in gioco)
So I keep an eye on the shadow's smile
(Quindi tengo d'occhio il sorriso dell'ombra)
To see what it has to say
(Per vedere che cosa ha da dirci)



Se non fosse accaduto proprio davanti ai suoi occhi, Damon Mallory, avrebbe sicuramente riso di quella storia, mandando a quel paese il credulone di turno.
Eppure era tutto vero; quella ragazza dai tratti particolari aveva appena scaraventato via un ragazzo con solo la forza di un illusione, e faceva pure il primo.
Con gli occhi di un verde scuro ancora sgranati osservò stupefatto la ragazza stesa a terra svenuta, e Preston che a malapena riusciva a tenere gli occhi aperti per la forza dell'impatto con il terreno.
-Cosa diavolo è successo?- chiese Xavier dando voce ai pensieri di tutti, e Damon si chiese nuovamente se non stesse sognando.
Con uno scatto repentino vide Rou correre incontro alla sorella imprecando come uno scaricatore di porto.
Senza aggiungere ulteriori parole tutti lo seguirono, fino ad incontrare il viso cereo di Eva, stesa tra le braccia dell'amica.
-Maledizione, Eva svegliati!- imprecò la rossa, cercando di scuotere la ragazza inerme.
-Rose, ci penso io- disse Rou con morbidezza nella voce, prendendo tra le braccia la sorella.
Damon si portò le mani tra i capelli di luna pensando che la Worren sarebbe finita sicuramente nei guai.
-Ma non dicevi che era il tuo opposto Rou?- chiese circospetta Anne. - Voglio dire, mi sembra che abbia i tuoi stessi istinti suicidi-
-Eva perde la testa se viene provocata in punti giusti- evidenziò Rose accarezzando i capelli scuri dell'amica.
-Si sta svegliando-
Il commento di Aidan fece riportare lo sguardo di Damon sulla ragazza, che lentamente stava spalancando quegli occhi sbiaditi su di loro.
-Ma cosa...-
Eva non finì di parlare, che si era già ritrovata stretta nel l'abbraccio del fratello che le stava rinfacciando quando poco era stata intelligente.
-Ma dico sei impazzita! Vuoi farti espellere?- disse preoccupato. -E poi dove diavolo hai imparato una cosa del genere?- finì con una nota eccitata nella voce.
Damon sapeva che Rou era un pazzo fanatico del l'adrenalina, ma in quel frangente stava dimostrando un po' troppo interesse a parer suo.
-Non lo so, ma cosa diavolo è successo!- esclamò la Worren crucciando i lineamenti fini e stirando le labbra a cuore. - Io non capisco, un attimo prima stavo litigando con quel demente e un attimo dopo mi ritrovo a terra svenuta-
Stava collassando.
Damon lo capì quando vide le mani tremare senza motivo.
Era sicuramente una maniaca del controllo, e a quanto pareva non le era piaciuto quell'attimo di smarrimento.
-Non ti preoccupare yankee, Preston può far perdere la testa a volte- soffiò divertito, mentre osservava il viso ancora confuso della ragazza.
Lei si riscosse nuovamente, e una piccola ruga le si formò tra le sopracciglia.
-Yankee?-
Di tutta quella frase la ragazza aveva capito solo quella parola.
Damon trovò buffa l'espressione della ragazza che da confusa si era accesa come una fiammella.
-Beh non vieni da fuori?- chiese allora lui non riuscendo a trattenere l'ovvietà nella voce.
Eva ormai messo da parte l'accaduto, si era concentrata su quel ragazzo che erroneamente le aveva dato un nomignolo; e lei odiava i nomignoli.
-E con questo? Il mio nome è comunque Eva- sibilò sarcastica.
Damon si limitò a sorridere cripto, mentre tutti gli altri attorno, seguivano lo scambio di battute come una partita di Ping pong.
-Beh dolcezza, io direi che yankee ti calza alla perfezione-
Damon si stava divertendo a infastidirla, e lo si poteva capire dal malcelato ghigno che il ragazzo stava rivolgendo alla Worren.
Quest'ultima per tutta risposta gli aveva fatto dolcemente capire che non aveva apprezzato quel yankee, e nemmeno quel dolcezza
-Non apprezzo i nomignoli di nessun genere, specialmente se mi vengono rivolti da un ragazzo platinato tinto- soffiò Eva alzandosi in piedi, e strappando una risata divertita a Rou.
L'espressione di Damon si incrinò, e in un secondo perse il sorrisetto strafottente, sostituendolo con un aria seria ed irritata.
-Ci sono nato con questo colore- berciò lui con sguardo burrascoso.
-E abituatici ragazzina, perché d'ora in poi ti chiamerò così- concluse squadrando la figura minuta della ragazza.
-Tu devi essere uno dei Mallory- virò il discorso lei. -Molto probabilmente quello fastidioso... Damon, giusto?- concluse porgendogli la mano educatamente, ma ghignando apertamente. Damon perse le staffe, e si rese conto di quanto irritante poteva essere quella ragazzina.
Lo sguardo che lo stava sfidando, il ghigno malcelato e l'espressione in bilico tra l'esaltazione e il divertimento gli ricordarono molto Aidan nei suoi giorni peggiori.
Bastò quello per fargliela odiare a pelle.
Imprecando mentalmente si rivolse a Rou, cercando di scaricare la sua frustrazione su di lui.
-Ma che diavolo le hai detto idiota, io non sono il fratello fastidioso-
-Scusa Dam ma lo sei- asserì il topaz con convinzione.
-Ha ragione Male, lo sei- lo assecondo Xavier, mentre sia Anne che Aicha lo seguivano annuendo.
-Smettila di chiamarmi in quel modo, lo detesto- ringhiò quello accendendosi l'ennesima sigaretta della giornata.
Con movimenti veloci e spezzati se la portò alle labbra, cercando di calmare la rabbia che stava montando dentro di lui.
-Quindi non ti piace il nome Male eh?- commentò Eva sorridendo furba, con un luccichio sinistro negli occhi.
Damon per un attimo tremò davanti a quello sguardo, rimanendo soggiogato.
Dio, non aveva mai visto degli occhi simili, erano specchi di un mondo perso nel tempo.
-Non gli piace perché è il diminuitivo di Malegant, il suo secondo nome- commentò la O' Donnald divertita.
Ci fu un minuto di silenzio, e poi sia Rose che Eva scoppiarono a ridere, guardando con i lacrimoni agli occhi il povero emerald deriso.
-Ma che razza di nome è Malegant- disse la Howthone continuando a sghignazzare.
-Nostro padre ha una predilezione per i nomi d'epoca, non è vero Male? - cinguettò Aidan sfottendo apertamente il fratello.
-Stai zitto, che il tuo non è meglio del mio. Che razza di nome sarebbe Galaad ?-
-Si beh, però a differenza tua a me il mio piace- fu la lapidaria risposta del gemello moro, che continuava a ridacchiare seguito dalle due ragazze di fianco a lui.
Damon imprecò più volte maledicendo i mentecatti che si ritrovava come amici, e fumando come una ciminiera.
-Comunque Ev direi che questa volta l'hai fatta grossa- commentò il fratello squadrando la figura di Eva.
La ragazza semplicemente si strinse nelle spalle, fregandosene altamente della situazione, e degli sguardi che gli studenti intorno a loro continuavano a lanciargli.
-Ehi, cosa avete da guardare voi?- berciò invece la Howthone non apprezzando minimamente quegli sguardi inquisitori.
-Direi che lo hai steso per bene quel damerino Ev- concluse la rossa, mentre tutti si giravano nella direzione di Dimitri, ancora accasciato a terra e privo di sensi; con attorno uno stuolo di ragazze e i pochi amici che riuscivano a sopportarlo, e che provavano a rianimarlo.
Un leggero vento si alzò, e portando lo sguardo verso l'alto, i ragazzi videro le phoenixon vibrare in cielo aspettando che i ragazzi salissero a bordo.
Eva rimase incantata da quegli uccelli fatti di rame e ferro, mentre i pesanti ingranaggi ruotavano per far sbattere le ali di metallo.
Erano stati inventati a somiglianza delle phoenix, con uno stile di vecchia impronta, che ricordava molto qualcosa di antico ma altrettanto efficace e moderno.
La ragazza diede un ultimo sguardo a Preston, per poi allontanarsi senza fare una piega.
-Pazienza, un parassita in meno-
Damon rimase per un attimo imbambolato a guardarla mentre si allontanava incurante di quello che aveva appena fatto.

Amethyst eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora