6.

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-Sei mesi dopo-

-Malik, nel mio ufficio. Adesso- gli ordinò Benson.
Zayn alzò gli occhi al cielo. Era la terza volta, quel mese. Ed ogni volta aveva visto la sua busta paga alleggerirsi. Quell'uomo era disonesto, e trovava ogni pretesto per mettergli in conto presunti errori e mancanze, approfittandosene.
-Hai di nuovo fatto aspettare i clienti, che si sono lamentati-
-Ho finito un lavoro che si è rivelato più lungo del previsto- spiegò Zayn.
-Devi essere puntuale- lo riprese il meccanico.
Zayn sospirò, abbassando il capo. Aveva bisogno di quel lavoro.

Quella sera, in palestra, era rabbioso.
Mike, uno degli altri allievi di Liam, lo notò.
-Ehi, che ti prende, Malik?-
-Non è giornata, lascia perdere- rispose il ragazzo, scaricando tutta la sua frustrazione sul sacco.
Aveva preso molto seriamente la faccenda degli allenamenti. Seguiva le lezioni di Liam, andava a correre, si allenava per conto suo ogni sera prima di tornare a casa.
Sfogava così tutta la tensione; Liam aveva ragione, era terapeutico.
Il suo fisico si era irrobustito, ed anche se non poteva competere con Liam, George e Bill in quando a stazza, sicuramente non era facile metterlo a tappeto. Liam diceva sempre che il suo maggior pregio fosse la resistenza; Zayn non si piegava mai. Trovava sempre le forze per rialzarsi, per provare di nuovo, ancora ed ancora.
Di nascosto da Liam aveva chiesto a Bill, il più ben piazzato tra tutti gli allievi, di combattere con lui a palestra vuota. Il ragazzo non era uno che si risparmiava, e Zayn aveva trovato sfogo nel combattere sino allo stremo con qualcuno che era il doppio della sua stazza, mettendo la forza della disperazione in ogni sua sequenza, in ogni difesa.

Era stato Louis a mettere la pulce all'orecchio di Liam.
-Se le fa dare di santa ragione da qualcuno dei tuoi energumeni- gli aveva detto, e Liam, dapprima incredulo, aveva dovuto ricredersi vedendo per puro caso davanti ai suoi occhi uno di quegli allenamenti extra.

-Cosa state facendo? Bill, mi meraviglio di te- li interruppe, incazzato suo malgrado.
-Gliel'ho chiesto io- intervenne Zayn, tamponandosi un labbro gonfio.
-Gli hai chiesto di riempirti di botte? Perché in tal caso ti posso prendere a calci io- lo riproverò Liam.
-Lui non si risparmia, ed io mi alleno davvero- cercò di giustificarlo Zayn, mentre Liam sgridava Bill.
-Da questo momento in poi, questo incontri sono sospesi. Vi è vietato di incontrarvi ancora sul ring se non in mia presenza. Questo non è lo spirito sportivo che vi ho insegnato. E ringraziate che non vi espella-
-Grazie, coach- si scuso' Bill, congedandosi.

-Zayn, parliamoci chiaro. A te manca combattere per strada. Quella non è boxe. Questa cosa non è sport-
Zayn gettò l'asciugamano a terra con rabbia.
-A te non frega un cazzo di quello che faccio, e devi stare qui a farmi il cazziatone perché mi alleno con un mio compagno di corso?-
-Questo non è allenarsi. Questo è farsi massacrare. È diverso. Se tu avessi voluto allenarti, avresti dovuto chiedere a me ed insieme avremmo concordato un piano di allenamento. Così non va- rispose pacatamente Liam, mentre l'altro perdeva le staffe.
-Tu non sei un cazzo per dirmi cosa devo o non devo fare, è chiaro?!-
-Zayn, calmati. Non rivolgerti a me in questo modo-
-Ma vaffanculo, Payne!-
-Zayn. Stai mettendo alla prova la mia pazienza. Non te lo ripeterò.-
-No che non mi calmo, cazzo! Tutti a dirmi cosa posso o non posso fare! Faccio quel cazzo che voglio, chiaro?!-
-Sei fuori. Ti escludo dal mio corso. Fuori di qui- affermò, serio, Liam.
-Ma fottiti- reagì l'altro, incamminandosi velocemente agli spogliatoi mentre la rabbia gli esplodeva in petto.
Sbatte' contro George e non gli chiese nemmeno scusa, dirigendosi fuori come una furia.

Quella sera, Liam era piuttosto scosso, e ne parlo' a Louis.
-Non so cos'abbia quel ragazzo che non va, ma davvero, è un comportamento intollerabile. Non sa gestire la rabbia. È pericoloso, non va bene per la boxe-
Louis ed Harry si guardarono. Il pianista scosse la testa.
-Te l'ho già detto una volta, e te lo ripeto, Liam: a volte sei proprio cieco. Per una volta, metti da parte quella tua dannata boxe, e chiediti perché si comporta così-
-Mi tiene a distanza, Harry. Tiene tutti a distanza, anche te, Louis. Cosa dovrei fare? Presentarmi a casa sua e chiedergli perché si comporta così?-
-Potrebbe essere un inizio- asseri' Louis, mentre Harry annuiva.

Liam sbrigo' le sue faccende serali con la mente assorta; aveva accettato con sollievo la decisione di Zayn di frequentare con assiduità il suo corso, senza creare problemi, tanto che gradualmente lui si era abituato ad averlo nel suo team. Aveva volontariamente allentato la sua attenzione nei confronti del ragazzo, perché focalizzarsi troppo su di lui significava farsi coinvolgere. E lui non era certo che fosse una buona idea. Tutta la sua situazione, il fatto che gli avesse a più riprese accennato ad una cotta per lui, lo mettevano a disagio. Aveva glissato con piacere su tutto quanto, ed adesso si trovava bruscamente riportato alla realtà.
Zayn non era sereno. Non stava vivendo una vita felice. Era pieno di rabbia, e probabilmente si sentiva solo: Black era lontano, Louis era sempre impegnato con Harry e coi suoi corsi, e lui lo aveva deliberatamente ignorato.
Gli pareva quasi di sentire la voce di sua nonna piena di sdegno: "ma che razza di amico sei? Metti da parte te stesso e comportati da adulto!"
Con un sospiro, salì sul Range Rover e si diresse verso casa di Zayn.

18/04/2017 ho aggiornato l'inizio capitolo; mi sono resa conto che la frase "Sei mesi dopo" era stata cancellata.
Se trovate incongruenze temporali, me lo dite, vero?😁 Grazie❤❤❤

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