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Louis parcheggio' la piccola utilitaria nuova fiammante, la quale era un compromesso tra ciò che avrebbe voluto regalargli Harry e quello che avrebbe voluto comprarsi a rate lui stesso, davanti al Black&White.
-Alla fine l'hai spuntata- osservò Zayn, facendo un cenno all'auto.
-Macche'. Non me ne parlare. Ci ho litigato un sacco; alla fine sono riuscito a non fargli prendere il SUV ed a strappargli la promessa che avrebbe accettato i soldi a rate, per ripagargliela. Ma io avrei preso un usato; lui non ha voluto sentir ragioni, e questo è il risultato- sospirò Louis, precedendolo dentro al locale. A quell'ora non c'era nessuno; avevano fatto amicizia, nel corso dei mesi, col proprietario, che era anche il cuoco. Ultimamente, se erano a Londra, era diventata un'abitudine il fermarsi almeno una volta a settimana a cenare lì. La cucina era tipicamente da pub, ma Eddie, il proprietario, cercava di porre attenzione ai particolari, offrendo ingredienti ricercati anche per un semplice hamburger con patatine.
-Ma perché ti fai tanti problemi per i soldi? Voglio dire...Harry è oggettivamente ricco. Non potresti semplicemente accettare quello che ti vuole regalare?- Gli chiese Zayn. Louis lo guardò malissimo:
-Stai scherzando, spero. Già mi sento in debito così... ho anch'io una mia dignità-
-Louis, lo sappiamo tutti che non stai con lui per i soldi. Non devi dimostrare niente a nessuno- ribadi' Zayn, prendendo posto al loro solito tavolino nero un po' appartato.
-No, Zayn. Non mi voglio far mantenere. Voglio avere una mia indipendenza economica; voglio stare con lui come libera scelta, non perché mi mantiene- affermò seriamente Louis.
-Ti capisco, anche se, se fossi in te, forse mi fare meno paranoie ad accettare un aiuto- sospirò Zayn, girando lo sguardo attorno ed attirando l'attenzione di Eddie, sbucato da dietro al bancone.
-Sei in difficoltà economiche?- Chiese Louis con cautela. L'amico era molto riserbato, e molto orgoglioso. Temeva di offenderlo.
-Lascia stare. Cosa prendi?- Tergiverso' l'altro, mentre Eddie si avvicinava.

-Ciao, ragazzi. Cosa vi porto?- Chiese l'uomo con un accenno di sorriso.
-Hamburger e quelle patatine con la buccia, si può?- Chiese speranzoso Louis.
-Certo. Per te?- rispose l'uomo, guardando Zayn.
-Non ho fame- rivelò il ragazzo, mentre Louis ed Eddie si scambiavano un'occhiata. A forza di frequentare il posto, il proprietario oramai li conosceva, e sapeva anche a grandi linee quello che era successo.
-Ci penso io- decise Eddie, congedandosi.
-Zayn, so che l'argomento non ti piace, ma se tu fossi in difficoltà economiche, me lo diresti, giusto? Non andresti a complicarti la vita cercando Black, vero?- Insistette Louis.
-Non vendero' droga, non preoccuparti- esclamò Zayn, alzando gli occhi al cielo.
-A lavoro come va? Benson è sempre il solito?- Cambiò argomento Louis, cercando di intavolare una conversazione.
-Vuoi la verità, Louis? Odio quel posto. Fare il meccanico non mi piace neanche, a quelle condizioni. Lo faccio solo perché mi paga - affermò Zayn, senza guardarlo in viso.
-E perché non cerchi qualcosa di meglio, allora?-
-Che domanda idiota, Louis. Chi vuoi che assuma uno come me?- Ribatte' Zayn, irritato.
-Io ti assumerei- intervenne Eddie, tornato con le bibite. Zayn lo guardò male, pensando scherzasse.
-Scusa? Proprio tu parli, che mi hai fatto cacciare da questo posto forse un anno fa?- commentò, sarcastico.
-Un anno fa eri un idiota, Malik. Ora sei diverso. Avrei bisogno di un aiuto per davvero, a parte gli scherzi. Anzi, se conosceste qualcuno... il mio socio se ne è andato, ho problemi a casa, ed io sto vivendo qua dentro- rivelò l'uomo.
-Certo, Eddie. Faremo girare la voce- gli assicurò Louis.

Dieci minuti dopo, il proprietario portò loro l'ordinazione di Louis ed una fetta di cheesecake per Zayn. Il ragazzo alzò un sopracciglio, ma la assaggio' e cambiò idea, sentendosi improvvisamente affamato.
-Come stanno i gemelli?- Chiese Louis dopo un po'.
-Bene. Stanno da mia sorella tutti i pomeriggi, adesso che io lavoro. Li vedo la sera; mia mamma si ferma spesso dopo cena- rispose Zayn, senza esternare il dubbio che aveva sulla madre, cioè che avesse una relazione col suo datore di lavoro. Era un dubbio talmente brutto che preferiva non pensarci.
-Quando vuoi portarli dai cavalli, basta che tu me lo dica- affermò Louis, deglutendo l'ultimo boccone. -Queste patate sono deliziose. Davvero, non so come faccia a farle, ma non le ho mai mangiate così buone in giro- commentò.
-Sembri incinto- lo prese in giro Zayn, guadagnandosi un dito medio alzato. - Quando torna Harry?- aggiunse in tono casuale.
-Liam ed Harry tornano domenica sera- preciso' Louis, guardandolo negli occhi. Zayn annuì, guardando verso l'altro lato del locale, dove una band stava collegando l'impianto stereo con i loro strumenti.
-Posso farti una domanda, Zayn? Seriamente- lo sorprese Louis.
-Dimmi- rispose pazientemente lui.
-Perché ti sei fissato con Liam? Voglio dire..  cosa ci trovi, in lui? Insomma, sei un bel ragazzo- affermò Louis, arrossendo e facendolo sorridere suo malgrado.
-Ah, sono un bel ragazzo?- Lo prese in giro.
-Dai, non fare il "vecchio Malik"- brontolo' Louis, guardandolo male. -Volevo dire che potresti con facilità trovare qualcuno che.. che ricambia- aggiunse, abbassando il tono.
-Non so cosa dirti, Louis. Forse non è destino che io sia felice- rispose Zayn, semiserio.
-Sei troppo grande per sparare queste cavolate- lo compati' Louis, capendo che non ne avrebbe cavato un ragno dal buco. Zayn usava il sarcasmo quando voleva dissimulare, o spostare l'attenzione da sé. Era il ragazzo più riservato che conoscesse.
-Devi tornare a casa? Ti accompagno?- Chiese, avvicinandosi alla cassa assieme a lui. Zayn annuì, mentre Eddie faceva loro il conto. In quel mentre arrivarono gli altri due dipendenti; il proprietario rivolse loro qualche parola, tornando poi ad occuparsi della cassa.
-Mi raccomando, ragazzi. Sto davvero cercando qualcuno- ribadi', rivelando una espressione preoccupata.

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Domenica sera, tornato da Londra, Liam si trovò al Black&White con i suoi allievi. Con loro c'erano anche Louis ed Harry. Non era solito mescolare lavoro e boxe, ma Louis, saputo del suo impegno, aveva manifestato il desiderio di cenare al locale, e per Harry ogni desiderio di Louis era un ordine. Per cui Liam si era ritrovato con i due al seguito. Aveva telefonato per cambiare la prenotazione, chiedendo al proprietario un tavolo appartato, alzando mentalmente gli occhi al cielo a quello che gli pareva un capriccio di Louis.
Tutto si aspettava, tranne di riconoscere dietro al bancone, in lontananza, Zayn.
Fulmino' con una occhiataccia Louis, che si accoccolo' meglio nell'abbraccio del suo ragazzo.
-Tu la devi smettere di impicciarti- sibilo', mentre Louis rispondeva:
-Dovresti ringraziarmi, ci siamo io ed Harry a fare da cuscinetto. Preferivi venire da solo col tuo gruppetto di accoliti?-
-La smettete di litigare, per favore?- Si intromise Harry.
-Tu sei sempre dalla sua parte- lo accusò Liam.
-Non ne sapevo niente- affermò il pianista, mentre George, Michael, Bill e Dennis entravano dall'ingresso e si dirigevano direttamente al bancone a salutare Zayn.
-Ma... lo sapevate tutti. Begli amici- esclamò Liam, sgranando gli occhi.
-Zayn sta solo facendo una prova. Eddie gli ha chiesto una mano l'altra sera; George evidentemente l'ha detto agli altri- spiegò Louis, mentre i ragazzi indicavano il loro tavolo e Zayn si girava dalla loro parte. Liam incrociò lo sguardo del ragazzo, sentendosi rimescolare le viscere. Zayn passò subito oltre, tornando a parlare con gli altri.
-Prima o poi dovrai affrontarlo, Liam- commentò Harry.

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