8.

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Anche se aveva avuto l'intenzione di rimanere soltanto qualche minuto, contro ogni aspettativa, Liam si svegliò accanto a Zayn.
Doveva essersi appisolato senza rendersene conto; quel che era certo era che ora doveva alzarsi assolutamente. Cerco' di liberarsi dall' abbraccio di Zayn, che era sdraiato sul suo petto, senza svegliarlo; guardare il viso del ragazzo, che era in piena luce, smorzo' ogni sua forza. Si sentì inebetito; i lineamenti del ragazzo, ingentiliti dall'abbandono del sonno, gli parvero quelli di un angelo.
Zayn era un bellissimo uomo. Ed era abbandonato sul suo petto, le lunghe ciglia ricurve abbassate a celare gli occhi. Le labbra disegnate, la linea scolpita e fine della mascella. Si dimeno', sentendosi in imbarazzo, e Zayn si svegliò.
Sfarfallo' lievemente le ciglia, strizzando gli occhi per protestare contro i raggi solari diretti sul suo viso. Si coprì gli occhi con una mano, e mormorò con voce roca:
-Chiudi il balcone...-
Liam colse al volo quelle labbra, posandoci le proprie sopra e sentendolo irrigidirsi. Le lasciò appoggiate per qualche secondo, beandosi del loro liscio calore, per poi allontanarsi e mettere a fuoco un viso decisamente sconvolto.
-Uhm... cos'hai appena fatto?- Chiese con voce incerta Zayn. Sentiva il cuore rimbombare nelle orecchie, e per fortuna era steso, perché le gambe non lo avrebbero retto.
-Non lo so- rispose altrettanto incerto Liam.
-Ma io... ma tu... hai detto che...- balbetto' Zayn, tirandosi su a sedere ed arrossendo.
-Lo so cos'ho detto!- Ribatte' Liam, sconvolto quanto lui.
-Ed allora che diavolo fai?!- Lo rimprovero' Zayn, alzandosi in piedi e rendendosi conto di essere in boxer, davanti a lui. Ed i boxer non lasciavano spazio all'immaginazione, soprattutto visto che era mattina, e, beh...
Zayn si precipitò in bagno, sentendosi morire per l'imbarazzo.
Aveva passato i venti, porca miseria. Eppure Liam lo faceva sentire un adolescente in crisi ormonale.
Avergli dormito praticamente addosso era piaciuto parecchio alla sua libido, e lui ne era assolutamente spaventato. Perché quelle cose erano cose brutte. Molto brutte. Dolorose. Scaccio' il malessere profondo che lo aveva pervaso, facendogli perdere completamente ogni traccia di sonno, mentre Liam entrava in bagno.
-Scusa. Non volevo...cioè sì, volevo, ma...-
-Ok. Posiamoci una pietra sopra- affermò Zayn, sentendosi già esausto alle otto del mattino.
-È presto e non fa troppo caldo. Io vado a correre nel parco- decise, senza incrociare lo sguardo di Liam che era spaventosamente diretto al suo sedere.
-Ehm... certo. Vai pure-
-Non ti ho chiesto il permesso-
-Mi confondi, dannazione- brontolo' Liam a denti stretti, girandogli le spalle e tornando in camera.

Harry vide entrare in studio un Liam decisamente sconvolto.
-Cosa ti è successo?-
-Ho baciato Zayn-
Harry rimase in attesa, non sapendo che dire.
-E... e mi è piaciuto. Ma com'è possibile?! Voglio dire... non ho mai avuto dubbi sulle preferenze...-
-Calmati. Dov'è Zayn?-
-È andato a correre-
-Bene. Liam... hai dieci anni più di lui, sei adulto, e lui ha un passato traumatico alle spalle. Non è la persona ideale per sperimentare la propria sessualità, capisci cosa intendo...-
-Oddio, Harry!- Esclamò scandalizzato Liam, alzandosi.
-È una persona fragile, Liam. Non fargli del male- gli disse l'amico, mentre lui prendeva la porta, esasperato nel non sentirsi capito .

Liam avrebbe voluto che non fosse domenica; Louis, che aveva da poco preso la patente, lo avrebbe sostituito per quel che poteva riguardare i bisogni di Harry in quel momento di pausa dal tour, per cui era a tutti gli effetti libero da impegni. Libero, e preoccupato.
Ciondolo' presso i cavalli a lungo, ronzando attorno ad un Louis curioso, ma paziente.
-Louis... ho bisogno di parlare con qualcuno perché non so cosa mi stia succedendo- esordì finalmente.
-Se posso, volentieri- rispose gentilmente il ragazzo.
-Ascolta. Sto impazzendo. Non so più cosa voglio- esclamò il giovane, esasperato.
Louis aggrotto' la fronte:
-Cosa ti è successo?-
-Credo... credo che mi piaccia Zayn!-
Tutto si aspettava, ma non la risatina di Louis. Offeso, lo guardò severamente:
-C'è poco da ridere! Io sono disperato-
-Scusa, hai ragione. Ma perché sei disperato?-
-Perché a me piacciono le donne!-
-Ma Zayn non è una donna- commentò Louis.
-Appunto!-
-Liam, non so cosa dirti... sei preoccupato perché credevi di essere totalmente ed assolutamente eterosessuale? È questo?-
-Louis... non so più chi sono- affermò Liam, con lo sconforto nella voce.
-Senti, capisco che la cosa possa sconvolgerti, ma questo non cambia quello che sei. Resti sempre Liam-
-Per te è facile, tu non sei mai stato diverso da così-
-Infatti, ma una cosa la so, Liam: non è un problema- disse convinto Louis.
-Per me sì. È come scoprire ad un tratto, che ne so, che... che il tuo nome non è Louis, ma... Alfred. Ecco, sì. Alfred. Come ti sentiresti?-
Louis lo guardò, un po' scioccato.
-Tu sei fuori di testa. Devi calmarti-
-Non posso calmati, Cristo, ho baciato Zayn e mi e' piaciuto!-
Louis divenne improvvisamente serio.
-Dov'è lui?-
-Perché me lo chiedete tutti? È andato a correre, non l'ho mica violentato- sbotto' il giovane, rendendosi conto improvvisamente di ciò che aveva detto.
-Non ti è passato per l'anticamera del cervello che anche per lui queste sono le prime esperienze con un ragazzo? Che è sconvolto anche lui? Ti ricordo che ha scoperto di essere gay soltanto l'anno scorso- rincaro' la dose Louis, andando verso il parco.
-Resta qui. Vado io- lo fermò Liam, improvvisamente calmo. Nel suo momento di confusione e delirio non aveva pensato a quell'aspetto. Gli pareva quasi di sentire la voce di sua nonna rimproverargli la sua mancanza di empatia. Ma, con Zayn, gli risultava molto difficile mettere da parte sé stesso.

Lo scorse nel lato più orientale, non distante da dove, un anno e mezzo prima lui,  Black e Greene avevano fatto scappare Louis, che si era rifugiato nel parco per sfuggire alle loro grinfie.
Rallento' la corsa fino a fermarsi, arrivandogli a pochi metri.
-Zayn, scusa- disse, sincero.
-Mi hai colto in contropiede- ammise Zayn, avvicinandosi, accaldato e sudorante, dopo una corsa sfrenata per il parco.
-Non volevo spaventarti, e nemmeno comportarmi da coglione. L'ho fatto senza pensare- continuò Liam.
-Era un esperimento? Volevi capire se ti piacciono anche gli uomini?-
-No, non è così. Te lo giuro- affermò Liam, sincero.

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