15.

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Del suo nuovo lavoro, Zayn adorava soprattutto l'apertura del locale.
Arrivava in largo anticipo, le luci ancora spente, il silenzio a farla da padrone. Lui si chiudeva la porta alle spalle, e faceva un profondo respiro soddisfatto.
Anche se era di proprietà di Eddie, sentiva quel luogo come se fosse anche un po' suo.
Accendeva le luci del bancone, mentre il resto rimaneva nella penombra, ed attivava l'impianto stereo ad un volume basso, creando un'atmosfera accogliente ed intima. Poi andava ad accendere la macchina del caffè perché si scaldasse; quei momenti solo suoi erano i più belli. Si guardava attorno mentre si preparava una tazza di caffè; con quella in mano, poi, accendeva il computer e controllava che la contabilità fosse a posto, monitorando gli ordini di prodotti che stavano scarseggiano, e via dicendo.

Era il due dicembre. Quella sera si sarebbe esibito Harry; Zayn si sentiva tutto tranne che tranquillo.
Aveva tirato matti Marley e John nel controllare ogni piccolo particolare ed anfratto del Black&White, conscio che, anche se era un piccolo evento gratuito e su invito, ci sarebbe stato il pandemonio ed anche la stampa. Aveva obbligato Eddie a giurare che sarebbe andato a dar loro una mano, e nell'occasione aveva assoldato Bill, uno dei suoi compagni di corso di boxe, come aiuto extra.
Inutile dirlo: quella serata gli sembrava proprio una prova del nove.
Aprì i frigoriferi, rincuorandosi nel vedere tutto sistemato per bene ed in ordine; Eddie teneva molto alla pulizia degli ambienti.

Sobbalzo' nel sentire voci; tornò nel locale, trovando Eddie e George.
-Sapevo di trovarti qua. Fuori c'è una piccola folla che sta crescendo; dovremo controllare le entrate- affermò il proprietario, levandosi la giacca.
-Nessun problema, capo. Controllero' ogni ingresso- lo assicurò George.
-Sono preoccupato, Eddie- rivelò Zayn.
-E perché?- Ribattè l'altro, guardandolo con un sorriso.
-Non so; un po' è la paura che questo posto non sia in grado di affrontare un evento del genere-
-Zayn, tutte le volte che Harry viene qui si ferma a fare autografi e selfie almeno dieci volte per sera, e non è mai successo niente. Cosa può succedere? Voglio dire, è noto che sia un posto che lui frequenta-
-Ok. Ho solo una strana sensazione. Tutto qua- alzò le spalle Zayn.
-Stai tranquillo. Andrà tutto bene-affermò il proprietario, andando a fare un giro di ricognizione.

Due ore dopo erano arrivati tutti, ed il B&W era pronto per l'apertura. L'arrivo di Harry e Louis, accompagnati da Liam, era previsto per le dieci, ma già alle nove la sala era gremita. Iniziarono a lavorare a pieno regime da subito; ormai erano come gli ingranaggi di una macchina ben oliata, e con Eddie a far da spalla tra cucina e cassa e Bill a dar una mano ai tavoli, arrivarono le dieci senza che se ne accorgessero.
Capirono che stava per arrivare Harry dal brusio crescente; infatti dopo poco il pianista entrò, circondato da fotografi e preceduto da Liam. Anche da dietro al bancone, Zayn notò il viso serio e concentrato del suo ragazzo. Quando lavorava era molto professionale, e di certo la sue espressione scoraggiava molti ad infastidire il pianista. In giacca e cravatta, poi, era bellissimo.
-Quando hai finito di ammirare da lontano il tuo fidanzato, mi daresti una mano?- Lo sprono' Marley, oberato dagli ordini.
Zayn fece una smorfia e riprese a preparare i cocktail.

Liam tenne sotto controllo la situazione mentre Harry era attorniato dalla stampa; prevedeva che non vi sarebbero stati disordini, ma la prudenza non era mai troppa. Quando Harry ebbe finito di rilasciare una breve intervista a beneficio dei giornalisti, proseguirono fino al bancone, dietro al quale c'erano Marley e Zayn.
Zayn era serio ed efficiente, e Liam lo trovò mozzafiato, come sempre nella divisa nera del locale. I bicipiti risaltavano sbucando dalla maglietta, decorati da tutti i tatuaggi che si era fatto fare ultimamente. Oramai aveva le braccia ricoperte di inchiostro. Inutile negarlo: gli stavano benissimo.
Lo vide servire un'ordinazione e poi voltarsi verso di loro, osservando la linea corrugata sulla fronte ed il cipiglio sul suo viso. Era in tensione.
-Ehi. Tutto bene?-
-C'è il mondo, ed Eddie mi ha appena detto che c'è anche un giornalista che recensisce locali tra la folla. Tutto stasera-
-Stai tranquillo. Non agitarti-
-Speriamo vada tutto bene-
-Perché dici così?- Chiese Liam.
-Non so; sento una strana sensazione- rispose Zayn, servendo loro dei cocktail analcolici.
Liam guardò Harry, ma il pianista era intento ad osservare la folla e non stava badando loro.
Liam tornò a rivolgersi a Zayn:
- Tu non preoccuparti di nulla. George è all'ingresso ed ha controllato tutti. Io sono qui. Andrà tutto bene-

Louis si sedette al bancone mentre Harry prendeva posto al piano; itscoli erano tutti occupati, ed il grosso delle ordinazioni era stato già evaso.
Zayn, che aveva finalmente un momento di respiro, guardò in viso l'amico per la prima volta. Era serio.
-Cosa c'è, Louis?-
-Niente. Una sciocchezza- si schermì il ragazzo.
-Dimmi-
-Non è nulla di che; è Harry che mi fa preoccupare, ogni tanto, con le sue stranezze-
-Cioè?- Insistette Zayn, asciugandosi le mani su uno strofinaccio.
-Beh, sai delle sue... note, no? Poco fa mi ha detto una cosa che mi ha lasciato perplesso. Mi ha detto che vede le note nere. Di solito sono verdi; so che è una follia, lascia stare- dissimulò Louis, mentre la folla applaudiva.
Zayn corrugò la fronte. Quella faccenda aumentava il suo senso di inquietudine. Anche lui aveva una strana sensazione; girò lo sguardo attorno, incrociando quello dei suoi colleghi, che gli fecero il segno del pollice alzato, a turno, rincuorandolo.

In realtà, il concerto filò liscio. Harry fu impeccabile, e la risposta del pubblico entusiasta. Quel ragazzo aveva una marcia in più. Zayn affrontò la seconda ondata di ordinazioni con uno spirito diverso; quasi non riconobbe il suo amico, Ryan Black, quando questi richiamò la sua attenzione.
-Hai intenzione di offrire da bere ad un tuo vecchio amico, oppure è vietato?-
Zayn alzò il capo, sorpreso. L'amico gli sorrise, e lui si affretto' a fare il giro del bancone per andare ad abbracciarlo.
-Chi non muore si rivede!- Lo apostrofo'.
-Mio padre ha ricevuto l'invito con due biglietti per la serata, in qualità di ex capo della polizia. Non pensavo di trovarti qui. Ti trovo bene-
-Sei qui con qualcuno, quindi?-
-Certo- fece il ragazzo, accennando ad un tavolino. Zayn fece un cenno di saluto a Greene.
-Mi fa piacere averti rivisto. Sei sparito completamente- lo accusò Zayn, tornando alla sua postazione.
-Avevo bisogno di cambiare aria. E poi ero certo che quel tuo bellimbusto, laggiù, avrebbe sopperito la mia mancanza- scherzò, indicando Liam. Zayn lo guardò male.
-Dai, scherzavo. E Tomlinson, come se la passa?- Continuò Black, guardando in lontananza Louis e Niall di fianco ad Harry.
-Sta bene-
-Bene. State tutti quanti meglio, senza di me. Eh? Guardati. Chi l'avrebbe mai detto, che saresti riuscito a diventare così?-
-Così come, scusa?-
-Così sicuro. Hai perso l'aria del ragazzino spaventato ed incazzato col mondo. Ti sei fatto uomo. Prenderlo da dietro fa bene, a quanto pare- scherzò.
Zayn scosse la testa, scoppiando a ridere, subito seguito dall'amico.
-Sei un coglione- lo apostrofò, tornando a preparare le ordinazioni.

Tenne d'occhio Black per tutto il tempo; sperò con tutto il cuore di non vederlo entrate nei bagni spalleggiato da Greene, ma non successe niente di tutto ciò. Liam aveva notato il ragazzo e Zayn aveva colto varie volte il suo sguardo su di sé, sentendosi felice di quella premura.
Erano ormai le due e mezza quando Black tornò a salutarlo.
-Sono felice di vedere che stai bene, Zayn- gli disse, serio. Zayn capì a cosa stesse alludendo, ed annuì.
-Vedo che non hai più bisogno di me. Sono contento. Sai, non mi sono più fatto sentire, ma ti pensavo spesso. Finalmente ho trovato l'occasione di venirti a trovare-
-E spero non passerà così tanto tempo, fino alla prossima volta- aggiunse Zayn, sorridendo.
Black annuì guardandolo con una strana espressione, girandosi e dirigendosi verso la porta. Zayn notò che fosse solo; Greene, probabilmente, se ne era già andato.

Mezz'ora dopo la folla era andata scemando. C'erano soltanto gli ultimi, pochi avventori, tra cui un tavolo occupato da Harry, Louis, Niall, Eddie, Liam e lo stesso Zayn, che si era finalmente concesso una pausa.
-Sono proprio contento di questa serata- disse Eddie.
-È filato tutto liscio- convenne Liam, guardando Zayn con intenzione.
-Ok, avete ragione. È andata bene- concesse il ragazzo, mentre estraeva il cellulare dalla tasca. Stava vibrando: era un messaggio di Black.

"Stammi bene, Malik. Sono contento per te"

Zayn aggrottò la fronte.
-Che c'è?- Si allarmò Liam. Nello stesso momento, Harry sussultò, guardando sopra la testa di Zayn con gli occhi spalancati.
-Harry! Che succede?- Si agitò Louis, in apprensione.
Attutito dalla musica, sentirono il colpo sordo di uno sparo.

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