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“- Cambierà , col tempo. Il tempo cambia ogni cosa.
- È quello che dicono, ma non è vero. Saper reagire cambia le cose, restare immobili lascia ogni cosa così com'è.”
— Dr. House

Come ogni mattina la sveglia torna a suonare senza un vero motivo apparente, facendomi aprire gli occhi e facendomi restare immobile ad osservare il soffitto bianco.
Non lavoro tutti i giorni e anche se ci sono volte in cui lavoro per un po di giorni consecutivi, questo non succede tutte le mattine, credo che il fatto di mettere la sveglia ogni mattina alla stessa ora sia diventata un'abitudine.
Mio padre da piccola, quando mi lamentavo di dovermi svegliare presto per la scuola, mi diceva che il mio 'orologio biologico' si sarebbe abituato ben presto all'ora in cui sarei dovuta svegliarmi, per quanto presto o tardi sarebbe stato.
In realtà continuo a non riuscire a svegliarmi ad una certa ora, o almeno non prima delle 9 se non devo lavorare, ma la sveglia resta sul comodino pronta a suonare.

In situazioni come queste, quando inizio ad osservare il soffitto, mi rendo relamente conto di che cosa ho costruito intorno a me, non è semplicemente la mia vita, c'è come un muro, un muro che neanche io sono in grado di superare, guardo le pareti bianche intorno a me e mi sento come intrappolata in una realtà monotona, fatta di abitudini, anche avendo probabilmente tutto ciò di cui ho bisogno per sentirmi felice.
Vorrei potermi svegliare la mattina e sapere di dover fare qualcosa, svegliarmi e fare qualcosa di diverso, svegliarmi per un motivo, coltivare un hobby un interesse o semplicemente per distrarmi dalla monotonia dei giorni che passano, la fotografia è una delle poche cose che mi è rimasta a cui tengo veramente.

Mi alzo in piedi e mi metto le pantofole ai piedi.
Esco dalla mia stanza e scendo al piano di sotto.
In cucina c'è solo Marta, già perfettamente vestita e truccata per il lavoro.

Questa distanza che si è creata tra me e lei è insopportabile, lei è la mia migliore amica, con lei ho vissuto tutta la mia vita, lei c'è sempre stata, in ogni caso, in ogni motivo e contesto e sono consapevole del fatto che tutto quello che sta succedendo con Cameron sta influendo me e il mio modo di rapportarmi e relazionarmi con gli altri.
"Buongiorno"le dico sedendomi di fronte a lei a tavola.
Marta "Ciao"dice con tono freddo mentre continua a tenere gli occhi sul suo telefono.
Marta "Cosa c'è?"dice poi con tono interrogativo notando il mio sguardo puntato su di lei.
Scuoto la testa e le dico "Mi dispiace"
Marta "Per cosa?"
"Per ieri. Mi rendo conto di come io stia sfogando quello provo su di te, ma tu non hai nulla a che fare con tutto questo."
Marta "Non sono arrabbiata, ed hai ragione, io non posso capire quello che tu provi, ma tu si. Puoi capirlo e puoi fare in modo che non ti faccia più star male."
"Delle volte preferisco non capirlo"
Marta "Quando deciderai di farlo io ci sarò, ci sarò sempre per te."dice e ci alziamo contemporaneamente per abbracciarci.

Dopo poco torniamo a sederci e Marta finisce la sua colazione.
"Devi andare a lavoro?"
Marta "Si ma tra un'ora"
"Posso venire con te?"
Marta "Come mai questa improvvisa richiesta?"chiede un po confusa.
"Ho voglia di fare qualcosa di diverso"affermo.
Marta "Okay, allora conviene che tu vada a vestirti perché l'autobus passa fra mezz'ora"
"Ci vado subito"dico alzandomi dalla sedia e correndo verso il piano di sopra.
//

Marta's Pov
Siamo appena arrivate in negozio e Sofia ha un'aria parecchio spaesata in mezzo a tutti gli strumenti musicali che ci sono.
Capisco il suo disagio in questo negozio, dopotutto l'unico strumento che ha mai tenuto fra le mani era un flauto durante il periodo delle medie ma non capisco perché si metta a toccare ogni cosa.
Non ha mai provato ad avvicinarsi all'ambito musicale, a lei piace ascoltare e guardare ciò che succede, per questo è una fantastica fotografa, a me piace creare, mettere insieme note che esprimono sensazioni, parole, stati d'animo, persone.

Le ho detto che oggi avrei fatto solo il turno di mattina e che quindi non mi sarei dovuta fermare qui anche per mangiare, ma non sa che mentre lei era in bagno a prepararsi ho chiamato Tara e Michelle.
So quanto lei abbia bisogno di qualcosa che le faccia dimenticare tutto per un po di tempo e credo che quello che le ho organizzato le faccia smettere di pensare a tutto almeno per qualche ora.

Sofia's Pov
Questo posto è enorme e ci sono strumenti che non ho mai visto, non pensavo neppure esistessero alcuni di questi.

Marta mi osserva da lontano stranita e con sguardo quasi preoccupato e in questo momento mi sento un elefante in una cristalleria ai suoi occhi e in realtà non potrei darle del tutto torto.
Marta "Cosa fai?"chiede avvicinandosi a me.
"Cerco di prendere confidenza con l'ambiente"
Marta "E riesci a prendere confidenza con l'ambiente toccando gli strumenti con sopra il cartello 'Non toccare'?"mi chiede accentuando il fatto che non avrei dovuto toccare le cose che ho toccato e quasi fatto cadere.
"Mi intrigano questi cartelli"dico ironica quasi per giustificarmi.
Marta "Potrebbe intrigarti suonare un triangolo in un angolo senza nessuno strumento che ti circonda?"dice sventolando davanti a se un triangolo.
"Okay ho capito, smetto di toccare tutto"dico e Marta annuisce e raggiunge un cliente appena entrato in negozio che le chiede un consiglio nella scelta di un ukulele.
//
"Torniamo a casa?"dico a Marta una volta essere uscite dal negozio.
Marta "No"dice tranquilla.
"Come no?"le chiedo confusa.
Marta "Andiamo al mare"dice continuando a camminare.
"Ah e come vorresti arrivarci? A piedi, in autobus o facendo auto stop?"chiedo ironica.
Marta "Andiamo in auto"
"Quale auto?"
Marta "Quella di Michelle"
"Ma Michelle non ha un auto"
Marta "Trevor si"
"Non credo che Trevor presti la sua preziosa auto a Michelle"
Marta "Non ne sarei così tanto sicura."dice voltandosi verso un auto da dove escono Tara e Michelle.
Ci vengono incontro e abbracciano me e Marta.
"Che cosa ci fate qui?"dico sorridendole.
Tara "Andiamo al mare no?"dice con tono ovvio.
"Come sei riuscita a farti prestare l'auto da Trevor?"chiedo piacevolmente sorpresa.
Michelle "Tranquilla ho le mie strategie"dice facendomi l'occhiolino.
Marta "Allora andiamo?"ci esorta Marta.
Michelle "Tutte in auto"ci urla con tono entusiasto.

In questi momenti mi rendo conto di quanto siano speciali le persone che mi circondano e a cui voglio bene, e a come riescano a farmi star bene anche con le piccole cose.
Quando parlo di monotonia, tempo, cose che mi bloccano dal fare altre cose, loro non sono presenti nel discorso, loro riescono a far crollare il muro e a far cessare la monotonia, sono un discorso a parte ed io ho bisogno di questi tipi di 'discorsi', di queste cose che fanno stare bene.

Spazio autrice
Come stateee?
Spero stiate bene❤
Questo capitolo non contiene molti "argomenti" perché questa settimana sono stata molto occupata ma ho comunque cercato di fare un capitolo accettabile.
Spero possa piacervi.

Comunque ci tenevo a dirvi che delle volte mi dilungo su determinati particolari per gestire la lunghezza della storia quindi vi chiedo scusa se diventa noioso leggere determinate cose.
Detto questo, vi ringrazio ancora per il supporto che mi dimostrate.
Baci Fra🌌🌸

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