Anno 2022

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*INIZIA LA SECONDA PARTE DEL LIBRO*
Pov's Ornella
-Dai stupido pinguino, muovi il culo!- dissi rivolta a Ben incavolata nera. Possibile che dorma più di me? Entra proprio in letargo quando si addormenta. Lo sentì lamentarsi sotto le mie imprecazioni e girarsi dall'altro lato del letto. Voleva la guerra? Guerra avrà. Uscì dal bagno e prendendo la rincorsa, mi lanciai come un sacco di patate su di lui. Ovviamente essendo molto leggera, lo schiacciai completamente facendolo diventare tutt'uno con il materasso del letto d'albergo. Lo sentì Tossire per il brutto impatto e aprire gli occhi di scatto. Mi guardò imbronciato, allora sorrisi trionfante, e cercai di alzarmi, ma le sue mani sui miei fianchi me lo impedirono categoricamente. Mi guardò con un ghigno stronzo in volto e in un attimo mi ritrovai sotto di lui. Subito mi ritrovai le sue labbra sulle mie. <È sempre il solito> pensai tra me e me, sorridendo sulle sue labbra in modo spontaneo. La nostra relazione era ancora come sei anni fa, non era cambiata di una virgola, anzi era diventata ancora più forte. Ad un certo punto strabuzzai gli occhi, ricordandomi che eravamo in fottuto ritardo, allora mi staccai da Ben e dissi
-Mi dispiace dirlo ma ti ricordo che il volo è alle 10.38 e sono le 9.45!- mi guardò accigliato per qualche secondo, poi sbuffò e di malavoglia si alzò da me, entrando in bagno. Chiamai la Hall dell'Hotel e ordinai la colazione in camera, assicurandomi che in cinque minuti fosse arrivata, eravamo già abbastanza in ritardo. Presi il mio cellulare dal comodino, e senza volerlo urtai qualcosa che era li accanto e cadde. Mi chinai e lo presi tra le mani: il mio anello. Sorrisi e mi sedetti sul letto, fissandolo mentre lo rigiravo tra le dita. Il mio diciottesimo compleanno è stato davvero indimenticabile, adesso a distanza di due anni, non smetterò mai di pensarlo. Ero solo una ragazzina quando ho incontrato Benji per caso, per me era solo un idolo, ma sapete com'è... la vita è completamente imprevedibile. Adesso io ho ventun anni e Ben ventinove. In questi sei anni ho visto Benji diventare sempre più conosciuto, fino ad arrivare a fare concerti e apparizioni in vari paesi che non siano l'Italia. Chi l'avrebbe mai detto che Benji e Fede, quei due ragazzini, sarebbero mai diventati così importanti un giorno? Adesso sono entrambi due uomini, e ogni giorno che passa penso che tutto questo non me lo sarei mai aspettata. Ho visto Benji a pezzi, stanco, l'ho visto in momenti di crisi, quando avrebbe voluto mollare tutto, e io l'ho sempre sostenuto. Molte volte mi ha dimostrato quanta gratitudine ha nei miei confronti, ma io non mi sento causa di nulla, sto accanto a lui sempre perché lo amo, e ormai è palese. Con lui sono cresciuta, ho viaggiato, ho pianto, ho sorriso, ho vissuto. Quante volte avrei voluto mollare tutto anche io, ma non l'ho fatto perché il nostro amore era più forte. Quante volte sarei voluta ritornare alla mia comune vita da studentessa senza l'oppressione della fama di Benji che ovviamente colpiva anche me stando al suo fianco. Quante volte mi sono sentita ferita dalle cattive parole e dagli insulti della gente solo perché sono la sua fidanzata. Che dire? Dopo tutte queste prove ed ostacoli, sono sicura che posso passare la mia vita con lui.
Sobbalzo improvvisamente, troppo assolta nei miei pensieri, quando bussano alla porta. Infilo l'anello al dito e vado ad aprire, prendendo la colazione dalle mani del ragazzo che me l'aveva portata, ringraziandolo. Chiusi la porta e posai la colazione sul tavolino, neanche il tempo di dire a Ben che era arrivata la colazione, che uscì dal bagno con un grande sorriso, dicendo
- Che odore di cornetti delizioso, sono al cioccolato, vero?- mi domandò facendomi spuntare un piccolo sorriso sulla faccia. Annuì e mi sedetti di fronte a lui, mangiando di fretta il cornetto. Appena entrambi finimmo, prendemmo le valigie e uscimmo fuori dalla camera. Arrivati fuori l'Hotel, dopo avere consegnato le chiavi all'Hall, uscimmo fuori e salimmo sulla macchina posteggiata davanti l'Hotel. Ci dirigemmo verso l'aeroporto, pronti per un altro viaggio, ma che sta volta ci avrebbe riportati a casa, finalmente.

Lessi l'insegna Palermo appena atterrati, e sorrisi. Era da tre mesi che non vedevo la mia famiglia a causa di alcuni impegni di ogni giorno. Finalmente Ben e Fede si erano presi un periodo di pausa, giusto due mesi, è da due anni che non se ne prendevano una. A proposito... Fede e Gaia erano atterrati? Si, erano con noi in Hotel, solo che loro avevano deciso di farsi una vacanza di una settimana alle Canarie e poi sarebbero scesi a Palermo. Ovviamente noi saremmo andati anche a Modena per andare a trovare i genitori di Benji, ma aveva insistito prima scendessimo a Palermo. Prendemmo un taxi, e in dieci minuti circa ci portò a casa. Arrivai davanti la porta di casa mia, prima di bussare, pensai ad una cosa soltanto: finalmente a casa.

Si, sono tornata! Amatemi troppo, ok? Va bene, mi placo. Allooora, avrei voluto pubblicare il secondo libro più avanti, ma il mio cervello è in sovrappeso di idee, quindi se non lo svuotavo sarebbe esploso. Il capitolo non è esattamente la lunghezza degli altri, ma è il primo del libro, e dovevo fare una specie di introduzioni riassuntiva. Mi è mancato troppo scrivere, i'm happy bitch!
Sti cazzi😘 (mi era mancato pure questo!).

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