Un anno dopo...
Pov's Ornella
Posai il mazzo di rose rosa sulla roccia fredda della lapide. Asciugai la lacrima malinconica che scese sulla mia guancia e mi misi dritta sulle mie gambe. Oggi era un anno dalla morte di Gaia, un anno da quando la mia migliore amica, nonché mia sorella e compagna di vita e di cazzate è morta. Ben mi strinse a se in un abbraccio rassicurante. Mano nella mano, percorremmo il viale di ghiaia del cimitero e arrivammo all'ingresso. Salimmo nella macchina oscurata e l'autista partì. Dopo quel giorno, Ben aveva continuato a lavorare nel mondo dello spettacolo come attore, presentatore e modello, mentre con Fede, avevamo staccato i contatti. Dopo la notizia, aveva avuto il coraggio di presentarsi al funerale. Dopo una lunga litigata, era sparito dalla nostra vista, tornandosene in Argentina a continuare la sua carriera da vero vigliacco. Finalmente tornammo a casa, proprio così, a casa. Dopo avere lasciato il suo ruolo da chitarrista in Benji e Fede, Ben aveva acquistato una villa a Roma, e ci eravamo trasferiti li. Anche se continuava a lavorare, avevamo trovato una stabilità di vita tutta nostra. Era stata una giornata lunga, e adesso erano le 18.30. Ormai era diventato buio fuori, Gennaio era alle porte. Entrai in bagno e iniziai a riempire la grande vasca da bagno con acqua calda e tanto bagnoschiuma. Amavo la sensazione dell'acqua calda sulla pelle. Una volta piena la vasca, mi spogliai e mi immersi fino al mento, poggiando la testa sul bordo. Involontariamente mi appisolai, lo capì quando un brivido di freddo percorse la mia schiena. Mi stropicciai gli occhi e mi misi seduta. Ero ancora dentro la vasca, e l'acqua era diventata ghiacciata. Sicuramente era passato molto tempo da quando ero li dentro. Uscì dalla vasca e mi infilai l'accappatoio rosso che precedentemente avevo preparato. Indossai le pantofole e uscì dal bagno, cercando Ben, mi stranizzava il fatto che non mi fosse venuto a cercare. Arrivai all'ingresso di casa e sorrisi quando lo vidi. Era coricato sul divano del salotto mentre dormiva con la bocca aperta e un braccio sugli occhi. Sembrava un bambino a volte, però ormai era un uomo, e molti atteggiamenti e cose di lui me lo facevano pensare. Lo coprì e andai in camera mia per vestirmi. Indossai la mia camicia da notte di seta nera e feci la svolta del letto, pronta a coricarmi. Mi girai per mettere a carica il mio cellulare e sobbalzai trovando Ben sulla soglia della porta mentre mi fissava. Lo guardai interrogativa per alcuni secondi e poi gli dissi
- Ehy, che ci fai qui? Ti ho per caso svegliato?- domandai con un pizzico di stupore. Si avvicinò a me e mi diede un veloce bacio per poi dire
- Ero già sveglio a dire il vero, volevo parlarti, bhe, ad essere sincero non volevo proprio parlare, ma magari...- disse avvicinandosi a me con un sorriso pervertito sul volto. Si fermò a due centimetri da me e mi squadrò da capo a piedi, poi disse
- Perché quando pensi che non ti veda ti metti questo genere di pigiama?- mi domandò facendomi arrossire. Non smetterò mai di vergognarmi dei suoi sguardi su di me. Alzai gli occhi al cielo dopo essere tornata in me, e mi infilai sotto le coperte, seguita a ruota da lui. Gli diedi le spalle, e quando pensavo che dormiva, sentì due mani tirarmi a se facendomi scontrare contro il suo petto. Sorrisi e mi girai verso di lui, accorgendomi che aveva messo il broncio come un bambino che era stato ignorato. Gli diedi un bacio a stampo per farmi "perdonare" ma non si accontentò. Continuò a baciarmi e mi schiacciò sotto di lui, approfondendo sempre di più quella situazione. Eravamo entrambi mooolto presi dalla situazione. Mentre stavo per togliergli la maglietta, mi guardò dritto negli occhi, e disse la cosa più improbabile che potessi sentire in quella situazione
- Vuoi diventare mia moglie?- mi domandò con voce bassa quasi sfiorando le mie labbra. Il mio cervello mi mandò un input, realizzando quello che aveva appena detto, e annuì energicamente stringendolo a me, poi riprese a baciarmi.Erano le 3.00 di notte, ed ero sdraiata sul letto con la testa di Ben sul petto. Pensavo a quello che mi aveva chiesto. Ovviamente me lo aveva già proposto ufficialmente tre anni fa, ma non avevamo MAI preso seriamente in considerazione di sposarci. Dopo tanti pensieri felici, finalmente mi addormentai.
Ore 08.39
La leggera luce che filtrava dalla serranda non completamente chiusa, pizzicò i miei occhi, facendomeli aprire. Mi stiracchiai come un orso bruno e con una grazia che nemmeno immaginate, e mi misi seduta con le spalle contro il cuscino. Mi girai verso destra e...Ben non c'era. Già sveglio? Fa passi da gigante quel ragazzo. Dalla porta vidi entrare proprio lui con un vassoio in mano pieno di cibo buonissimo. Non ci posso credere, davvero mi aveva portato la colazione in camera? Non era nemmeno il nostro anniversario. Lo ringraziai appena posò il vassoio con delicatezza sulle mie gambe e si sedette sul bordo del letto, accanto a me. Siccome vide la mia confusione, disse
- Tra poco sarai mia moglie, devo viziarti in qualche modo!- esclamò ovvio. Davvero voleva sposarmi allora? Quindi non era semplicemente preso dal momento la sera precedente?. Era un sogno, ne ero sicura. Iniziai a mangiare e appena finito, tutto stranamente buono, mi alzai e andai a prepararmi per affrontare quella giornata. Indossai una canottiera corta bianca con un giacchettino grigio di lana; una gonna a vita alta nera e un paio di stivaletti neri di pelle.Non mi truccai e uscì dal bagno. Subito Ben mi propose di uscire dato che quel giorno era libero per entrambi, così accettai. Girammo per il centro di Roma, come sempre pieno di gente, e per caso passammo da un atelier di abiti da sposa. Non so perché mi fermai ad osservare la vetrina, e ne rimasi incantata. Ad un certo punto sentì Ben dire
- Ti porterò in un atelier così grande che non saprai scegliere l'abito per te.- disse facendomi girare di scatto verso di lui. Cosa? Adesso? Ma non sapevamo nemmeno la data del matrimonio. Mi prese per mano, e mi trascinò su un Taxi. Restai in silenzio, curiosa di scoprire dove mi avrebbe portata. Appena arrivati, restai di stucco. Davanti a me si ergeva un'enorme struttura raffinata, sembrava più una location o un castello, ma non un atelier. Mi girai verso Ben, e restai con le parole sulla punta della lingua quando lo vidi in ginocchio. Dalla tasca del giubbotto nero tirò fuori una rosa rossa. La porse verso di me, e in un attimo notai qualcosa di luccicante sui suoi petali. Davanti a me c'era un anello con tre brillantini a destra e tre a sinistra, con uno grande centrale. Restai ferma con le mani sul volto, finché disse
- Ornella, vorresti sposarmi a breve e vivere per sempre con me?- mi domandò facendomi spostare l'attenzione su di lui. Sussurrai un si emozionato, e afferrai la sua mano tesa verso la mia. Mi infilò l'anello all'anulare, e si alzò cogliendomi in un abbraccio pieno di felicità.
Questo ragazzo è imprevedibile. Con lui sono cresciuta, e adesso, ufficialmente, sono pronta ad avere una famiglia con lui.Sono tornata ragazze! Parto dal presupposto che il concerto è stato F-A-N-T-A-S-T-I-C-O. Ho fatto la fila per dodici ore in piedi e ne è valsa la pena perché mi sono ritrovata vicinissima al palco, questa foto ne è la prova:
D'altronde Fede mi ha messo mi piace e io alsnaknzk SCLERO TANTISSIMISSIMISSIMISSIMISSIMO. Ho reso l'idea? La musica alta, i ballerini, la voce di Fede, l'energia di Ben, gli ospiti speciali, LO STADIO IN SUBBUGLIO. Il concerto più bello di sempre. Ok, mi riprendo. Il capitolo spero vi piaccia. Per adesso ho tantissime idee per la mente e spero di non deludervi. A presto!
Sticazziiii😃
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Tutto Per Un Errore ||completa||
Fanfiction"Lo amavo, lo amavo tanto: amavo i suoi occhi verdi, i suoi capelli che non erano mai a posto, il suo modo di fare, il suo sorriso. Lo amavo, lo amavo tanto. E ad oggi non sono sicura di aver mai smesso di farlo." Il più grande sogno di una ragazza...