Capitolo sei

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Ore 20:05
Uscii dalla vasca da bagno, mi asciugai e mi vestii. Decisi di fare una passeggiata.
Prima di uscire avvisai il Professore che non mi sarei fermata a cena.
Camminavo su una stradina sterrata, con un vento leggero e caldo che mi spostava i capelli.
La luna era già presente nel cielo blu.
Ogni tanto vedevo passare delle lepri: erano così carine.
Mi sedetti ai piedi di un ciliegio. Ammirai i suoi fiori rosa: così graziosi...
Portai al mento le ginocchia, sulle quali lo appoggiai, e tenni le gambe con le braccia.
In quel posto regnava un piacevole silenzio. Le uniche cose che si sentivano erano i rumori della natura, come qualche lupo che ululava oppure il semplice movimento delle foglie degli alberi.
Il mio telefono squillò: era Logan.
Ero indecisa se rispondere o no, ma alla fine risposi.
<<Pronto?>>
<<Hey, perché non ti sei fermata?>>
<<Volevo stare un po' da sola. Tutto qui.>>
Iniziai a sentire dei passi dietro di me e un lieve sorriso si posò sulle mie labbra. Riagganciai la chiamata.
<<Come mai anche tu qui?>>
<<Volevo stare da solo.>>
<<Ci sono io, quindi non sei solo.>>
<<Mi correggo: solo con te.>>
<<Motivazione?>>
<<Curiosa come sempre eh?!>>
<<Beccata.>>
Calò per qualche secondo un sonoro silenzio, ma poi Logan ruppe il ghiaccio.
<<La conobbi qui, nella scuola. Era fidanzata con Scott, ma sinceramente poco mi importava. Mi piaceva davvero tanto e avrei fatto di tutto pur di prendermela nonostante volessi rimanere fedele a Scott.>>
Realizzai che stava parlando di Jean.
<<E alla fine ci sei riuscito?>>
<<Non tutte le storie hanno un lieto fine, no?>>
<<Cosa successe allora?>>
<<Si alleò con Erik. I suoi poteri divennero più forti e di conseguenza anche lei. Cercai di riportarla alla scuola, ma fu come se avesse trovato un posto migliore.
Una sera, durante una battaglia, si schierò contro di noi. Tentai di fermarla e l'unico modo fu quello di... ucciderla.>>
Erik non mi aveva mai parlato di Jean. Pensai.
<<Mi dispiace...>>
<<Già... ma era la cosa giusta da fare.>>
Ci guardammo intensamente. Lui puntò soprattutto le mie labbra e poi i miei occhi.
Si avvicinò sempre di più a tal punto da poter percepire il suo profondo respiro.
Riuscivo a sentire i suoi battiti che acceleravano e di conseguenza accelerarono anche i miei. Lo baciai.
Misi una mano dietro la sua nuca e lo attirai a me. Con le sue mani mi strinse la vita.
Mi misi a cavalcioni su di lui continuando a baciarlo. Mi staccai per un secondo e gli sorrisi come fece anche lui.
<<Roxana.>>
<<Si?>>
<<Più tardi sei libera?>>
<<E cosa dovrei fare? Ahah.>>
<<Allora aspettami nella tua stanza. Porterò qualche birra e due pizze.>>
<<Contaci.>>
***
Mentre aspettavo l'arrivo di Logan, decisi di migliorare l'atmosfera nella mia stanza. Abbassai le luci di qualche tono e accesi due candele che profumavano di ciliegie.
Sentii bussare alla porta e capii che era lui.
<<Hey.>>
Gli stampai un bacio sulla guancia.
Ci sedemmo sul tappeto e cominciammo a deliziare le nostre pizze.
<<Hai preparato tutto questo per me? Così mi fai sentire troppo importante. Beh, ora che ci penso è quello che sono.>> disse con un'aria da sbruffone.
Scoppiammo in una risata.
<<Ti ha visto qualcuno entrare?>>
<<E anche se fosse?>>
<<Curiosità.>>
<<Comunque no.>>
Stappai il tappo della mia birra: una bionda.
<<Mi leggi nella mente?>>
<<Magari! Vorrei proprio sapere cosa ne pensi di tutto questo, di me. Perché?>>
<<Perché hai azzeccato il tipo di birra che adoro, cioè la bionda. E comunque non penso che ci sia da spiegare niente di quello che penso di te.>>
<<Ah no?! Come mai?>>
<<Perché ormai lo sai.>> dissi fissando il tappeto sotto di me con un piccolo sorriso per poi guardare Logan.
Subito dopo mi alzai e mi avvicinai alla finestra che dava su una vista pazzesca. Continuai a sorseggiare la mia birra.
Sentii anche lui alzarsi e venire verso di me.
Mi cinse la vita, mi spostò i capelli su un lato e cominciò a lasciarmi dei baci sul collo.
Sospirai e mi girai verso di lui.
Mi baciò. Fu un bacio molto passionale.
Mi prese in braccio e mi buttò sul letto.
<<Sei bellissima.>> disse riprendendo a baciarmi il collo.
Spostai il mio viso verso il suo come per richiamarlo; gli morsi il labbro.
<<Non farlo più oppure sarò obbligato a non fermarmi.>>
<<E chi ha detto che lo devi fare?>>
Gli rimorsi più volte il labbro.
Mi sfilò di dosso i vestiti denudandomi.
Anche io feci la stessa cosa con lui: gli tolsi i jeans, i boxer e la maglietta osservando i suoi addominali che accarezzai subito dopo.

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