Capitolo otto

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Arrivai a destinazione e pagai l'autista. Di fronte a me vi era un alto palazzo che poteva avere più o meno trenta piani.
Entrai nel palazzo e la prima cosa che vidi furono i dipendenti di quel posto: indossavano un completo bianco e portavano con se una cartellina. Inizialmente mi ricordarono i dottori dell'ospedale psichiatrico dove mi portarono i miei genitori da piccola.
<<Buongiorno.>> dissi ad uno dei tanti dipendenti. Sinceramente non sapevo come chiamarli se non così.
<<Salve! È venuta a trovare un parente?>>
<<In realtà no. Volevo far parte di questa... comunità?>>
<<Si in effetti ci facciamo chiamare così. Ad ogni modo non c'è problema. Mi segua, vedo se abbiamo stanze disponibili.
<<Grazie.>>
Lo seguii fino al suo ufficio. Accese il suo portatile e cominciò a scrivere qualcosa.
<<Allora... abbiamo disponibili ancora le stanze 456 e 512. La prima ha la vista sul traffico della strada e la seconda sul parco sul retro.>>
La mia immagine da ospedale svanì dopo la sua ultima frase: ora mi dava l'impressione di un hotel.
<<Decida lei, a me basta un posto per dormire.>>
<<Bene allora le do la chiave della stanza 512. Si trova al sesto piano.>>
Presi la chiave magnetica e lo ringraziai.
Ormai dentro la stanza, mi gettai sul letto.
Continuavo a pensare a ciò che avevo appena fatto: lasciare la scuola e i miei amici, ma soprattutto lasciare Logan.
Presi il mio cellulare e vidi sette chiamate perse dall'uomo che ormai era sempre presente nei miei pensieri.
Avrei potuto richiamarlo, ma a cosa sarebbe servito? Preferivo che si scordasse di me per non correre nessun pericolo...
                                         ***
I giorni passavano, ma le chiamate perse da Logan no, quelle erano sempre presenti.
Mi limitavo ad ascoltare i suoi messaggi nella mia segreteria telefonica, solo per risentire la sua voce almeno in quel modo.
Scesi al piano terra dove mi aspettavano Carl e Selena: un ragazzo e una ragazza che avevo conosciuto qui.
<<Buongiorno ragazzi.>>
<<Hey Rox, tutto bene?>>
<<Se per bene si intende continuare a rifiutare le chiamate di Logan, allora per niente.>>
<<Non gli hai ancora detto nulla?>>
<<Come potrei?>>
<<Si starà chiedendo dove sei, almeno digli che te ne sei andata e trova una scusa.>>
<<Ecco...>> dissi nell'esatto momento in cui Logan mi chiamò.
<<Avanti rispondi!>>
<<No.>>
Vidi avvicinarsi verso di noi una ragazza: alta più o meno come me e uno sguardo quasi infastidito.
<<Tu devi essere Roxana.>>
<<Ci conosciamo?>>
<<Beh, io so chi sei.>>
<<Io però non conosco te, quindi tu sei...>> la invitai a presentarsi.
<<Mi chiamo Barbara, anche io sono come te.>>
<<Frequentavi anche tu la scuola per mutanti?>>
<<Si ma non di recente. È da tre anni che non la frequento più.>>
<<Perché sei venuta da me?>>
<<Per dirti che ho ricevuto una chiamata da... Erik. Lo conosci?>>
<<Avrei voluto non conoscerlo mai.>>
<<Beh mi dispiace per te, ma questo messaggio devo dartelo comunque. Erik ha detto che si è stancato di questa lunga attesa e ti da solo più 72 ore per consegnargli tu sai chi. Se non lo farai io dovrò consegnare te, morta.>>
Detto questo abbandonò la sala.
<<Devi trovare un modo per ingannare Erik.>> disse Selena.
<<Hai in mente qualcosa?>> chiese Carl a me.
<<Forse so cosa fare.>> risposi.
Presi l'ascensore per tornare in camera mia, ma quando aprii la porta...

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