I giorni passavano e la scadenza della missione era sempre più vicina.
Ad un certo punto mi arrivò una chiamata. Era ancora lui: Erik.
Mi stava assillando troppo con le sue continue chiamate... non lo sopportavo più. Il punto è che mi chiedeva sempre la stessa cosa:
<<Stai procedendo con la missione?>>
<<Sì.>> mentii <<Concedimi ancora qualche settimana. Per favore.>>
<<Va bene.>>
<<Sul serio?>>
<<Capisco che tu sia rimasta sorpresa per la mia risposta, ma non gioire tanto perché sarà l'ultima richiesta che accetterò. L'ho fatto semplicemente perché ho avuto dei contrattempi e ho bisogno anche io qualche settimana.>>
<<Grazie Erik.>>
<<Hai tre settimane a partire da adesso. Resta nella scadenza o saranno guai anche per te. Ci vedremo a Brooklyn.>>
<<Certo...>>
Attaccai la chiamata e scesi nell'atrio.
Se ve lo steste chiedendo, sì, non sono più tornata nella scuola. Ho preferito restare qua per cercare di far allontanare Logan da me, per quanto difficile sia...
Mi manca tutto di lui... tutto.
Una volta scesa mi sedetti su una poltrona voltata verso la portafinestra che dava sul giardino posteriore. Fissavo il vuoto immaginando di stare seduta su una coperta insieme a Logan mentre gustiamo delle fragole ricoperte di cioccolato, preparate da lui stesso.
Mi ero isolata completamente. Non parlavo più con nessuno, nemmeno con le persone che avevo conosciuto qui.
Le uniche cose che facevo erano: pensare a lui, andare in giardino e stare di sotto o nella mia stanza. Mangiavo poco e niente e cominciai a soffrire di insonnia. Incubi su incubi mi perseguitavano senza lasciarmi riposare.
***
Quattro giorni dopo...Avevo bisogno di vedere Logan. Subito.
Decisi di cambiare il mio aspetto. Mutai in una ragazza completamente diversa da me: capelli biondi, occhi scuri e più bassa.
Mi avviai verso la scuola e nel giro di venti minuti ero arrivata.
Restai ferma davanti all'entrata a fissare l'edificio.
All'improvviso qualcuno attirò la mia attenzione.
<<Permesso.>>
Riconobbi quella voce. Era lui.
<<Si scusa.>>
<<Come hai detto?>>
<<Ti ho chiesto scusa.>>
<<Oddio... perdonami.>>
Non capii. Ero abbastanza confusa.
<<È che hai la voce simile ad una persona che conosco.>>
<<Beh, di sicuro non sono quella persona.>>
<<Già...>> disse proseguendo in avanti.
Ad un certo punto si fermò e si voltò.
<<Non ti ho mai vista qui. Sei nuova?>>
<<In realtà sono venuta qui solo per curiosità. Ho sempre sentito parlare di questa scuola e volevo vederla.>>
<<Da dove vieni?>>
"Non dire Manhattan. Non dire Manhattan" pensai.
<<Manhattan.>>
<<Manhattan?>> mi guardò confuso.
"Oh cazzo"
<<Volevo dire Boston. Manhattan è dove sono nata.>> cercai di rimediare dicendo la prima cosa che mi venne in mente.
<<Ah va bene.>>
*Sei Roxana, ne sono sicuro. So che riesci a sentirmi. Quindi smettila di fingere*
"Disse" guardandomi fisso negli occhi.
<<Cosa c'è?>> chiesi.
<<So chi sei.>>
<<Davvero?>>
<<So che sei Roxana.>>
<<Chi? Io mi chiamo Julie.>>
<<Non mi prendi per il culo.>>
<<Hey! Abbassa i toni con me.>>
<<Dura proprio come lei... tu vieni con me.>>
Mi prese per il polso e mi trascinò dentro la scuola. Capii che mi stava portando dal Professore quando aprii la porta del suo ufficio.
<<Professore. È importante.>>
<<Cosa succede?>>
<<Mi dia la conferma che questa ragazza è Roxana.>> disse tenendomi ancora per il polso.
*Professore, la prego. Non dica a Logan che sono io. Gli ho detto che mi chiamo Julie.*
<<Tu sei Julie, giusto?>>
<<È quello che ho cercato di fargli capire.>>
Lasciò la presa.
<<Julie, emh... mi dispiace. Davvero...>> detto questo uscì dalla stanza.
<<Grazie.>> sussurrai per poi andarmene.
Nel momento in cui ripercorrevo il corridoio per uscire dalla scuola, vidi Logan nella sua stanza. Lo vidi passarsi una mano tra i capelli e sul viso per asciugare le lacrime mentre continuava a tirare pugni al muro.
Non riuscivo a vederlo così stravolto, ma era meglio così. Per stare al sicuro doveva stare lontano da me. Forse per un bel po'... forse per sempre...

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The Last X-Men
Fanfic[COMPLETA] Roxana: 25 anni, mutante. Ha una missione ben precisa da compiere, ma riuscirà a portarla al termine? O qualche sentimento la bloccherà?