Capitolo venti [Finale]

846 30 6
                                    

Scott's p.o.v.

Ororo continuava ad andare avanti e indietro per la stanza. Si vedeva che non era per niente calma.
A volte si mangiava le unghie per la tensione e poi riprendeva la sua camminata veloce.
<<Ororo.>>
Non rispose.
<<Ororo ascoltami.>>
<<Che c'è?>> si fermò e mi guardò.
Mi avvicinai a lei e le presi le mani.
<<Devi stare tranquilla.>>
<<Come faccio a stare tranquilla? Logan è nei guai e non non stiamo facendo nulla! Ce ne stiamo qui ad aspettare chissà cosa. Mi chiedo come tu possa restare così calmo.>>
<<Ti ricordi cos'ha detto quell'uomo prima? Che voleva solo lui.>>
<<Certo! Per ucciderlo insieme a Roxana!>>
<<Ascoltami! Abbiamo fatto bene a lasciarlo andare da solo, ne sono sicuro.>>
<<Dovremmo andare da loro e aiutarli. Me lo sento, sono in pericolo.>>
<<Invece no.>>
<<E perché no?>>
<<Perché sento che se andiamo non servirà a niente e magari sarà allora che moriranno.>>
<<Oltre a sparare laser dagli occhi, sei pure sensitivo ora?>>
<<Dobbiamo solo aspettare che tornino.>>
<<Vorrei crederti. Vorrei credere che non gli stia succedendo niente...>>

Roxana's p.o.v.

Sentivo dei passi al di fuori della stanza in cui mi trovavo. Ad un certo punto, la porta si aprì.
<<Bene bene bene Roxana. Ti sei riposata abbastanza? Perché voglio che quando ti ucciderò tu sia perfettamente lucida e cosciente. Voglio sentirmi dire "Ti prego, basta">> disse con tono femminile <<Voglio sentirti e vederti soffrire.>>
<<Allora cosa stai aspettando Erik? Fallo.>>
<<No! Non ci siamo per niente! Avresti dovuto dirmi "Ti supplico non farlo!">>
<<Ti supplico non farlo!>> lo presi in giro.
All'improvviso mi prese la gola fra le sue mani e disse: <<Ti conviene non scherzare con me. Credimi, non appena comincerò, i tuoi lamenti e le tue preghiere saranno più che vere e sincere.>>
Mollò la presa.
<<Cominceremo da qui, dal ventre. Hey tu, passami quel coltello.>>
Erik si rivolse ad un suo uomo. A differenza degli altri era... umano.
<<Questo qui capo?>>
<<No idiota! L'altro!>>
<<Questo?>>
<<Come non detto... devo fare sempre tutto io. Non so cosa mi sia passato per la testa il giorno in cui ho deciso di reclutarti. Va fuori! Continuerò da solo.>>
<<Mi scusi capo.>> l'uomo uscì dalla stanza.
<<E noi? Dove eravamo?>>
Prese il coltello e...

Logan's p.o.v.

Mi avvicinai alla porta e cercai di aprirla. In fondo ero ancora io, ero ancora Wolverine.
Con tutta la forza che possedevo, tirai svariati calci per cercare di sfondarla e finalmente ci riuscii.
Ero fuori dalla stanza e fortunatamente non c'era nessuno. Iniziai a camminare e percorsi vari corridoi. Cercai di captare ogni singolo rumore sperando nella voce di Roxana.
Ad un certo punto sentii una voce: era quella di Magneto.
La seguii e capii che proveniva dal corridoio dietro l'angolo dove mi trovavo in quel momento.
Prima di voltare l'angolo, diedi un'occhiata per controllare che non ci fosse nessuno.
Vidi un uomo fare di guardia alla porta.
<<E questo sarebbe la guardia?>> sussurrai.
Era basso e mingherlino. Avrei potuto sollevarlo con un dito.
Mi avvicinai a quell'uomo e lo presi dal collo della camicia bianca.
<<Ascoltami bene, non ho tempo da perdere. Apri la porta.>>
<<Emh... io non... io non posso, mi dispiace.>>
Gli puntai le mie lame contro e notai che gli fecero cambiare idea all'istante. Non sembrava per niente un mutante. Era chiaro che fosse un umano. Ma da quando in qua Magneto recluta umani?
<<Lo faccio subito, lo faccio subito.>> disse grondando di sudore.
Lasciai la presa e gli permisi di aprire la porta.
Una volta aperta si schiarì la voce e disse: <<Capo, abbiamo un problema.>>

The Last X-Men Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora