Sarei andata in tour. Io. In tour. Cioè, sarei partita per il tour di qualcun altro, ma stavo comunque andando in tour. Sembrava strano dirlo –o anche pensarlo- visto che non avevo nessun talento musicale, da comica o da atleta eppure ero qui, a prepararmi per andare in Europa con una band che stava velocemente diventando una delle più grandi al mondo. Non aveva senso e, nei giorni precedenti alla partenza dei ragazzi per l'Australia, mi ero ritrovata a chiedermi come avevo fatto ad essere così fortunata. Venire a Los Angeles doveva essere un'opzione a porte aperte- era questa l'intera idea. E avevo avuto così tante porte aperte solo in un mese che potevo a malapena tenere il passo.
Olivia era molto più felice ultimamente –anche se cercava di non farlo vedere- e sapevo che il motivo era che avrebbe speso i prossimi tre mesi insieme ad Ashton piuttosto che nel suo appartamento sola a mangiare gelato e piangere per la loro rottura. Non erano tornati ancora insieme, ma almeno non si erano lasciati per sempre.
L'unica cosa che non andava in questa storia era che sarebbe venuta anche Veronica con noi e non ero sicura di quanto tempo saremmo riusciti a sopportare le sue chiacchiere senza senso e i suoi commenti inopportuni. Anche Calum a volte sembrava irritato da lei quando parlava. Ma immaginavo che fosse un piccolo prezzo da pagare per un'esperienza così fantastica.
"Sbrigati, Mel!" Urlai, bussando alla porta del suo bagno. "Faranno ritardo!"
"Quanto tempo le serve?" Si lamentò Luke, facendosi girare un mazzo di chiavi intorno al dito.
Tornai in corridoio, dove tutti stavano aspettando, e feci spallucce. "Mi batte."
La porta si spalancò e sentimmo Melissa venire verso di noi con un paio di stivali con il tacco che probabilmente non erano necessari. "Pronta!"
"Ti rendi conto che ci stai solo accompagnando in aeroporto, vero?" Chiese Calum, alzando gli occhi al cielo.
Melissa sorrise. "Se lì troviamo qualche celebrità figa, allora voglio che mi notino."
Michael tossì in modo drammatico. "Sei già davanti a delle celebrità fighe, tesoro."
"Faremo tardi." Ricordò Calum a tutti, facendoci uscire dall'appartamento di Mel e verso i due taxi che ci stavano aspettando.
Io, Mel, Liv e Veronica avevamo deciso di accompagnare i ragazzi in aeroporto per il loro viaggio in Australia. Non ero sicura che fosse necessario avere un saluto così sentimentale quando sarebbero stati via solo per 7 giorni, ma immaginavo che 7 giorni sarebbero sembrati un'eternità senza i quattro energetici ragazzi che ti tenevano occupata.
Ero stretta nella macchina tra Luke e Michael –apparentemente quando eri la più piccola eri costretta a sederti nel posto di mezzo. Liv era seduta davanti, accanto all'autista; stava cercando di mettere della distanza tra lei e Ashton e si era sforzata tanto per evitare di essere chiusa in uno spazio piccolo con lui. Non la biasimavo, sapevo che ci stava provando. Speravo solo che le cose andassero a finire bene e che avessero il loro lieto fine.
"Mals, saresti potuta venire con noi a far visita ai tuoi genitori." Mi disse Luke, la sua mano scivolò nella mia mentre la nostra macchina si allontanava dal marciapiede.
La mano di Michael fece la stessa cosa subito dopo e rimanemmo tutti e tre stretti dietro, le mani unite. Non avevo dei favoriti tra i ragazzi della band, ma mi sentivo decisamente più a mio agio con Luke e Michael. Non dovevo sforzarmi; era tutto semplice. Non sapevo se le cose dovevano essere così semplici, ma avevo paura di chiedermelo. Avrei potuto rovinare tutto.
"Non sento il bisogno di vederli." Dissi, guardando Michael con la coda dell'occhio.
Lui mi sorrise e si girò.
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all mine | ft. michael clifford (traduzione italiana)
Fanfiction"Non mi importa chi eri; mi importa chi sei e mi importa di più di chi stai lavorando per diventare." Questa storia non è mia, è una traduzione della storia di originator, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei. Io mi limito solo a tradurr...