twenty-two;

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La sensazione di essere in Portogallo era incredibile; diverso da qualsiasi cosa avessi mai provato in vita mia. Non avevo mai viaggiato fuori dall'Australia prima –i miei genitori non avevano mai avuto tempo per fare delle vacanze e quindi il mio paese d'origine era l'unico posto che avevo mai visto. Ma la novità del Portogallo, le opportunità e la luminosità che possedeva, mi avevano completamente meravigliata. L'atmosfera aveva mandato Charlotte nel retro della mia testa e mi ero ritrovata a godermi la cena con i miei amici in un bel ristorante. Avevamo riso e parlato e mangiato ed eravamo andati via pieni di cibo e anche di qualcosa che non sapevo nominare. Anche Veronica era stata tollerabile. Mi sentiva diversa. Mi sentivo rilassata e senza preoccupazioni per niente nel mondo oltre che il presente. Non c'era niente che poteva distruggere l'incredibile sensazione che provavo.

"Andiamo a bere qualcosa e poi a letto?" Suggerì Calum quando tornammo in macchina.

"Niente drink per me." Disse Liv. "Non voglio avere il mal di testa per il primo giorno da turista domani."

"Neanche io." Concordai.

"Idem." Disse Melissa.

Calum alzò gli occhi al cielo e ghignò. "Deboli."

"Divertitevi per il primo giorno da turiste." Disse Ashton. "Noi andremo all'arena prima di pranzo, quindi dovrete andare in giro sole."

"E' così che sarà per tutto il tempo?" Chiese Olivia. La domanda sembrava abbastanza innocente, ma il modo in cui l'aveva detto e le circostanze precedenti facevano capire che c'era di più dietro.

Ashton la guardò, probabilmente scioccato che gli avesse rivolto la parola. Lei lo evitava da quando si erano separati.

"Avremo dei giorni liberi." Rispose lui. "Domani non è uno di quelli."

"Calmati, Liv." Disse Luke. "Non abbiamo molta scelta."

"Inoltre, sarà divertente avere un giorno per ragazze." Aggiunse Veronica.

Il pensiero di passare la giornata con Veronica non era molto eccitante per me e mi trattenni dal chiedere se invece potessi andare con i ragazzi. Ma volevo vedere il Portogallo. Volevo sentire il Portogallo. Una stronza irritante non mi avrebbe fermato, non glielo avrei permesso. Mi sarei goduta ogni secondo di questo viaggio.

Iniziando dall'hotel.

Ovviamente eravamo nella suite più lussuosa che avessi mai visto. I pavimenti erano bianchi, lo erano anche i muri mentre la cucina e le 4 camere erano bianche e nere. Era pulita e moderna e mi ricordava dell'appartamento di Olivia a Los Angeles. Le stanze avevano tutte un buon profumo e mi ritrovai a sentire la mancanza dell'odore stantio della mia camera 20.

Evitai di condividere una camera con Veronia, grazie a Dio, e decisi di dividerla con Melissa. La nostra camera era grande e bianca, aveva due letti grandi e delle lampade. Fuori dalla finestra non si vedeva altro che bellezza pura. Il cielo era pieno di stelle che accompagnavano il venticello- che poteva essere sentito se si apriva la finestra.

Lasciammo le tende aperte, la vista era troppo bella per essere bloccata, e ci mettemmo i nostri pigiami. Avevo una grande maglietta bianca e pantaloni di tuta grigi, sperando di stare calda.

Mi tolsi il trucco in uno dei due bagni della suite e mi lavai il viso. Tornai a pensare al volo e ogni volta pensavo alla situazione con Michael. borbottai. Sarebbe potuto andare tutto diversamente.

"Sei tenera." Mi disse Luke, entrando proprio mentre mi stavo asciugando la faccia.

Sorrisi. "Tu sembri schifoso."

all mine | ft. michael clifford (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora