Aurora
La guerra dei mondi.
Ecco cosa stavamo guardando, insieme...
...la guerra dei mondi, ma non ci accorgevamo che era già in atto un altro tipo di guerra...
in noi,
la nostra.
Stargli accanto, sul divano di casa sua, generava un profondo tormento è sconforto dentro di me. Non ricordavo neanche il perché avessi accettato di trascorrere il pomeriggio con lui.
Jonathan stava scolando la sua terza bottiglia di birra davanti ai miei occhi, gocce di liquido ambrato gli scorrevano giù, di tanto in tanto, lungo i lati della sua morbida bocca, segnandogli la mascella squadrata e forte. Sognavo di baciarlo sin dal primo giorno che l'avevo conosciuto in Università, e quelle gocce di birra...accentuavano quella voglia, quel desiderio, perché avrei tanto voluto assaggiarle, assaporarle, in quel momento, per conoscerne il gusto che avessero sulla sua pelle.
Ero drogata di lui, non mi era mai accaduta una cosa simile in vita mia.
Sapevo quanto l'amore potesse distrarmi dai miei studi, essere rischioso, sapevo quanto potesse essere forte e prorompente...
...ed infatti, avevo perso la testa per Jonathan Corindone, come una ragazzina!
Non capivo neanche il motivo per il quale lui mi avesse invitata, o forse sì...
Jonathan mi trattava male, faceva battutine stupide sul mio conto, mi snobbava continuamente quando era con i suoi amici, e io non esistevo per intere notti e pomeriggi per lui...
poi, quando pensavo che ormai non mi volesse più vedere e parlare...ecco che ritornava, da me.
Entrambi ci ritrovavamo qui, insieme. Sempre.
Ci odiavamo, detestavamo e ci desideravamo e amavamo al tempo stesso, eravamo in perenne lotta con noi stessi e i nostri sentimenti. I nostri corpi, i nostri cuori ci obbligavano a restare uniti come fossimo calamite mentre le nostre menti cercavano in tutti i modi di non fare aderire nessun magnete che era in noi.
Non capivo nemmeno io come potessi provare questa attrazione così forte l'uno per l'altra, ma c'era. Esisteva.
E incredula, io avevo accettato questo folle innamoramento, lui...no. Non riusciva a farsene una ragione, non voleva ammetterlo, accettarlo, e continuava a voler passare del tempo con me contro se stesso, e soltanto quando più ne sentisse il bisogno. Eravamo amici quando lui riteneva che lo fossimo, altrimenti diventavamo soltanto semplici conoscenti e colleghi universitari, nient'altro.
Per il suo comportamento, per i suoi atteggiamenti, avrei dovuto rispondergli sempre no, respingerlo, ma alla fine...cedevo sempre al sì.
Come in questo momento...
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Ogni mio respiro dedicato a Te - Spin Off - Trilogy of forgiveness
ChickLitMia, figlia di un carcerato e di una ex tossicodipendente, vive da sempre con sua nonna paterna in uno scomodo bilocale in affitto, precisamente al quarto piano di una palazzina situata in uno dei quartieri più malfamati della città. Ha u...